Anatema contro il coito!
Il coito è arte futurista e il suo atto sprigiona tutta la carica rivoluzionaria che il Futurismo ha sempre tentato invano di esprimere attraverso la velocità, il moto, la meccanica. Proprio per questo noi, ora, qui lanciamo il nostro anatema contro di esso e chiunque lo sostenga. Il coito volle essere, sbagliando, il motore e il fine di una nuova quanto perenne rivoluzione estetica prima che culturale, imborghesendosi e assumendo quella sembianza e quell’essenza tipiche di ogni arte a parole rivoluzionaria: è diventata di maniera, alla mano. Non ha più nulla di azzardato né alcuno slancio vitale. É diventato un vezzo borghese lussureggiante, a buon mercato e che riflette uno status quo alla portata di tutti. Non è più un’arte spavalda distruttrice di templi, masserizie ed imperi, agitatrice di folle e vessillo di impeti anarchici, ma un gentile svago che non richiede impegno se non quello del proprio corpo, che pretende immediata soddisfazione. Il momento del coito è sfuggente e implacabilmente infetta l’animo con l’esigenza che si ripeta ancora e ancora tale situazione. Con queste righe denunciamo la tendenza del coitus ininterruptus presso ogni uomo e ogni donna di giovine età e di vecchio aspetto.
Li dobbiamo liberare dall’assuefazione deleteria che una simile tendenza impone a chi la pratica! Perché è un atto impuro? Perché Nostro Signore lo esige? Ebbene, chissenefrega! Non è questo il caso di chi vi parla e di chi sommessamente ascolta… Dobbiamo spezzare le catene del cinetismo impertinente e lussurioso. Ecco la nostra missione: una rivolta! Demolire, abbattere, radere al suolo ogni istituzione che faccia del movimento sua origine e meta. E perché, dunque, non iniziare la nostra marcia proprio dal coito? Esso è alla portata di ognuno e il pericolo è la devastazione del nostro piacere in questo gioco carnale. Torniamo a poltrire, a salvarci la pelle e l’onore e a disertare la carneficina dei nostri valori!