De Itinere Animi | Luce

Il battito del cuore rimase regolare,

esausto a causa della rovinosa notte,

pronto per poter nuovamente sognare.

I raggi baciarono il mio viso più volte,

emanando un dolce e mite calore,

accarezzarono la mia anima dolcemente

volendo risanare l’antico dolore

e l’amara follia della mia mente.

Fissai l’orizzonte dorato sorridendo.

Mi aspettava l’agognata terra promessa,

rifugio sicuro da un luogo orrendo.

La navigazione non apparve più complessa,

poiché quando vi è una meta

ogni esperienza è una nuova scoperta.

Finì la tempesta, l’onda rimase quieta:

fu l’epilogo di quella vita sofferta.

Misi in dubbio ogni mia azione;

esse mi apparvero prive di significato,

sempre più grato per questa benedizione,

poichè dalla dolce luce fui illuminato.

Non mi importò conoscere l’altra riva,

mai ignorai il mistero della terra,

prima terribile matrigna, ora madre apprensiva.

Persi la battaglia  ma non la guerra:

fui martire di un amore perduto,

ascesi in quel paradiso lucente,

meritevole di amnistia e indulto.

Non ebbi più odio nel cuore e nella mente.

Nelle onde persi ogni traccia di te,

mi liberai da quelle strette catene

che mi legarono ad un mondo senza fede.

Congiuntomi con la luce, unico cicatrene,

ottenni da essa fede e speranza,

conscio di non poter mai più tornare.

Quando scorsi la terra in lontananza

terminò il mio burrascoso navigare.

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