MEME WAR: Intervista al Governo Studentesco UNIPD

Di certo c’è che una sessione così non si era vista mai. L’abbiamo presa goliardica e le ali della fantasia ci hanno fatto volare, la meme war è partita dal locale: “Il nemico non è Ca’ Foscari, ma UniTn”, per passare al nazionale con l’arrivo di Messina, terminando con State University of Moscow per farsi Internazionale (in tutti i sensi). “Qualcuno ha taggato anche Harvard” – dice Riccardo Costa, Presidente del Consiglio degli Studenti di UniPD – “non c’è astio in questa Memewar, ma solo tanta goliardia”, “…E spirito di appartenenza, che è qualcosa di positivo” aggiunge Giulia Gregnanin, rappresentante degli studenti per il Consiglio di Amministrazione UniPD.

Goliardia che nasce negli ambienti universitari e che a Padova trova da secoli terreno fertile.

  Costa: “Ogni anno svolgiamo competizioni tra dipartimenti e corsi di studio a suon di Meme, diciamo che è anche un modo per alleggerire la tensione di questa sessione. Questa volta abbiamo pensato di estendere la cosa.”

 

[Qualcuno però l’ha presa sul serio:

“[…]Detto da studente veronese che studia a Trento, siete pieni di soldi solo perché siete a statuto speciale, se anche il Veneto fosse così le strade con le buche e la differenza di asfalto la colmeremmo con l’oro colato. […]” (Spotted-UNITN)]

 

-Goliardia padrona, caso vuole che la Meme war sia scattata proprio all’alba dei fondi stanziati dal MIUR ai dipartimenti di eccellenza.

 

 Costa (lista autonoma): A Padova contiamo 12 dipartimenti di eccellenza, non siamo stati esclusi dall’attribuzione dei 55,5 milioni.”

Gregnanin (lista UDU): “Vi sono evidenti diversità a livello regionale, facendo un paragone tra Padova e un’Università come Trento che ha sede in una Provincia Autonoma è chiaro che il dislivello in cui ci si trova ad operare è effettivo.”

 

-Eppure una delle Facoltà più antiche di Padova non figura, mi riferisco a Giurisprudenza.

 Costa: “é vero, giurisprudenza è stata tagliata fuori, ma il problema di giurisprudenza sta anche nel suo essere svantaggiata nel campo della ricerca per la differente natura della stessa.”

 

-Di certo c’è che le classifiche hanno reso perplessi tutti, considerazioni sui criteri dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca)?

 Costa: “I criteri di valutazione ANVUR non mi sono chiari, credo che le classifiche lascino un po’ il tempo che trovano, le classifiche sono orientate, dipendono da criteri che non sono universali.”

 Gregnanin: “Non è assolutamente un sistema che si prepone di migliorare la condizione delle università italiane, è un sistema premiale, premia i meritevoli e lascia indietro chi è in difficoltà. Vi è grande disparità, che denota ingiustizia.”

 

[E d’altro canto ci chiediamo a chi siano chiari i criteri dell’ Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca. Esempio lapalissiano sono i risultati dei dipartimenti d’eccellenza di scienze giuridiche, sul podio Catania, Palermo e Reggio-Calabria (a saperlo prima, si scendeva, che alle montagne preferisco il mare).]

 

-Quindi non c’è nessun malcontento a Padova?

 Costa: “Malcontento c’è in parte e ci sarà sempre, sicuramente voi potete vantare strutture più nuove delle nostre e capienti il giusto anche per la vostra giovane età, UniPD ha 800 anni, sulle nostre strutture grava il peso della nostra storia.”

 Gregnanin: “Certo che del malcontento c’è, la carne avariata nella mensa di Padova è una realtà che come Associazione UDU abbiamo portato all’attenzione mediatica.”

 

-Eppure, se Trento fosse a numero aperto avremmo lo stesso identico problema di chi lamenta aule pollaio e posti mancanti in aule studio ormai anacronistiche – il nostro numero programmato ha una logica funzionale non solo ad assicurare un buon livello di didattica, bensì anche alla fruibilità di adeguati spazi a misura di studente. Portereste mai il numero chiuso a Padova?

 Costa: “E’ una soluzione tampone. Per fare politica serve lungimiranza, e chi si è succeduto alla guida del governo e, in particolare, del MIUR, ha mancato di utilizzare sempre e comunque tale capacità di guardare al futuro. Servono investimenti, per tutti.”

 Gregnanin: “Assolutamente contrari al numero chiuso, limita l’accesso all’Università, ad un’Università pubblica che deve essere di tutti, è un argomento su cui la nostra associazione (UDU) si batte a livello nazionale.”

 

-In CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) si potrebbe fare qualcosa sul merito, cosa pensi al riguardo?

 Costa: “ Il CNSU è molto attivo ed ha tanti progetti a cui sta guardando, una cosa è certa: è troppo poco vicino a chi rappresenta. Un ripensamento geografico di chi viene mandato in CNSU è necessario e fondamentale per poter affrontare in modo concreto le inefficienze che ci colpiscono come studenti.”

 Gregnanin: “Il CNSU purtroppo non sempre viene ascoltato a livello ministeriale, e questo rende tutto più difficile nel mettere mano alle inefficienze e alle ingiustizie che interessano noi studenti.”

Sofia Pelizzari

Rappresentante degli studenti per la Facoltà di Giurisprudenza di Trento.

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