Notizia falsa sulla Voce del Trentino, esposto in procura di uno studente di giurisprudenza
TRENTO. Partiamo dai fatti, anche se in questo caso si potrebbe pure dire che partiamo da un fatto che non c’è mai stato. Il caso – che sta facendo molto discutere soprattutto nell’ambito del giornalismo locale – è una “non notizia”, diffusa domenica scorsa dalla testata online “La Voce del Trentino”.
Domenica scorsa (4 settembre) “La voce del Trentino” ha pubblicato un pezzo in cui si dava la notizia di un feto gettato nel bidone della spazzatura a Trento nord. Il tutto, scritto in un pessimo italiano, e condito da dettagli raccapriccianti e una chiosa evidentemente razzista (come scritto dall’Adige).
Che la notizia non fosse vera lo ha dovuto ammettere – ma solo ieri (8 settembre) – lo stesso “giornale”, dopo che i Carabinieri con un comunicato avevano smentito che quanto raccontato fosse mai accaduto. Nell’articolo di “smentita”, la redazione de “La voce del Trentino” improvvisa una pessima lezione di “giornalismo”, in cui si ammette candidamente (ancora in un italiano non impeccabile) che è meglio dare una notizia sulla base delle sensazioni, rispetto alla sua puntuale verifica:
Quando una donna, conoscente del nostro editore ha raccontato la storia incredibile del suo ritrovamento di un feto morto in un cassonetto, abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, nel limite delle capacità di un giornale, per capire se la storia fosse vera oppure no e dal racconto della donna, dai particolari che ha dato e dalle emozioni che trasparivano dalla sua voce mentre li raccontava, abbiamo deciso di crederle, abbiamo deciso di raccontare la sua storia, la storia incredibile di quel ritrovamento di un feto abbandonato in un cassonetto, che oggi si è rivelata infondata.
Come si fa un vero giornale lo spiega invece il Dolomiti, altra testata locale, online da poco più di una settimana, ma che già si è fatta conoscere proprio per l’approfondimento professionale delle notizie. La notizia sparata da La Voce del Trentino è stata colta col dubbio che accompagna ogni segnalazione, specie se di cronaca nera. La fonte non va presa sotto gamba, ma va sempre verificata. E prima, non dopo, la pubblicazione di un articolo. È ciò che hanno fatto tutti i giornalisti di ogni testata trentina. Ad eccezione appunto de La Voce del Trentino (qui l’articolo sulla vicenda, ricostruita bene).
Il passo successivo è comprendere se tutto questo è solo pessima informazione e antitesi del giornalismo o se si possano individuare anche eventuali ipotesi di reato. È quello che si è chiesto uno studente di giurisprudenza, che ci ha confermato la notizia pur chiedendo l’anonimato, e che questa mattina ha presentato un esposto in procura. Ancora una volta è il Dolomiti a raccontare in maniera corretta (qui) la portata della notizia.