La nascita di una nuova danza

Dalla corte di Re Luigi XIV fino alla fine dell’Ottocento, la danza classica con la sua leggerezza ed eleganza calca la scena dei teatri, conquistando i cuori degli spettatori. Dall’inizio del ventesimo secolo l’arte e la danza cominciano gradualmente a trasformarsi, rispondendo ai cambiamenti della società e della storia.

Durante il primo grande conflitto mondiale le donne cominciano a lavorare per sostituire gli uomini in guerra, assumendo una nuova consapevolezza del proprio ruolo nella società e dei propri diritti. Fra i popoli comincia a diffondersi l’idea di democrazia, e di una partecipazione più diretta alla vita del proprio paese. La danza assorbe questo sentimento democratico e la gerarchia presente nelle compagnie di danza classica, dove la prima danzatrice primeggiava la scena, comincia a sgretolarsi.

Il corpo danzante diventa un corpo democratico, riflettendo in questo modo i cambiamenti della società. Alcuni studiosi cominciano a formulare delle teorie, fra cui quella di Francois del Sarte che afferma che il corpo non non è più un involucro nella mani del coreografo, ma uno strumento controllato dallo stesso danzatore per esprimere le emozioni dall’interno all’esterno. Il movimento deve nascere per un’estrema necessità interiore. Inoltre, anche i temi cambiano, dalle narrazioni romantiche e sognanti del balletto classico si passa a danzare per denunciare i problemi della società. Nasce una nuova concezione del corpo, più concreta e reale.

Presto nei teatri i tutù e le scarpette a punta vengono sostituiti da costumi semplici e piedi nudi a diretto contatto con il suolo. La danza si allontana dalla rigidità del balletto, creando una forma nuova e libera di espressione. La tensione verso l’alto della danza classica scompare per lasciare spazio ad un’attrazione quasi primitiva verso la terra. Lo yoga e la meditazione diventano discipline fondamentali nella formazione dei nuovi danzatori e il movimento del corpo viene esaltato fino ad averne una visione mistica. Nasce così la modern dance.

Martha Graham, la madre di questo nuovo genere di danza, svilupperà negli anni un nuovo punto di vista coreografico e una nuova codificazione: la tecnica Graham. Nel 1927 nasce la Marta Graham Dance Company, inizialmente composta da sole danzatrici in segno di protesta nei confronti della scarsa considerazione del ruolo della donna all’interno della società. Solo dopo il conseguimento dei diritti da parte delle donne , la Compagnia comincerà ad aprire le porte anche ai danzatori uomini.

Da questo momento in nascono nuove compagnie di danzatori che si allontaneranno gradualmente dai codici tradizionali per esplorare nuove forme di espressione. Si sviluppa così un linguaggio libero da qualsiasi codificazione che pone i presupposti per la nascita della danza contemporanea.

PH | Todd Kent | https://unsplash.com

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