“There’s alot going on”, il nuovo pezzo del rapper Vic in cui racconta la sua vita 

Accendendo la televisione e prestando orecchio a ciò che è accaduto oltreoceano lungo questo 2016, forse, non c’è momento migliore di questo per parlare dell’ultimo EP di un giovane rapper di Chicago, che fa parlare di sé fin da quando si presentò al grande pubblico, nel 2013, con il singolo “Down on My Luck”, un pezzo rap poggiante però su di un beat dalle forti influenze deep house. Il momento è dei migliori poiché il disco è decisamente ben inserito all’interno del quadro storico in cui è stato concepito, dando uno spaccato della società americana, la quale deve fare i conti con: episodi di violenza verso la comunità afroamericana, come l’omicidio di Laquan McDonald, e catastrofi, come la “crisi dell’acqua” avvenuta in Michigan dal 2014. Temi scottanti e problemi considerevoli sono sviscerati al ritmo di taglienti e ruvide rime dal “rookie” Vic Mensa, creando, con il produttore PapiBeatz, una miscela esplosiva e dannatamente affascinante, che migliora ascolto dopo ascolto.

Victor Kwesi Mensah nasce a Chicago, in Illinois, nel 1993. Rilascia il suo primo progetto rap, “Straight Up EP”, all’età di sedici anni, anche se i suoi albori musicali sono da ricollegarsi al mondo dell’indie, facendo parte del gruppo “Kids These Days” fino al 2013, anno dello scioglimento del gruppo ed anno di lancio del suo secondo lavoro: “Innanetape”. Il periodo dell’uscita di quest’ultimo corrisponde anche alla nascita del collettivo Savemoney, di cui Vic è uno dei fondatori, assieme ad un altro rapper di Chicago, Chance the Rapper. Apprezzato fin dagli albori per il collage che crea nei propri pezzi, alternando sapientemente parti cantante a parti rappate, con cambi di flow repentini, Vic Mensa, sull’onda del successo dovuto a Innanetape e a Down of My Luck, firma per la Roc Nation e collabora con artisti del calibro di Kanye West (prestando la voce nella canzone “Wolves”, assieme a Sia) e Skrillex (facendo uscire qualche mese addietro: “No Chill”). Personaggio borderline e dal passato turbolento, Vic Mensa si è sempre apertamente schierato dalla parte dei più deboli, ma a differenza di tanti altri, egli razzola bene e s’impegna battendosi, nel suo piccolo ed in prima persona, per garantire diritti a coloro che sono soggiogati dai poteri forti, partecipando alla marcia di State Street e scrivendo un toccante pezzo di denuncia dopo i fatti accaduti nella notte tra l’11 e il 12 Giugno scorso ad Orlando.

Considerando il fatto che Vic ha solo 23 anni e considerando anche il fatto che questo presentato è solo l’assaggio di quello che sarà “Traffic”, ossia l’album ufficiale che uscirà appoggiato dalla label di Jay-Z (Roc Nation) lungo il corso del 2017, ci si può già sbilanciare dicendo che questo è uno dei più riusciti EP di matrice hip-hop usciti da qualche anno a questa parte.

La visione riguardo la propria vita, i propri amori e le proprie paure sono dipanate lungo sette tracce, che spaziano dalle più leggere e commerciali, come “Liquor Locker” (ove è aiutato da un ottimo Ty Dolla $ign) o “New Bae”, a quelle più impegnate socialmente come “16 Shots” e “Shades of Blue”. Il taglio donato a T’sAGO è molto differente dalla precedente prova del giovane MC di Chicago, ossia Innanetape. Se il mixtape uscito nel 2013 risentiva molto delle influenze di Chance the Rapper sotto il punto di vista della colorazione musicale e scelte di metrica, l’album uscito a tre anni di distanza viaggia su binari completamente diversi, risultando ruvido ed incazzato. Forse proprio quest’ultimo è il sentimento che più emerge dirompente dalle liriche di Vic, il quale urla al microfono tutta la propria rabbia verso una società troppo muta, tentando, però, di raccontare anche le cose belle della vita, come la speranza per un futuro migliore ed il bisogno di unirsi, come fratelli, creando un fronte compatto verso le avversità della vita.

Menzione speciale merita la traccia che da nome all’album, ossia “There’s Alot Going On” in cui Vic tira le somme di ciò che gli è accaduto fino ad ora, parlando col cuore in mano dei propri problemi con la droga, dei party, dell’amicizia con Kanye e l’opportunità di lavorare spiccando il volo come artista, supportato da un pezzo da novanta come Jay-Z. Menzione speciale merita anche PapiBeatz, che ha prodotto, mixato e registrato tutte le tracce dell’EP, svolgendo un lavoro maniacale, musicalmente parlando, ed anche intelligente, ascoltando ed emulando con attenzione la lezione, in materia di beats, di 40 e di Swiz Beatz.

Pensando a tutte le cose orribili che stanno accadendo in queste ultime settimane nel mondo non mi resta che mandare un affettuoso pensiero a tutte le famiglie ed a tutte le vittime cadute sotto i colpi di questi ignobili attentati, sperando in un futuro migliore per tutti noi, poiché credo sia possibile parlare di differenze senza pensare in termini di alterità; le identità si possono definire attraverso interrelazioni positive, senza dover per forza sfociare in moti di ignorante e becero razzismo.

Buon ascolto a tutti.

 

Francesco Filippini

Studente di Lettere Moderne e vicedirettore de l'Universitario

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