“Cuba and the Cameraman”: un intimo sguardo sulla società cubana

La rassegna cinematografica “La Rampa”, di cui L’Universitario è media partner, è proseguita lunedì 28 gennaio con la seconda delle otto serate in programma.

Il documentario proiettato è stato “Cuba and the cameraman” del pluripremiato regista americano Jon Alpert. Presentato alla mostra del cinema di Venezia nel 2017, questo film ha una storia ben più lunga alle spalle; l’autore, infatti, ha messo insieme un prezioso mosaico di testimonianze raccolte in oltre quarant’anni di viaggi nel paese caraibico, raccontando gli anni immediatamente successivi alla rivoluzione, le difficoltà del paese dopo la fine del’Unione Sovietica ed i giorni nostri. Nel documentario Alpert parla più volte con Fidel Castro e inevitabilmente fa riferimento alle grandi questioni geopolitiche che hanno scosso la storia dell’isola; ciò che più colpisce, però, sono le semplici interviste con la gente comune, che Alpert interpella a distanza di anni per farsi raccontare come la propria vita quotidiana sia cambiata dall’ultimo loro incontro. Così facendo, il regista evita di dare espliciti giudizi sulla situazione politico-economica del paese, lasciando che a parlare siano i cubani- in particolare, alcune persone con cui Alpert è riuscito a stringere un legame di fiducia ed amicizia pluridecennale. Il risultato è una pellicola incredibilmente autentica, piena di vita ed emozioni, in cui lo spettatore viene reso partecipe dei viaggi dell’autore alla scoperta della società cubana. Per chi se lo fosse perso, il film è un originale Netflix ed è pertanto disponibile sulla nota piattaforma di streaming.

La serata è stata impreziosita da una presentazione a cura del giornalista Raffaele Crocco, volto noto della TGR Rai di Trento ma per molti anni inviato per prestigiose testate italiane in tutto il globo. Crocco, che ha anche scritto un libro sulla figura di Ernesto Che Guevara, ha offerto la sua prospettiva su cosa significhi “raccontare” il nostro pianeta e ha ricordato l’importanza del giornalismo per permettere alla gente comune di capire cosa succede nel resto del mondo (facendo una velata critica alla maniera superficiale in cui, spesso, si parla di migrazioni e conflitti).

Il prossimo appuntamento della rassegna sarà lunedì 4 febbraio, sempre al Teatro Sanbapolis, sempre alle 20.00: la terza pellicola di questo ciclo sarà “7 days in Havana”.

Qui potete leggere la recensione del primo film presentato.

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