E’ uscito l’undicesimo lavoro di Wiley, Godfather

Richard Kylea Cowie (al secolo 1979), meglio conosciuto sotto lo pseudonimo Wiley, è un rapper, musicista, produttore e DJ, originario di Bow, East London. Annunciato, lungo Marzo dello scorso anno, il 13 Gennaio, è finalmente uscito il suo undicesimo lavoro: Godfather.
Registrato sotto la neonata etichetta CTA Records (appartenente all’MC stesso ed al DJ Logan Sama) e distribuito dalla Warner Music Group, il disco, ricco di contaminazioni e citazioni provenienti dalla scena Grime, vanta numerosi features con i rookies della scena ed i pesi massimi del genere, quali: Frisco, JME, Devlin e, ovviamente, Skepta, acquisendo il sapore di una grande celebrazione. Wiley a questo scopo ha inoltre rilasciato due singoli promozionali, dannatamente interessanti: “6 in the Bloodclart Morning” (ndr: Bloodclart = imprecazione in voga tra i giamaicani), e “ Handle Ya Business”, originariamente appartenenti al corpus finale del disco.
Il nome dell’album è da ricollegarsi ad un soprannome che Wiley ha sempre riluttantemente avuto cucito addosso per anni, poi, come ha dichiarato in un’intervista ad NME Magazine:

I was battling [the title of Godfather] for ages. I didn’t want to take it on. But you know what, one day I woke up and I said: ‘this title actually means a lot and I need to actually put some respect on its name, stop trying to push it away”.

L’idea è quella di voler ricreare, traccia dopo traccia, un ultimo grande party, quasi a ricordare una delle epiche “Eskimo Dance”. Orchestrato dal “Padrino del Grime” in persona, che con beats, a tratti inquietanti, e rime taglienti vuole celebrare tutti i traguardi che il Garage Rap ha meritatamente ottenuto lungo il 2016, forte della crescente popolarità che Konnichiwa (il disco di Skepta uscito lo scorso Maggio), e la crew BBK, ha saputo dare al genere nato proprio tra i quartieri dell’East London sul finire degli anni Ottanta ed inizio Novanta.
Anche i migliori, però, hanno degli scheletri nell’armadio, e se per Skepta il corpo del reato è il largamente criticato “Doin’ Again” del 2011, per Wiley la “fase commerciale” è da ricollegare alla hit “Wearing My Rolex”, che ha recentemente raggiunto l’ambito traguardo delle 500 mila copie vendute. Ma come ha ammesso recentemente in un’intervista, l’MC di Londra si lasciò tentare dal vil denaro per poter provvedere alla figlia. Il fatto che, trascorsi otto anni da quello scivolone che fu “See Clear Now”, Wiley possa permettersi di fare un album assolutamente crudo e difficile e ricreare da zero una carriera, è un lusso che pochi, tra i quali Skepta, possono permettersi.
Una scelta azzardata, sicuramente, ma che indubbiamente ripagherà, forse non economicamente parlando, ma per i fanatici di questo genere un album con queste sonorità e liriche è una vera manna dal cielo.
Così come pagherà l’ascolto dell’album: fin dal primo ascolto si rimane intrappolati in una ragnatela di beats dai suoni corposi e psichedelici, prodotti da Wiley stesso, aiutato dai migliori producers in circolo come Preditah, Swifta Beater, Rude Kid, Darq and Freaker e Teeza.
Bisogna ammetterlo, Wiley non ne sbaglia una ed ogni canzone è capace di far muovere la testa a tempo: pura energia.
Pensare che l’album dopo numerosi ritardi (doveva, infatti, essere rilasciato a Settembre dello scorso anno), rischiava pure di non vedere la luce lo rende ancora più speciale, sapendo inoltre che questo, a detta di Wiley, sarà l’ultimo studio album che farà.

This is the end of my career, in terms of proving anything. After this, I don’t have to prove anything to anybody. It’s not my job any more to jump around and try being the number one guy, up in everyone’s faces at Rinse FM, at Radar Radio. It’s the next generation’s job.

Verità?

Trovata commerciale?

Ai posteri l’ardua sentenza, noi per il momento ci godiamo le diciassette tracce di Godfather nelle cuffiette, per dare un po’ più di colore a queste bigie giornate invernali nel tragitto casa-università.

Buon ascolto.

Francesco Filippini

youtube.com/watch?v=Tr5zkI3J93g (6 in the bloodcarting morning)

youtube.com/watch?v=gcroTw04i-w (Bring them all\Holy Grime)

youtube.com/watch?v=RhdeDSilk0s&list=PLQFJ1EATGLvm3CwRlYszDb9SjhnptuahO&index=5 (U were always ft Skepta)

“I wanna make my live rep clean up
Build up, start lookin’ at arenas
Becuh my time ain’t done
Wanna talk grime? Then I’m still the one
All of the doubt, that’s gone
Why? Because I’m the lyrical don”

Francesco Filippini

Studente di Lettere Moderne e vicedirettore de l'Universitario

More Posts

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi