Ateneo, via ufficiale al piano di rientro crediti

TRENTO – Grazie alla delibera della Giunta Provinciale del 9 giugno, il piano di rientro dei crediti che l’Università di Trento vanta nei confronti della Provincia dovrebbe essere ufficialmente partito. Queste sono le poche righe riportate nella delibera (che potete trovare qui): “A partire dal 2017 si dà, inoltre, attuazione a quanto previsto nello scambio di corrispondenza tra Presidente della Provincia e Rettore dell’università degli studi di Trento, di data 18 aprile 2016 […] in merito al piano di rientro dei crediti dell’Ateneo”.

La corrispondenza a cui si fa riferimento è quella fra il Rettore Paolo ColliniUgo Rossi, in cui la Provincia si impegnava a rientrare dei suoi debiti di 30 milioni all’anno, fino ad esaurimento del debito contratto. Nella lettera d’intenti Ugo Rossi scriveva però “confermo che dal 2019 la Provincia garantirà un flusso finanziario di almeno 30 milioni all’anno, ulteriori rispetto all’erogazione finanziaria dello stanziamento di competenza”.

Questa discrepanza temporale la nota anche Stefano Zambelli, ordinario di economia politica del nostro ateneo, che sul Corriere del Trentino di oggi afferma: “Se il piano di rientro fosse partito nel 2017, anziché 110 milioni a bilancio avremmo 140 milioni nelle quote erogate dalla Provincia. La frase con cui si dà avvio al piano, inoltre, è opaca: rimanda alla corrispondenza con il rettore dell’aprile 2016 in cui, per l’appunto, si avviavano i versamenti al 2019”.

Un altro elemento degno di nota della delibera è la diminuzione della quota premiale, la Giunta ha infatti approvato la “riduzione di Euro 1.000.000,00 dell’impegno […] assunto con la deliberazione della Giunta provinciale n. 1230 del 20 luglio 2015 […] per la quota premiale”. Il 20 luglio 2015 era stato approvato l’Atto di indirizzo per l’Università e la ricerca 2015-2018 che impegnava le risorse previste per il periodo di riferimento per la quota base, la quota premiale e la quota programmatica. La quota premiale sarà quindi quest’anno di 1,1 milioni, e non più di 2,1 milioni di euro. Ammontano invece a 5 milioni di euro le risorse per l’edilizia d’ateneo.

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