Iniziano le discussioni sullo Ius Soli

È iniziata nei giorni scorsi in Parlamento la discussione sul ddl per l’introduzione dello IUS SOLI (lett. “diritto del suolo” ossia di ottenere la cittadinanza in quanto nati su un dato territorio) nell’ordinamento giuridico italiano. Il segretario del Pd Matteo Renzi ha sottolineato l’importanza dello IUS CULTURÆ: concedere la cittadinanza anche per aver frequentato un tot d’anni di educazione scolastica, senza necessariamente essere nati in Italia.

Durante le discussioni alcuni senatori hanno protestato con insulti e cartelli riportanti “Stop all’invasione!” o “Prima gli italiani!”, in segno di dissenso nei confronti dell’introduzione dello Ius soli. Le manifestazioni di Palazzo Madama si sono aggiunte a quelle già presenti in strada, che animano il dibattito (specialmente quello da bar) da tempo.

Nella confusione la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli (Pd), seduta ai banchi del Governo, sarebbe caduta, facendosi abbastanza male da finire in infermeria. In merito a questo incidente, alcuni esponenti democratici puntano il dito contro i senatori leghisti, giunti di corsa per protestare.

N.d.A. (nota dell’autore): in questa fase d’aumento degli sbarchi di migranti, forse dovuto al periodo estivo in avvicinamento, non sarebbe male un po’ di chiarezza da parte dell’organo legislativo della Repubblica Italiana.

Chiarezza necessaria soprattutto perché – assieme a uomini e bambini – arriveranno donne, molte delle quali incinta (spesso vengono ingravidate durante il tragitto verso l’Europa). Indi per cui sarà cruciale sapere se i nati sul territorio italiano potrenno godere dello IUS SOLI o meno e se sì, in quanto tempo, a prescindere dalla linea che si vuole seguire.

post scriptum:
«Se la demografia detta il destino della storia, i movimenti della popolazione ne sono il motore» (il quotidiano francese Le Figaro nei giorni scorsi ha riportato questa frase di Samuel Arlington per trattare l’argomento della gestione dei migranti).

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