Chiude All’Ombra del Baobab, il negozio di Soma e Boubacary

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Vi ricordate di Soma Fofana? Nel numero 0 dell’Universitario  vi avevamo raccontato la storia del suo viaggio, che dal Mali lo aveva portato a Trento, dove nel 2014, grazie ad un finanziamento europeo rivolto ai richiedenti protezione internazionale (Re-Lab: Start Up Your Business – www.ideatua.it), era riuscito a dare forma ad un sogno:  All’Ombra del Baobab.

Molto più che un semplice negozio di generi alimentari e prodotti artigianali africani, All’Ombra del Baobab aveva portato una ventata di Scirocco a Trento, aprendo in via Roma una piccola finestra sull’Africa, da cui italiani e africani potevano affacciarsi, chi per gettare uno sguardo curioso su un mondo tanto esotico e poco conosciuto, chi per sentirsi un po’ a casa. Entrando nel negozio si era trasportati a migliaia di chilometri di distanza, circondati dalle parlate di popolazioni lontane, alternate da un po’ di italiano e francese qua e là, immersi nei colori vivaci delle stoffe esposte, avvolti dal profumo del tè caldo, sempre pronto per essere offerto a clienti, passanti e amici dai due gestori, Soma e Bouba.

Negli ultimi due anni, All’Ombra del Baobab era divenuto anche un importante centro promotore di integrazione culturale. I due amici maliani hanno organizzato spesso cene e  incontri per far conoscere i sapori e la cultura africani, per parlare di land grabbing e favorire un approccio alla questione dell’immigrazione che sappia tener conto della complessità del fenomeno, dando voce a chi si trova dall’altro lato della medaglia, quel lato che troppo spesso, per emarginazione sociale, gaps culturali, difficoltà linguistiche, distorsioni mediatiche, di voce non ne ha.

Tra le altre cose All’Ombra del Baobab offriva ai propri clienti il servizio di Money Transfer, utilizzato per lo più dai lavoratori stranieri residenti in Italia per trasferire denaro alle famiglie rimaste nei paesi d’origine. E’ stata un’irregolarità nel corso di una di queste operazioni  a costringerli a chiudere il negozio. Due rimesse rivolte da due diversi mittenti, padre e figlia, in giorni consecutivi a beneficio di un medesimo destinatario risiedente in Russia, i cui importi sommati hanno superato i limiti consentiti dalla legge, esubero di cui, tuttavia, il titolare non avrebbe potuto accorgersi non potendo annotare per motivi di privacy i dati dei destinatari del trasferimento di soldi. Il successivo intervento della guardia di finanza è costato al titolare una multa di 40.000 euro, ridotta a 10.000 a seguito dell’intervento dei legali.

Nonostante la riduzione della multa, Soma e Boubakar hanno annunciato la chiusura del negozio per il giorno mercoledì 11 gennaio, non avendo a disposizione tale somma.

Una chiusura divenuta d’altra parte improrogabile anche a causa delle difficoltà di vendita riscontrate negli ultimi mesi dal negozio. Il crescente disagio accusato dalla popolazione locale tra piazza Dante e quel tratto di via Roma, in cui ha tentato di piantare le sue radici il baobab maliano, hanno reso impossibile proseguire questa bella avventura. ” In una zona della città che fa discutere solo per il suo “degrado”, dove in pochi metri tutti sembrano ghettizzarsi, Soma e Boubacary sono stati capaci di offrire alla città un luogo aperto.” spiega nel suo post- appello  Valentina Merlo del Centro Astalli. Ma non è bastato. Una chiusura che rappresenta il tramonto di un sogno e una sconfitta nella sfida dell’integrazione lanciata dai due amici maliani. O forse no. Ampio eco, infatti,  ha avuto l’appello   di sostegno lanciato su Facebook e rimbalzato sui social grazie alle molte condivisioni da parte di chi ha avuto modo, in passato, di fare una sosta sotto l’Ombra del Baobab e non si sa arrendere all’idea della sua imminente chiusura. (https://www.facebook.com/valentina.merlo.988/posts/10154153644990544)

Il negozio All’Ombra del Baobab rimane aperto fino all’11 gennaio e poi chiuderà  definitivamente: aiutiamoli a svuotare il magazzino per poter pagare la multa che hanno preso e li obbliga a chiudere. L’augurio è quello che la vendita dei prodotti rimasti per ora invenduti in negozio consenta a Soma e Bouba di continuare a coltivare il loro sogno e che i battenti di quella finestra sull’Africa, di quel centro di incontro e condivisione, non debbano rimanere chiusi a lungo.

Per saperne di più, potete visitare la pagina Facebook del negozio.

https://www.facebook.com/AllOmbra-del-Baobab-320002851482245/

 

 

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