Stare bene, terza parte: legare con gli altri

Dopo aver cercato di dipingere un’immagine realistica di benessere in propria compagnia non ci resta che riempire la parte restante della nostra tela: il rapporto con gli altri. Abbiamo già ripetuto più volte quanto i legami con chi ci circonda siano inevitabilmente fondamentali nell’ottica di un generico “stare bene al mondo”, ma in questo episodio In punta di piedi cercheremo di andare più a fondo. 

In un articolo sul New York State Official Website leggiamo che possiamo individuare quattro colonne portanti in un rapporto sano: confini, comunicazione, fiducia e consenso. Quando parliamo di boundaries, intanto, ci riferiamo ai comportamenti che vogliamo o meno tollerare nelle relazioni interpersonali e alle conseguenze che, in caso di mancanza di rispetto, metteremo in atto. Sono inclusi diversi ambiti, da quello fisico e sessuale a quello emotivo e spirituale e, per iniziare a definirli nella nostra vita, il primo step è provare a rifletterci e capire cosa, in ognuna di queste sfere, è particolarmente rilevante per noi. Dopodiché è importante comunicarli a chi ci circonda, che si tratti di partner, amici o familiari, non tanto sotto forma di lista di ciò che ci mette a disagio, quanto attraverso un confronto sincero via via che il legame si fa più intenso. Infine, è fondamentale imparare a riconoscere quando questi confini vengono superati ed avere fiducia in noi stessi: se sentiamo che qualcosa ci turba in qualche modo dobbiamo rispettarci abbastanza da andare in fondo alla questione senza farci manipolare da chi, con o senza cattive intenzioni, sminuisce i nostri sentimenti.

La comunicazione è il secondo pilastro di un buon rapporto ed è, per definizione, un “trasferimento di informazioni”. In una relazione, un buon dialogo si traduce tanto nella soddisfazione dei nostri bisogni quanto in una connessione più intensa. Per prenderci cura di questo aspetto sono diverse le accortezze che possiamo avere: prediligere momenti in cui siamo calmi, non usare mezzi termini ed essere inequivocabilmente sinceri, così come ascoltare con rispetto l’altra parte e fare attenzione al tono della nostra voce sono tutte premure che possono aprire le porte ad un rapporto più maturo, profondo e consapevole. Anche il linguaggio del corpo, inoltre, ha la sua rilevanza: tanto guardare negli occhi quando parliamo e ascoltiamo quanto evitare distrazioni esterne sono segni di rispetto che rendono ben disposti al compromesso sia noi che gli altri. È infatti importante rendersi conto di non poter avere sempre ragione: è giusto avere punti fermi legati ai nostri confini, ma è anche necessario onorare quelli degli altri e prendere atto del fatto che, talvolta, anche a noi possono essere richiesti alcuni piccoli sacrifici. 

Andando avanti troviamo, ovviamente, la fiducia, che come tutti sappiamo richiede tempo e maturità. Averne significa “affidarsi ad un’altra persona perché ti senti al sicuro con lei e hai fede che non ti farà del male o ti violerà. È il fondamento delle relazioni perché ti permette di essere vulnerabile e di aprirti senza doverti proteggere stando sulla difensiva”, spiega la psicologa e professoressa della Yeshiva University (New York) Sabrina Romanoff. Potremmo dedicare un intero articolo all’argomento, ma per ora ci basta mettere in luce due dei suoi aspetti principali. Il primo è la costanza che, per essere solida, richiede: è necessario, infatti, che l’altra persona – e anche noi nei suoi confronti, chiaramente – dimostri di essere affidabile e coerente con ciò che ci dice quantomeno la maggior parte delle volte. Il secondo riguarda le nostre aspettative, talvolta non in linea con la realtà: siamo esseri umani. Piuttosto che pretendere che gli altri non facciano mai errori e non ci feriscano in nessuna occasione, è più realistico e giusto aspettarsi e pretendere che agiscano in buona fede nei nostri confronti. Riporre fiducia in qualcuno, del resto, significa accettare anche la possibilità che venga tradita. Ciò che ci permette di perdonare un errore, in fondo, non è sempre tanto la gravità del fatto in sé, quanto il tipo di intento alle sue spalle e il comportamento passato di una persona che, infatti, se è solita non essere degna di credito finisce per non avere più occasioni.

Dulcis in fundo è fondamentale il consenso, che è legato principalmente alle relazioni amorose in quanto correlato alla sfera sessuale, ma che possiamo estendere, in generale, a qualsiasi rapporto. Per quanto riguarda il primo ambito, per fortuna ormai siamo bene o male tutti sufficientemente informati: deve essere esplicito e non condizionato da variabili come l’assunzione di alcol e droghe; inoltre, può essere negato in qualsiasi momento e il suo rispetto è inderogabile. Genericamente, però, possiamo estendere questa dichiarazione di volontà a qualsiasi attività da fare con gli altri: per quanto ogni tanto faccia bene farsi trascinare dall’entusiasmo altrui ed uscire dalla comfort zone, è importante che non ci sentiamo mai in obbligo a prendere parte a qualcosa, che sia un viaggio o una serata, se non siamo a nostro agio con la compagnia e il luogo. Uscire dai propri schemi e farsi un po’ di pressione va bene finché la scelta non ci fa stare male. E se l’amicizia o l’amore degli altri dipende da così poco, forse il loro valore non è poi tanto. 

Quando questi quattro punti sono soddisfatti, possiamo dire in generale che abbiamo a che fare con una relazione sana. Avere dei rapporti salutari con chi ci circonda è fondamentale, come abbiamo già detto, anche solo per la loro inevitabilità intrinseca nel nostro essere umani. Tuttavia, alcune volte può non essere facile costruirne alla luce di traumi passati o insicurezze ed altre, invece, può essere dura lasciarsi davvero andare. Talvolta, ad esempio, possiamo sentirci soli ed essere in realtà noi che, per paura di essere feriti, non permettiamo a chi ci circonda di amarci e starci accanto. Con queste parole concludiamo il ciclo di “Stare bene”, il cui unico significato di fondo, alla fine, è che per raggiungere il vero benessere né il porridge proteico dopo lo yoga, né le serate con gli amici né un viaggio in solitaria sono strettamente determinanti se non si alternano l’un l’altra armonicamente nella nostra vita, se non siamo in grado di raggiungere, insomma, un buon equilibrio.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi