La Bussola del Pinguino – Barcellona, Matematica

L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

  • Corso di Studi a UniTn: Matematica
  • Università ospite: Universitat de Barcelona, Facultad de Matemáticas e Informática
  • Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza primo semestre del terzo anno (5 mesi)
  • Progetto a cui ha aderito Erasmus +

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Ho trovato posto letto in una casa privata tramite l’app “spotathome”, che garantiva appartamenti certificati. Essendo difficile trovare una casa a prezzi convenienti, non avevo particolari criteri se non quello che non fosse troppo lontana, anche se in realtà non era un grande problema in quanto a Barcellona c’è la metropolitana.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

La mia facoltà era nel punto più centrale di Barcellona, però questo non vale per tutte: la mia era nel palazzo storico insieme ad un’altra, mentre le altre erano fuori dal centro. Io mi sono mossa in metro per un periodo e a piedi quando ho finito l’abbonamento; comunque, l’ideale sarebbe muoversi con la metropolitana. La casa era circa ad una mezz’ora a piedi dal centro, in metro 25 minuti.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

Io ho dato 4 esami da 6 cfu che a Trento mi sono stati riconosciuti allo stesso modo, per un totale di 24 crediti. Gli esami che ho sostenuto sono: 

  • “Didàctica”, che corrisponde a “Comunicazione delle Scienze”;
  • “Teorìa de Grups”, che corrisponde a “Teoria dei Gruppi”;
  • “Equacions Diferencials Ordinaries”, che corrisponde a “Equazioni Differenziali Ordinarie”;
  • “Geometria Diferenciàl”, che corrisponde a “Geometria Differenziale”.

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Credo che per chi voglia andare a Barcellona e fare la laurea magistrale di “Didattica” nel dipartimento di matematica, l’esame di “Didàctica” sia molto bello; anche quello di “equazioni differenziali” è ben fatto, ma molto difficile: devi studiare studiare tanto, perciò è un po’ diverso dalla solita “ottica da erasmus”. 

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Per me è stato un po’ scioccante all’inizio, venendo da una realtà abbastanza piccola: una cosa che mi sono portata sempre dietro è stata la difficoltà nel capire quanto tempo ci avrei impiegato a recarmi in un posto. La città è bellissima, sembra di vivere dentro ad un quadro. Nonostante io vivessi in un quartiere molto bello, Barcellona rimane comunque una metropoli e bisogna abituarsi. Mi sono sempre sentita abbastanza sicura, nonostante abbia vissuto un periodo un po’ particolare: ero lì durante le lotte per la separazione della Catalogna dalla Spagna, perciò ho vissuto grandi scioperi e malfunzionamenti della città.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Ovunque tu vada, Barcellona ha molte attrazioni culturali da vedere, ad esempio anche solo camminare lungo “Basel de Gratia”, o la “Rambla”; poi c’è il mare e di solito si va fino a fine ottobre (io sono andata fino ad Halloween). Ovviamente ci sono anche tutte le attrazioni turistiche principali: io, ad esempio, ho visitato la Sagrada Familia (che puoi vedere gratis se vai di domenica e assisti alla messa). Una cosa bella da fare la sera e poco conosciuta è andare ai “Bunkers”, che sono delle vecchie trincee in alto dove la gente si siede con le patatine e la birra e guarda il tramonto. 

Per quanto riguarda la vita degli studenti universitari, c’è una grandissima rete di eventi e ogni sera c’è qualcosa da fare in una parte di Barcellona, una serie di appuntamenti fissi. Anche se sicuramente gli eventi cambiano di anno in anno, c’è senz’altro molta scelta. 

Inoltre, Barcellona è piena di biblioteche, perciò è molto comoda per studiare ed è ben collegata di notte con i bus.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

La borsa di studio non è stata sufficiente, in quanto il costo della vita a Barcellona è molto alto, uno dei più alti in Spagna. Io con quasi tutta la borsa pagavo l’affitto, perché spendevo più di 300. Non mi è andata male perché avevo anche l’agevolazione per il reddito, però con la borsa standard non riesci a coprire tutte le spese. 

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

Il mio consiglio è di non farsi ingannare con le case: conviene stare in ostello la prima settimana e cercare casa andandola a vedere e parlando con le persone direttamente. Inoltre c’è il problema della lingua, nel senso che tu vai lì pensando di parlare spagnolo, ma non è così: se fai una laurea triennale quasi sicuramente avrai corsi in catalano, perché è la loro prima lingua e sono molto affezionati ad essa. Per questo motivo, consiglio di fare un corso di catalano all’arrivo: è molto facile se sai un po’ di spagnolo e l’inglese, ancora di più se sai francese. Questo ti permette di entrare molto nella loro cultura.

Una cosa bella di Barcellona sono le feste nazionali che fanno nelle piazze, con parate enormi. Una è all’inizio di settembre e un’altra in occasione dell’epifania, che per loro è il giorno dei Re Magi, in cui fanno una parata e ballano: è una evento lunghissimo, che dura per ore e passa per tutta la città. Visto che non è una nostra festa e molti studenti potrebbero essere già partiti, consiglio di rimanere per vederla. 

Mail : angipisi98@gmail.com

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