Intervista a dei giovani candidati di Giurisprudenza

Trento – Il 22 e 23 novembre di quest’anno si terranno le elezioni studentesche nella nostra università, per il Senato Accademico, il Comitato Paritetico per il diritto allo studio e la valorizzazione del merito, il Consiglio di Amministrazione dell’Opera Universitaria e le Commissione per lo Sport; per questo ho pensato di voler registrare le motivazioni, le impressioni e le passioni di alcuni miei colleghi di Giurisprudenza, del 1° e del 2° anno, candidati coi gruppi UDU, UNITIN e Team Atreju Trento.
Perchè studenti universitari del 1° o del 2° anno? Innanzitutto perchè loro sono i ragazzi che, eletti o meno, seguiranno le vicende studentesche fino alle elezioni del 2018 – a quel punto saranno tra gli studenti più “navigati”, dunque potranno dare l’apporto dell’esperienza alle eventuali questioni. Inoltre perchè mi interessava sapere cosa ha spinto questi ragazzi, in fin dei conti “novizi” del mondo universitario, ad imbarcarsi in questo impegno – diventare portavoce dei bisogni di altri studenti e declinazione delle necessità dell’Università di Trento.
a. Nome, Cognome, anno di Giurisprudenza frequentante, organo di candidatura.
b. Come hai conosciuto i tuoi compagni di lista o comunque ti sei avvicinato/a alla lista con la quale ti candidi in queste elezioni?
c. Perché hai deciso di prenderti questo impegno?
d. Qual è la tematica che ti sta più a cuore, in generale o all’interno degli obbiettivi portati avanti dalla tua lista?

 
a. Caterina Guitti, del 2° anno, candidata con UNITIN per il Consiglio di Facoltà.
b. È stata contattata personalmente da un ragazzo di Economia, ovvero il coordinatore di UNITIN, il quale ha pensato Caterina avesse il carattere giusto: lei ci ha pensato diverso tempo ed infine ha deciso che era il momento adatto per impegnarsi, per iniziare a fare esperienza. Alcuni dei suoi compagni di viaggio già li conosceva, altri sono stati una piacevole sorpresa.
c. Lei sostanzialmente crede nel valore delle opportunità di confronto, nel valore dell’esperienza e nell’importanza del “portare qualcosa di nuovo” nella vita universitaria di tutti: per questo ha deciso di impegnarsi e lavorare con chiunque volesse sostenerla. “Confrontarsi con chiunque ti accresce” mi dice “per un impegno come questo bisogna saper ascoltare, mediare e collaborare”.
d. Il punto che sta più a cuore a Caterina è, da rappresentante, cogliere le idee valide di ogni studente e portarle a compimento, facendo sentire ogni studente capace di fare la differenza e migliorare il contesto universitario.

a. Teresa Andreani, del 1° anno, candidata con UNITIN per il Consiglio di Facoltà.
b. Teresa ha conosciuto i suoi compagni di lista durante un aperitivo ad Economia, sia facenti parte di UDU sia di UNITIN; successivamente, parlando in maniera informale degli obbiettivi raggiunti in questi ultimi 2 anni, ha preso confidenza.
c. Mi racconta che è già stata Rappresentante di Istituto durante gli anni del liceo, perchè le piace lavorare CON e PER le persone: questo per lei non ha bisogno di qualifiche. Inoltre mi spiega che questa riflessione è in linea con la sua personalità e con quello che vorrebbe fare nella vita).
d. Il punto che sta più a cuore a Teresa è l’interdisciplinarietà tra facoltà, poichè ritiene importante che gli interessi di ognuno possano essere elastici, aderendo ai propri obbiettivi. Peraltro l’interdisciplinarietà garantirebbe una preparazione più completa.

a. Benedetta Barbieri, del 1° anno, candidata con Team Atreju per il Consiglio di Facoltà.
b. Ha conosciuto i suoi compagni di lista il primo giorno di lezione, in occasione della presentazione dei rappresentanti. Fin dal primo giorno ha dunque capito di voler portare avanti un impegno lungo 5 anni facendo esperienza anno per anno.
c. Ha deciso di prendersi questo impegno perchè al Consiglio serve anche una voce nuova e genuina, proveniente da una studentessa del 1mo anno.
d. Il punto che sta più a cuore a Benedetta (pur assente tra i punti elencati nei volantini di propaganda) è vedere risultati nell’ambito dell’internazionalizzazione – già punto forte del nostro Ateneo – con la prospettiva di esperienze e lavoro all’estero.

