Fridays For Future Trento – venerdì 24 maggio ancora uniti per l’ambiente

di Valentina Chelodi

Dall’hashtag #fridaysforfuture, lanciato da Greta Thunberg durante i suoi scioperi settimanali contro il cambiamento climatico, è sorto un movimento internazionale che ha coinvolto migliaia di giovani in tutto il mondo, il Fridays For Future. Nato totalmente dal basso e organizzatosi tramite i social, soprattutto attraverso l’utilizzo di Facebook, è formato da gruppi locali di studenti che si coordinano per organizzare scioperi e attività di sensibilizzazione nella propria città.

Anche a Trento esiste un gruppo FFF, che si è fatto conoscere ai più attraverso lo Sciopero Globale per il Futuro dello scorso 15 marzo. Valentina Angeli, una dei fondatori, mi ha raccontato come sono nati:

“Ci siamo formati prima di un mese dal 15 marzo, ma ci siamo strutturati come gruppo andando avanti. Come prima cosa abbiamo creato la pagina Facebook. All’inizio eravamo in 5 o 6 e ci incontravamo in un bar per decidere come organizzarci, man mano però siamo cresciuti. Il 12-13 aprile c’è stata un’assemblea nazionale [svoltasi a Milano Ndr] per coordinarci con gli altri gruppi presenti in Italia e decidere come il movimento Fridays For Future si descrive […]. Ci ritroveremo di nuovo a fine estate, cercando di rimanere sempre in collegamento in maniera diretta.”

Quella di Fridays For Future infatti è una rete che si muove su due livelli, quello locale e quello globale. I gruppi fisici si organizzano ciascuno sul proprio territorio, ma il coordinamento internazionale con le altre realtà è fondamentale. Questo punto è importante soprattutto per questioni pratiche riguardo all’organizzazione dello Sciopero Generale (che in quanto tale prevede la partecipazione di quanti più manifestanti possibili), ma in secondo luogo anche per fornire delle linee guida molto generali ai manifestanti, ai quali, ad esempio, è vivamente consigliato di protestare in modo sicuro e pacifico. Insomma, dall’ “alto” proviene solo una cornice in cui poter organizzare la manifestazione e aderire all’appello di Greta. Il vero fulcro del movimento quindi sta nell’iniziativa popolare di partecipare e organizzare gli scioperi sul proprio territorio. In Trentino Alto-Adige il gruppo di Trento è ancora l’unico, ma mi viene spiegato che si cerca comunque di coinvolgere le realtà vicine come Pergine, Rovereto, Arco e Riva del Garda.

Chiedo a Valentina quali siano i rapporti con gli altri enti e le realtà politiche diffuse sul territorio:

“Noi siamo un movimento politico, ma apartitico, di conseguenza non andiamo ad interfacciarci troppo con questa realtà. È una caratteristica di Fridays For Future: coinvolgiamo le amministrazioni e vogliamo che attuino determinate azioni, ma non da un punto di vista strettamente politico, bensì della salvaguardia ambientale. […] In Trentino ci sono delle cose che andrebbero cambiate. Bisognerebbe educare meglio alla raccolta differenziata, si usa troppo la plastica, bisognerebbe iniziare un processo di decarbonizzazione, incentivare il passaggio a energie rinnovabili. Siamo anche contrari alla Valdastico [completamento del progetto autostradale A31, di cui le istituzioni discutono la continuazione verso la Valle d’Astico Ndr]. Riguardo a ciò, inizialmente non sapevamo se potessimo prendere posizioni in questo senso a nome del FFF, ma a seguito degli incontri nazionali, dove vi erano simili situazioni – per esempio la TAP e l’ILVA in Puglia – abbiamo capito di dover agire in senso più concreto.”

Valentina mi dice che, in quanto gruppo FFF, non hanno dovuto faticare molto per farsi conoscere:

“Gli interessati erano tanti: studenti di scuole medie, licei, università… Abbiamo fatto interventi nelle assemblee scolastiche, abbiamo contattato gli enti con cui volevamo collaborare: i sindacati e varie associazioni per trovare dei supporti, evitando comunque strumentalizzazioni.”

Mi spiega che, oltre agli studenti, in alcuni casi sono stati anche gli insegnanti a chiamarli nelle varie classi per svolgere attività di sensibilizzazione e dibattito. Mi viene dunque naturale chiederle come sia recepito il movimento all’interno dell’opinione pubblica, vista la giovane età dei suoi membri. Mi dice che la differenza di età all’interno del movimento non si sente, mentre per quanto riguarda il dibattito politico esterno allo stesso ci sono stati sia molti sostenitori, sia diversi detrattori. Valentina sottolinea anche come questo sia naturale e che ciò non ostacola affatto la loro voglia di continuare a lottare. Anzi, è alquanto normale che vi sia qualche antipatia con le varie forme di rappresentanza politica e istituzionale, dato che il movimento per sua natura sottolinea le contraddizioni del modello economico e di consumo in cui le strutture della nostra società sono inserite, un modello che – precisa la giovane attivista – crea molte disuguaglianze nell’accesso a risorse e a diritti. A questo proposito, il 4 maggio Fridays For Future Trento, attraverso un blitz alla Residenza Fersina di via al Desert, ha manifestato la propria vicinanza ai migranti ospitati. Il loro scopo non era solo invitarli alla manifestazione che si terrà il 24 maggio, ma evidenziare come molto spesso le ragioni che stanno dietro alla scelta di lasciare il proprio Paese sono causate da distruzioni ambientali e calamità naturali legate a un modello di sfruttamento umano del territorio del tutto irresponsabile. Tra i numerosi casi che si potrebbe citare, basti qui rievocare i tristemente noti e numerosi conflitti armati volti all’ottenimento, tra il resto, del controllo di giacimenti petroliferi o di falde acquifere nei cd. Vicino e Medio Oriente, oppure agli effetti disastrosi del cambiamento climatico.

Il movimento si definisce antirazzista, antifascista, a favore dell’accoglienza e contro ogni tipo di discriminazione: il cambiamento climatico è un fenomeno che riguarda tutti. Anche la contrapposizione tra i giovani protestanti e gli adulti contrariati dalla manifestazione si rivela, parlando con Valentina, come una falsa retorica giornalistica. L’intento degli scioperi è quello di promuovere l’azione contro il cambiamento climatico coinvolgendo quante più persone possibile. Non solo la manifestazione, ma anche tutti gli eventi ed i dibattiti organizzati da FFF Trento lo dimostrano: dall’assemblea pubblica che ha avuto luogo lo scorso 15 maggio, al flash mob e alla fiaccolata contro la realizzazione dell’opera autostradale della Valdastico di venerdì 17 maggio; la manifestazione che si svolgerà a Trento Venerdì 24 maggio dalle 9.00 alle 13.00 a partire da via Verdi non farà certo eccezione in questo senso.

Ancora è difficile fare dei pronostici su come andrà la giornata, tuttavia le manifestazioni precedenti hanno già avuto i loro primi risultati: per esempio quelli di riportare nell’agenda politica l’urgenza climatica, che è stata dichiarata non solo dal parlamento inglese, ma anche dal politecnico di Barcellona e da due scuole italiane di Roma e Napoli.

“Le manifestazioni e lo scendere in piazza sono importanti” incalza Valentia “ma lo è ancor di più il messaggio che lanciamo e che dev’essere approfondito. Cerchiamo di arrivare a più persone, la manifestazione è una pratica che continueremo a portare avanti.”

Redazione

La redazione de l'Universitario è composta perlopiù da studenti dell'Università di Trento

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