La Bussola del Pinguino – Bath, Studi Internazionali

l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

  • Nome e cognome: Marco Tedoldi
  • Corso di laurea a UniTN: Laurea triennale in Studi Internazionali
  • Università ospitante: University of Bath, Bath (UK)
  • Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: Secondo semestre del terzo anno
  • Progetto a cui si ha aderito: Erasmus+

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Il posto letto l’ho trovato in uno studentato privato, scelto puramente perché ottenere un contratto di locazione in Inghilterra è un po’ difficile: serve sostanzialmente qualcuno, ad esempio un ex locatario, a garanzia che tu sia un buon affittuario, cosa che uno studentato non chiede. Un’alternativa viabile sarebbe stata una casa privata, ma per la questione Covid-19 sinceramente non mi sembrava il caso. Un’altra opzione sarebbe stata lo studentato dell’università, che però costava più del privato. Ho fatto quindi diverse chiamate e ricerche su internet, cercando principalmente “student accommodation Bath”: sostanzialmente si trovano per lo più stanze singole più o meno simili a cabine da nave, cioè dei corridoi con un bagno. 

Per quanto riguarda gli studenti dell’università, invece, ce ne sono alcuni in città ed altri nel campus. Ho saputo da persone che vivevano in uno di questi, l’Avon Studios, che l’esperienza era abbastanza negativa: alcuni mi raccontavano che fosse sporchissimo o che vivessero in sei pagando tanto quanto pagheresti un appartamento qui, intorno alle 900 sterline. Per entrarci bisogna candidarsi tramite l’università. Nonostante tutti i lati negativi lo consiglierei, perché dà una certa sicurezza di avere modo di conoscere persone, cosa che al tempo avrei voluto. Comunque pulivano le aree in comune, il che non è male, e tutto sommato era un posto abbastanza decente. 

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

L’università non è per nulla vicino al centro dato che si trova in un campus isolato su una collina che fa sostanzialmente città a sé, ci sono anche dei supermercati. Tuttavia è estremamente facile da raggiungere grazie alle linee degli autobus che sono molto frequenti e ben fornite (ci sono anche corse notturne); sicuramente il collegamento urbano di Bath è una delle cose più moderne ed efficienti che abbia visto nella mia vita: si può pagare con Apple Pay oppure, scaricando l’app, si possono comprare degli abbonamenti studenteschi a prezzi non troppo alti.

La distanza specifica dalla città poi è relativa e dipende da dove si abita, ma al massimo coi mezzi pubblici si impiega una mezz’ora scarsa; sconsiglio di raggiungerla a piedi perché c’è sempre il rischio che piova molto e ci si può mettere anche un’oretta. 

All’interno della città, invece, mi muovevo solo a piedi perché è molto piccola e molto bella; consiglio una bici o un monopattino elettrico (anche se dipende molto dalla stagione) perché il terreno è molto pianeggiante, con al massimo qualche collinetta. 

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

Premetto che ho dato formalmente tre esami, ma in realtà uno non l’ho fatto perché ho preferito dare degli esami di Unitn, dato che ero a distanza e potevo fare come volevo e dato che quel corso non mi era piaciuto particolarmente. Ho sostituito Scienza Politica con Political Theory (che lì vale 12 crediti mentre a Unitn 8) e Storia Europea e Internazionale (esame a scelta del percorso Politica e Organizzazioni Internazionali) con “European Integration”.

La conversione è andata molto bene, mi hanno riconosciuto entrambi gli esami, di cui uno valeva 12 e l’altro 8 crediti, e me ne hanno dati: 8 per Scienza Politica; 8 per Storia Europea e Internazionale e 2 crediti in più come seminario. 

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Sia Political Theory che European Integration mi erano piaciuti molto, soprattutto perché lì hanno un metodo di insegnamento molto più proattivo che include discussioni e lavori di gruppo, cosa che qua manca.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Penso sia una città bellissima, una delle più belle del sud dell’Inghilterra: immersa nella campagna, piccola ma tenuta benissimo, moderna seppure con un’architettura antica e anche tante cose da fare per i giovani (salvo il fatto che ci sono andato in un periodo in cui non potevo fare nulla). Il problema principale di Bath è la mancanza di una sede di ESN (Erasmus Student Network), cosa che si è fatta sentire tantissimo perché le attività organizzate dall’università non erano minimamente sufficienti a far conoscere gli studenti. 

La mia esperienza a Bath è stata comunque molto positiva, vorrei tantissimo tornarci anche se in quel momento storico è stata atroce. La città in sé ha un potenziale enorme, ma ho scelto letteralmente il momento peggiore nell’universo per andarci. 

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Posso dirti che l’intera città è patrimonio UNESCO ed è estremamente affascinante, ci sono anche tante belle cose da vedere. Bath è probabilmente più piccola di Trento, quindi è positivo che non si venga scaraventati in una realtà completamente diversa, però è comunque una città universitaria, quindi ha diversi pub e ristoranti. L’università poi è molto rinomata, quindi ci sono tanti studenti: di sicuro ha molto più da offrire ai giovani rispetto a Trento, secondo me; inoltre, dal punto di vista culturale, segnalo le terme romane e la cattedrale.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

Il costo della vita è altissimo, anche perché siamo svantaggiati col cambio, e la borsa di studio, pur considerandolo, difficilmente basta per tutto: penso che copra l’affitto e al massimo qualche spesa, secondo me si fa fatica a vivere lì facendo affidamento solo su quella. Per rendere l’idea, costa tutto più o meno un buon 30% in più di Trento – è comunque una delle zone più ricche d’Inghilterra. Forse al campus si fa meno fatica economicamente perché magari è tutto a misura di studente, però, anche sentendo altri amici in Inghilterra, il posto è caro in generale. Io con la borsa di studio coprivo solo l’affitto che includeva WiFi, riscaldamento luce e gas e veniva intorno alle 700/800 sterline.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

Consiglio caldamente di formarsi un gruppo sociale non appena si arriva e di stare molto attenti alle spese, perché possono partire delle belle cifre molto facilmente. Consiglio anche di non restare sempre in città ma di esplorare un po’ la campagna perché ne vale veramente la pena.

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