La Bussola del Pinguino – Jena, lingue moderne

L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Corso di laurea: Lingue moderne, percorso di Letterature, lingue e traduzione

Università ospite: Friedrich Schiller Universität Jena

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: primo semestre del secondo anno

Progetto: Erasmus+

  1. Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Io ho alloggiato in uno studentato perché in Germania ce ne sono molti. Tra l’altro, avendo inviato l’application prestissimo (lo consiglio a tutti!), ho ottenuto un posto in uno dei migliori (Friesberg 1): con 240€ al mese avevo una stanza singola con bagno privato. Il mio studentato somigliava a una villetta con 5/6 piccoli appartamenti dentro. Io sono stata fortunata ma ce ne sono molti altri ugualmente belli. So che per gli appartamenti privati bisogna iniziare a cercare molto presto, ma gli studentati tendenzialmente sono molto comodi ed economici: per intenderci, il mio era il più costoso, conosco alcune persone che spendevano 170€ al mese. Gli appartamenti tendono ad avere prezzi più alti anche se Jena è di per sé una città molto economica, essendo abbastanza piccola (più o meno come Trento) e ad est: direi che il range di prezzo per l’alloggio è tra i 150 e i 250 euro al mese. Ho trovato il mio studentato tramite il sito di Opera Universitaria di Jena (Studierendenwerk Jena). Mi sembra che già nella mail di conferma dell’ammissione l’università mi avesse inviato il link di questo sito; successivamente mi hanno mandato le brochure e lì c’erano tutte le informazioni a riguardo. La città sta crescendo molto sia a livello universitario che lavorativo, quindi c’è sempre più richiesta e alcune persone hanno dovuto cercare un alloggio nelle città vicine, perciò è davvero importante fare l’application il prima possibile. Alcuni studentati sono in zone periferiche e di solito sono collegati bene con il tram (15 minuti circa), ma il mio era abbastanza vicino centro e mi muovevo soprattutto a piedi o in bici. I criteri con cui ho l’ho scelto sono stati principalmente il fatto di avere il bagno privato e che lo studentato fosse molto grande e nuovo (l’hanno costruito nel 2014/2015).

  1. L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

L’università è nel centro storico, io mi muovevo soprattutto in bici e a piedi (5-10 minuti tra lo studentato, l’università e le mense). Non c’è un abbonamento vero e proprio per i mezzi: quando ci si iscrive all’università si dà un contributo all’opera universitaria (200/300 euro a semestre) per mense, biblioteche, palestre e anche per i mezzi di tutta la provincia.

  1. Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

Questi sono i corsi che ho frequentato. Tutti i professori erano bravissimi, soprattutto per anglistica e americanistica. Essendoci meno studenti per classe si ha più scelta di corsi e più risorse, e i gruppi di lavoro sono più piccoli. In totale ho ottenuto 36 crediti a Trento, che corrispondono a 35 crediti dell’università ospitante.

  1. Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Devo dire che mi sono piaciuti tutti i corsi che ho frequentato, ma se dovessi sceglierne uno un po’ meno interessante direi quello di insegnamento del tedesco come seconda lingua (Spracherwerbsmodelle und Spracherwerbstheorien). Il professore era molto bravo bravo, ma livello del corso era più basso degli altri, perché forse indirizzato proprio agli studenti stranieri.

  1. Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Io descrivo sempre Jena come una Trento tedesca, secondo me anche a livello architettonico hanno una certa somiglianza. Ha un centro storico ancora abbastanza conservato, perciò quello che può fare uno strano effetto a un italiano può essere la compresenza di antichità e modernità nel centro; la periferia invece è molto diversa e si percepisce di più la tradizione della Germania sovietica. Non c’è niente di particolare da visitare, l’unica cosa speciale è un orto botanico, alquanto grande e dedicato a Goethe. Io avevo scelto questa città per la fama letteraria: molti membri del circolo dei romantici dell’Ottocento tedesco abitavano a Jena, perciò l’università è molto importante livello storico. Nel complesso posso dire di essermi trovata bene perché è a misura d’uomo; inoltre, è circondata da boschi quindi si percepisce di essere vicini alla natura.

  1. Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Ovviamente ci sono musei, chiese e altre attrazioni, ma segnalerei soprattutto un parco molto grande che si trova dentro la città e che si chiama ‘Paradiespark’. All’epoca (2018) c’erano anche tantissimi corsi di sport dell’università, e in particolare un evento settimanale (‘Länderabend’) organizzato da alcuni ragazzi che collaboravano con l’Opera per accoglienza Erasmus, in cui ogni serata era incentrata su un paese diverso e qualcuno poteva presentare e parlare del proprio paese, oltre a preparare un buffet per fare assaggiare i propri cibi tipici. Se c’è ancora lo consiglio assolutamente, è una buona opportunità di conoscere persone, cibi e tradizioni nuove.

  1. Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

Il costo della vita è un pochino più alto, ma non molto rispetto a Trento. Per fare la spesa si trovano tranquillamente supermercati Lidl e Aldi, anche in centro. Io, personalmente, mi sono trovata molto bene con le mense, che reputo di ottima qualità: ce ne sono cinque o sei in pieno centro e ognuna ha un menù diverso. Mi hanno colpito anche perché si poteva sempre trovare qualche cibo di paesi diversi, dato che spesso i cuochi stessi sono di altri paesi. Inoltre, costavano pochissimo: spendendo in media tra 1.50 euro e massimo 3 euro si ha un pasto intero. Magari mangiare al ristorante costa un po’ di più rispetto a Trento, però non sono prezzi esorbitanti.

Nel complesso la borsa di studio mi ha aiutato a coprire abbastanza bene i costi. Tuttavia, arriva dopo minimo un mese dalla partenza, quindi bisogna avviarsi con delle risorse proprie, almeno per il primo periodo.

  1. Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

Jena non è tanto più fredda di Trento, però consiglio comunque di fare l’Erasmus nel secondo semestre per potersi godere il clima più caldo. Un altro consiglio è di sfruttare i corsi di sport e di lingua offerti dall’università e, soprattutto, di iscriversi al programma di mentoring: in questo modo si può avere un tutor personale che aiuta ad ambientarsi, soprattutto all’inizio.

Contatti dell’intervistata se si vogliono avere maggiori info:

Mail: elisa.mazzoccato@studenti.unitn.it

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