Come prepararsi alla prova costume

Con il forte caldo che sta travolgendo l’Italia nelle ultime settimane torna spontaneo alla mente il grande dilemma estivo: come mi posso preparare al meglio per la prova costume? In punta di piedi, allora, vista l’importanza dell’argomento, parleremo oggi di tre punti su cui focalizzare la nostra attenzione per essere certi di vincere questa sfida. 

Il primo fra tutti i requisiti per un summer body è niente meno che un body. Qualunque sia la sua forma, a prescindere da dove accumuli il grasso o quanto siano evidenti le sue smagliature, la sua esistenza è un presupposto fondamentale. Per quanto riguarda i dettagli, invece, non è scritto da nessuna parte che, per poter essere mostrato, debba essere tonico e snello per le donne, muscoloso per gli uomini: del resto, la sua struttura non è assolutamente rilevante circa la possibilità di prendere il sole, giocare a carte o immergersi nell’acqua. Allo stesso modo, ad esempio, avere un po’ di grasso addominale non comporta dover tenere addosso maglietta o asciugamano: non c’è, insomma, nessuna ragione per vergognarsi delle proprie forme, qualunque esse siano.

Ci siamo abituati, negli anni, a figure standard aggiustate con PhotoShop e abbiamo identificato in queste la perfezione. La verità, però, non è tanto che la perfezione non esiste, quanto che la perfezione non è quella che crediamo noi. Come una foresta è meravigliosa perché ogni albero ha un’altezza, una ramificazione, delle foglie, dei segni sul suo tronco che lo contraddistinguono, allo stesso modo lo siamo noi esseri umani. Una cicatrice è un segno che intrappola il passato su di noi, le smagliature sono i tratti del corpo che cambia adattandosi al nostro stile di vita, le braccia troppo grasse ci permettono di abbracciare i nostri cari, le gambe molto secche ci concedono di muoverci nello spazio, i rotolini sulla pancia significano che siamo seduti comodi e a nostro agio. Tutte le caratterizzazioni extra che attribuiamo a questi dettagli sono frutto di anni e anni di campagne pubblicitarie volte ad illuderci di aver bisogno di coprire le occhiaie, di mandar via le smagliature finché sono ancora rosse, di dover per forza combattere il gonfiore addominale anche quando non ci dà dolore, perché non è bello. Parliamo, quindi, di un preciso messaggio – che abbiamo finito per interiorizzare – inviato con un determinato scopo, non della la verità assoluta.

Andando avanti, a meno che non si preferiscano spiagge nudiste, è anche necessario avere un costume. Questa scelta non è da poco: può, infatti, avere un impatto determinante sul successo di una giornata al mare, non tanto per una mera questione superficiale (questi colori non sono nella mia palette!, per capirci), quanto per la nostra capacità di sentirci a nostro agio. Innanzitutto bisogna scegliere il modello migliore: che siano boxer o slip, bikini o pezzo intero, ciò che conta è essere comodi nei movimenti e coperti quanto sentiamo necessario. Dopodiché, è importante selezionare la taglia giusta e non vergognarsi, ad esempio, di aver bisogno di una L per lo slip: questa è solo una lettera senza importanza, mentre la scomodità di un “sotto” che stringe e ci segna troppo è davvero reale. 

Infine, un ultimo punto da tenere in considerazione è che, per quanto vada bene e sia giusto cercare di valorizzarsi, i costumi che scegliamo non devono per forza farci sembrare più alti, nascondere la pancetta o enfatizzare i nostri punti di forza a discapito della comodità. Ben vengano due successi con una sola mossa, ma, in caso contrario, è utile tenere a mente che la bellezza viene dalla sicurezza molto più che dal bikini che riequilibra la forma del mio corpo a triangolo invertito. 

Il terzo punto su cui focalizzare la nostra attenzione riguarda, invece, la compagnia che scegliamo. C’è chi è più o meno sensibile circa le forme del corpo e, specialmente per chi ha nel suo aspetto il proprio punto più debole, le persone con cui passare l’estate sono un ostacolo potenzialmente davvero molto grande. In quest’ottica, allora, quello che dobbiamo ribadire è che la nostra salute mentale deve essere per noi una priorità quotidiana. Se gli amici con cui sto conoscono crush e possono darmi un aggancio oppure sono gli unici che ho, ma stare con loro significa ascoltare continui commenti sui corpi degli altri, non divertirsi e non essere spontanei, bisogna che mi allontani. Non ci sono tante vie di mezzo, purtroppo, se non eventualmente quella di ridurre a frequenza occasionale queste uscite. Per riuscire a stare bene, infatti, un grande strumento nascosto in bella vista è circondarsi di energie positive, di persone educate e intelligenti che, per questo, riescono a dare il giusto peso alle cose, a vederle da una prospettiva in cui si fanno ammirare nella loro completezza, oltre la superficie. Inoltre, se non ce la sentiamo di stare in gruppo, niente e nessuno ci vietano di godere della nostra compagnia. Come abbiamo detto più volte, infatti, quando impariamo ad esserci amici e, quindi, a diventare per noi stessi in primo luogo una compagnia piacevole che non giudica, che sa ascoltare e far divertire, abbiamo già quello che ci serve.   

Insomma, l’aspetto fisico è molto importante, questo è innegabile: la nostra apparenza non solo è ciò che attira gli altri a noi in un primo momento, ma anche lo strumento più immediato che abbiamo per esprimerci. Da questo punto di vista è quindi chiaro che prendersene cura sia fondamentale per il proprio benessere; quello che sembra meno chiaro, però, è che “occuparsi di sé” ha un significato diverso per ognuno di noi. Che sia grazie l’attività fisica, con un’alimentazione particolarmente sana ed equilibrata, con tante creme profumate che ammorbidiscono la pelle o una hair care routine approvata da Diego dalla Palma, poco importa finché salute fisica e salute mentale non ne risentono in negativo. Quindi, per concludere, che stiamo intraprendendo un processo di dimagrimento salutare con un traguardo lontano, che siamo tonici e atletici, che il nostro sovrappeso di cinque chili sia visibile o che il nostro corpo sia particolarmente esile, fino a che abbiamo voglia di andare al mare non dobbiamo né dare giustificazioni né provare vergogna

Ricapitolando, dunque: abbiamo un corpo? Abbiamo un costume? Abbiamo una buona compagnia? Se riusciamo a rispondere “sì” a tutte e tre le domande, siamo ufficialmente pronti a goderci una bella estate al mare.

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