a. Gianmarco Di Campi, del 2° anno, candidato con Team Atreju al Consiglio di Facoltà e alla Commissione per lo Sport.
b. Lui ha conosciuto Francesco Barone in qualità di rappresentante, in un secondo momento il Team Atreju Trento in maniera informale, parlando di rappresentanza in generale. “È un bell’impegno, ma la decisione è arrivata dopo una notte di riflessione. Mi è piaciuto il fatto che il team da quest’anno fosse politicamente indipendente ed eterogeneo”.
c. Il progetto del team convinceva Gianmarco: occuparsi dei problemi della Facoltà di Giurisprudenza, ma anche dell’Università di Trento in generale (come degli appelli mancanti a dicembre, per Architettura).
d.1 Il punto che sta più a cuore a Gianmarco è quello degli appelli, ovvero istituzionalizzare le provette: gli appelli di norma previsti per i fuoricorso (a novembre ad esempio) dovrebbero essere accessibili per tutti coloro che hanno materie arretrate e non riescono ad organizzarsi nell’affollata settimana di settembre, nella quale si riversa la sessione autunnale.
d.2 Poichè è candidato anche alla Commissione per lo Sport oltre che al Consiglio di Facoltà, gli chiedo qualche informazione in più su questo ulteriore impegno. Gianmarco mi risponde che gli è sempre piaciuto lo sport (ha praticato con passione il TRX suspension training) e s’è indirizzato verso UNISPORT fin da subito: la proposta è di creare convenzioni con il territorio, ad esempio ampliando i contatti di UNISPORT, ma anche agendo in quanto Atreju, nel caso il canale ufficiale non funzionasse.

a. Gianni De Michelis, del 2° anno, candidato con UDU per il Consiglio di Facoltà.
b. Lui ha conosciuto prima di tutti Federico Crotti, tramite amici in comune, in maniera informale: più di recente è arrivata la proposta per una candidatura, dopo dialoghi più approfonditi.
c. Gianni ha deciso, dopo un primo periodo di riflessione legata alla grossa responsabilità, di candidarsi per fare un’esperienza che affinasse la sua predisposizione alla rappresentanza.
d. Il punto che sta più a cuore a Gianni è il rapporto tra rappresentanti e studenti, uno degli obbiettivi di UDU. È difficile creare un rapporto continuo, che vada oltre il periodo delle elezioni, ma Gianni vorrebbe riuscirci, facendo diventare il progetto realtà quotidiana. Solitamente gli studenti si avvicinano alle associazioni quando ne condividono i progetti, ma soprattutto quando ci sono dei problemi: quella delle bacheche o dell’apertura prolungata dell’Ufficio Rappresentanti sono idee per un’informazione costante e diretta, per evitare equivoci su argomenti cruciali. Un rapporto più pulito può incentivare una relazione migliore con la maggior parte degli studenti, disinteressati della vita di dipartimento e non ancora membri di una vera comunità eterogenea e plurale.

a. Alessandro Toso, del 1° anno, candidato con UDU per il Consiglio di Facoltà (specifica che “per gli amici va bene anche Otto”).
b. Attraverso le riunioni di UDU Giurisprudenza, gli eventi organizzati dall’Unione e la scrittura del programma assieme alla lista UNITIN, Alessandro ha preso familiarità con l’associazione ed i suoi compagni di lista.
c. Lui crede fin da ragazzino nel valore della rappresentanza – infatti mi dice esser stato per 3 anni Rappresentante di Istituto – perciò ha deciso di prendersi questo impegno. Lo ha aiutato anche la Rete degli Studenti Medi, riferita a quelli delle scuole superiori, a prendere questa via.
d. Il punto che sta più a cuore ad Alessandro è poter scegliere il proprio percorso di studi. Per lui dovrebbe essere la priorità dell’Università italiana in generale: lo studente dovrebbe potersi formare in maniera completa, anche attraverso esami di altri dipartimenti. Precisa che è fondamentale contestualizzare con tutti gli altri obbiettivi questo del percorso.

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