Il Tour of the Alps porta le stelle del ciclismo mondiale in Trentino

Da lunedì 17 a venerdì 21 aprile le strade del Trentino ospiteranno un evento sportivo particolarmente prestigioso: il Tour of the Alps. Si tratta di una corsa a tappe ciclistica, fino all’anno scorso semplicemente nota come Giro del Trentino ma che da quest’anno valica i confini provinciali e nazionali: l’evento, infatti, è stato esteso anche alla provincia di Bolzano e al Land austriaco del Tirolo. Dal punto di vista agonistico, il Giro del Trentino è sempre stato una gara molto importante: le montagne della nostra provincia rappresentano un perfetto banco di prova per il Giro d’Italia, che inizierà fra meno di tre settimane. Ma la kermesse ha una sua rilevanza anche da un punto di vista pubblicitario: la nostra provincia e le aree immediatamente adiacenti puntano moltissimo sul cicloturismo, e questo evento rappresenta dunque un’ottima occasione per dare un po’ di esposizione mediatica alle bellezze del territorio. Certo, per chi non segue il ciclismo questi eventi sono quasi una scocciatura… ma fortunatamente nella zona di Trento i disagi per il traffico saranno limitati a qualche ora nel primo pomeriggio di venerdì e riguarderanno solo alcune strade.

Il regolamento

La corsa è divisa in cinque tappe: come in tutte le principali gare ciclistiche, il vincitore è il corridore che le completa nel minor tempo possibile. Il leader della classifica al termine di ogni tappa è premiato con una maglia di colore fucsia, che vestirà nel corso della frazione successiva. Oltre ad essa vengono assegnate altre tre maglie: una di colore bianco per il corridore con meno di venticinque anni meglio piazzato in classifica generale; una di colore rosso per il corridore che ottiene più punti transitando nelle prime posizioni ai traguardi volanti, dei checkpoint che si trovano generalmente a metà della tappa; infine, una di colore verde per il corridore che ottiene più punti transitando nelle prime posizioni ai gran premi della montagna, dei checkpoint posti in cima alle salite più dure.

Il tracciato

Le prime due tappe avranno arrivo e partenza in Austria: la prima porterà i corridori da Kufstein alla salita di Hungerburg, sopra Innsbruck, mentre la seconda ripartirà proprio dal capoluogo tirolese per giungere a Innervillgraten (attraversando però il Passo del Brennero e percorrendo numerosi chilometri in Alto Adige prima di attraversare nuovamente il confine). Entrambe le frazioni presentano numerose salite, ma rispetto alle successive il tracciato non è particolarmente selettivo. Al contrario, la terza tappa si preannuncia come la più difficile della corsa: si svolgerà interamente in Sudtirolo, con partenza a Villabassa ed arrivo in salita a Funes dopo avere scalato il Passo delle Erbe e l’Alpe Rodengo Zumis. Il quarto giorno vede la corsa finalmente raggiungere il Trentino: partendo da Bolzano, i corridori valicheranno la Mendola giungendo in Val di Non dove percorreranno vari circuiti (tra cui uno con una salita particolarmente impegnativa, la Forcella di Brez) prima di arrivare a Cles. L’ultima tappa prenderà il via dalla valle delle mele, a Smarano, e giungerà a Trento dopo avere affrontato le difficili salite della Paganella, del Passo Durone e del Monte Bondone: l’arrivo sarà in Piazza Duomo dopo un breve circuito in cui i corridori dovranno misurarsi con la salita delle Novaline, vicino a Mattarello.

I partecipanti e i favoriti

All’evento parteciperanno diciotto squadre, composte da un massimo di otto atleti ciascuna: sette di prima categoria (World Tour), sette di seconda (Professional Continental), tre di terza (Continental) ed infine la nazionale italiana, composta perlopiù da giovani promesse del ciclismo azzurro. Quasi sicuramente il vincitore arriverà da una delle squadre della massima serie, dato che il divario con le categorie minori è molto accentuato. Fra i favoriti principali della gara c’è sicuramente il basco Mikel Landa, vincitore dello scorso anno: corre per il Team Sky, una delle squadre più forti del mondo, ed è generalmente molto forte in salita. Tuttavia il suo inizio di stagione è stato molto sottotono, e dunque potrebbe essere scavalcato nelle gerarchie interne dal compagno di squadra Geraint Thomas, corridore gallese che negli ultimi anni è stato spesso un aiutante preziosissimo per Chris Froome al Tour de France. La FDJ, squadra francese, sarà capitanata da uno dei più grandi talenti del ciclismo d’Oltralpe: Thibaut Pinot. Ottimo scalatore e formidabile crono-man, il transalpino parteciperà al Giro d’Italia dopo un paio di stagioni in cui ha invece corso il Tour con risultati deludenti (anche dovuti alla fortissima pressione mediatica della stampa francese). Altre due squadre World Tour, la AG2R La Mondiale e l’Astana, saranno rappresentate da due esperti corridori italiani, rispettivamente Domenico Pozzovivo e Michele Scarponi. Entrambi hanno una carriera piuttosto lunga alle spalle e già dei successi di tappa nella corsa trentina: probabilmente non saranno sullo stesso livello di Landa, Thomas e Pinot, ma un posto sul podio è sicuramente alla loro portata. Il capitano della BMC, squadra americana, è Rohan Dennis, un giovane australiano fortissimo nelle prove a cronometro e che se la cava anche in salita: potrebbe ambire ad un buon risultato, ma forse il percorso del Tour of the Alps è troppo duro per le sue caratteristiche. La Cannondale-Drapac, altra formazione statunitense, arriva senza un capitano designato ma porta al via più corridori che se la cavano in montagna, come il francese Rolland, l’inglese Carthy, l’americano Dombrowski ed il giovane italiano Formolo. Difficile che uno di questi possa puntare alla vittoria finale, ma sicuramente la squadra ha le carte in regola per ambire ad una tappa. L’ultima delle sette squadre World Tour al via è la Bora-Hansgrohe, la squadra del campione del mondo Peter Sagan, che però non sembra avere portato nessun corridore in grado di ambire ad un buon piazzamento in questa corsa (eccezion fatta, forse, per il tedesco Buchmann, che l’anno scorso ebbe un Giro del Trentino al di sopra delle attese).

Le sette squadre di seconda categoria al via saranno quattro italiane (Androni-Sidermec, Bardiani-CSF, Nippo-Vini Fantini, Wilier Triestina), una spagnola (Caja Rural-RGA), una russa (Gazprom-Rusvelo) ed un’irlandese (Aqua Blue). Come accennato sopra, è difficile che queste squadre possano fare grandi cose, ma potranno sicuramente puntare su delle strategie aggressive con fughe ed attacchi da lontano per sorprendere i rivali più quotati. Ciò è ancora più vero per i giovanissimi membri della nazionale italiana e per le tre squadre Continental (la Sangemini-MGKvis, italiana; la Tirol, austriaca; e la Bike Aid, tedesca). Fra i corridori più interessanti nelle seconde linee vanno segnalati sicuramente il giovane colombiano Bernal (Androni), che secondo molti è destinato a grandi cose, ed i russi Firsanov e Foliforov (Gazprom), che hanno già delle vittorie prestigiose nei relativi palmares. Una menzione speciale va infine dedicata alla Bike Aid, squadra tedesca di terza categoria: rappresenta una ONG che promuove vari eventi di beneficenza, fra cui la diffusione dello sport in Africa centrale, e porterà al via due atleti kenioti ed un eritreo che non hanno mai corso in Europa.

 

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