La Bussola del Pinguino- Dublino, Studi Internazionali
l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.
Tutte le altre interviste della rubrica sono reperibili qui.
Nome e cognome: Arianna Bestetti
Corso di laurea a UniTN (nel periodo di mobilità): Studi internazionali
Università ospitante: Trinity College
Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: Primo semestre del terzo anno (2023-2024)
Progetto a cui si ha aderito: Erasmus+
Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?
Io non ho trovato posto letto in studentato perché erano studentati solo per chi faceva l’anno completo o comunque dovevi trovare un subentro. Il problema è che quando ho scoperto di essere accettata (maggio) i posti erano già esauriti. Ci sono poi diversi studentati privati ma avevano costi esorbitanti. Cercare appartamento, inoltre, è molto difficile perché devi farlo tramite Facebook ma ci sono tante truffe. Ho deciso allora di sentire un’altra ragazza che aveva fatto l’Erasmus a Dublino e lei mi ha consigliato di cercare tramite host family. Mi sono quindi affidata ad un’agenzia che si chiama hosting power: lì ci sono una serie di famiglie e puoi vedere le varie recensioni. Ho quindi optato per questa famiglia che aveva buone recensioni e un buon prezzo. Mi sono trovata molto bene perché la famiglia era molto gentile e accogliente e mi lasciavano i miei spazi
L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?Il Trinity è in centro a Dublino, nella parte più antica e storica di Dublino. Io invece abitavo a 30 minuti dall’università ma la zona non era bellissima perché ad esempio ad una certa ora il tram si interrompeva e se volevo fare tardi dovevo tornare a piedi. Il centro è molto piccolo poi ti muovi facilmente a piedi. Molto comoda è anche la linea ferroviaria, la Dart con cui è facile raggiungere le piccole località costiere. É possibile accedere alle linee di trasporto pubblico tramite la Leap Card che puoi richiedere online e ti permette a noi studenti di ottenere degli sconti su qualsiasi tratta.
Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti?
Esame sostenuto all’estero (in lingua originale) | Crediti ECTS | Sostenuto in sostituzione di | SSD | Crediti riconosciuti | |
1. | The World Economy | 5 | crediti a scelta libera (1 cfu) | // | 5 |
2. | Democracy and Development | 5 | 135419 - Sistema politico europeo (3 cfu) | SPS/04 | 6 |
135797 - Networks and culture ( cfu) | SPS/07 | ||||
3. | European Union politics a | 5 | 135419 - Sistema politico europeo | SPS/04 | 5 |
4. | Political violence A: Theories of political violence and conflict | 5 | 135436 - Diritto internazionale dei conflitti armati | IUS/13 | 6 |
5. | Race Ethnicity and Identity | 5 | 135797 - Networks and culture | SPS/07 | 5 |
TOTALE CREDITI CONSEGUITI | 25 | TOTALE CREDITI RICONOSCIUTI | 27 |
Tutti gli esami prevedevano come criterio di valutazione la partecipazione. In pratica, ogni settimana si svolgeva la classica lezione di due ore con il professore, alla quale partecipava l’intera classe e, in base al corso, o ogni settimana o ogni due settimane c’era un’ora di lezione dove o il docente o il dottorando tenevano una lezione ristretta sul tema trattato (precedentemente con l’intera classe) con una ventina di studenti. In queste lezioni, la chiave era il dibattito, venivano analizzati i casi studi o il docente creava un dialogo invitando tutti alla partecipazione. Era un clima meno formale e istituzionale, che riusciva a mettere chiunque a proprio agio e ad esporre le proprie idee. La partecipazione era, inoltre, molto incentivata dal momento che valeva una parte del voto, ma soprattutto questi piccoli gruppi di dibattito erano un ottimo modo per allenare la costruzione del proprio pensiero critico. Oltre a ciò, il voto finale era composto dall’esame finale, che nel mio caso erano tutti essays, che valeva più della metà del voto, dagli essays di metà semestre e da presentazioni o lavori di gruppo. Quasi tutti i corsi sono divisi in a e b, corrispondenti al primo e al secondo semestre, e alla fine dell’anno si ha, quindi, una valutazione complessiva.
Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?
Race Ethnicity and Identity: era un corso molto critico rispetto alla società in cui viviamo, volto all’analisi di meccanismi “nascosti” e spesso “involontari” che però portano alla sussistenza di comportamenti razzisti.
Democracy and Development: abbiamo analizzato il processo di State building and Nation building. Nella prima parte, State building, lo scopo era prendere delle materie prime e trasformarle in surplus per iniziare un’economia e avviare uno stato. Nella seconda parte, Nation building, abbiamo fatto l’analisi di simboli, ideologie, filosofie, religione al fine di costruire una vera e propria identità nazionale. Nell’esame finale ogni studente poteva scegliere uno stato a suo piacimento e analizzarlo per quanto riguardava questi due processi. L’ho trovato molto interessante perché mi ha permesso di applicare ad un case study ciò che prima era stato analizzato solo in chiave teorica.
Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?
A primo impatto la città mi sembrava carina e piccola. Poi in realtà la parola che la descrive meglio a mio avviso è contraddittoria. La città negli ultimi anni si è allargata molto ma i trasporti, gli affitti e le infrastrutture non riescono ancora a servire tutta la richiesta. E’ una realtà ancora molto povera ma che cerca di essere innovativa senza riuscirci sempre. Si vedono realtà molto povere anche in centro città e la sicurezza non è sempre presente.
Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?
Dublino è famosa per la Guinness e per i suoi pub caratteristici. La zona più famosa per i Pub è quella di Tample Bar (zona Dublino 2, pieno centro). E’ un quartiere molto vitale, c’è spesso musica dal vivo e la sera è molto frequentato dai giovani. Dublino poi è ricca di parchi, il più bello e il più grande è, a mio avviso, Phoenix Park, un parco immenso, che si può percorrere a piedi o noleggiando le biciclette, in alcune aree ci sono anche i daini In centro c’è invece il Stephen Park che è molto carino, c’è un laghetto e solitamente, quando non piove, essendo molto vicino al Trinity, molti studenti vanno lì a studiare. Consiglio anche di andare a visitare la Old Library del Trinity college che per gli studenti è gratuita. Inoltre, poco lontano da Dublino, circa ad un’ora di pullman, ci sono delle bellissime passeggiate immerse nella nature come ad esempio Glendalough, una camminata in montagna immersa in una paesaggio caratteristico e con una vista mozzafiato. Molto caratteristiche infine sono le piccole località costiere, raggiungibili dal centro della città tramite la linea ferroviaria, la Dart. Le più belle, a mio avviso, sono Bray e Howth dove ogni domenica nel centro ci sono i mercatini e dove è anche possible fare delle escursioni sulle costiere.
Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?
L’ammontare della borsa di studio era 550€ ma io spendevo, per stare in famiglia, 900€. Gli studentati costavano anche 1400€ e comunque difficilmente trovavi affitti a meno di 700€. Dopo la Brexit i costi si sono alzati in maniera imponente. Il costo della vita è comunque molto alto. Per fare la spesa in realtà il costo era contenuto, come in Italia, ma se andavi fuori a cena o a bere qualcosa il costo era sostenuto. A mese non si spendeva meno di 1500€.
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IG: @ariannabestetti