Dopo 294 giorni, Brittney Griner è libera

È la fine di un incubo per la stella del basket statunitense Brittney Griner.

Il presidente americano Joe Biden ha infatti annunciato il ritorno a casa della giocatrice delle Phoenix Mercury al termine di una lunga negoziazione con il Cremlino.

Griner, 32 anni, era stata arrestata a Mosca, dove si trovava per impegni sportivi, lo scorso 17 febbraio e in seguito condannata, seguendo le leggi russe, a 9 anni di prigione per possesso di droga, in quanto ai controlli aeroportuali le era stata ritirata una boccetta di liquido alla cannabis per vaporizzatori. La situazione sembrava essersi complicata in maniera preoccupante soltanto poche settimane fa, quando la giocatrice due volte campionessa olimpica era stata trasferita da un carcere di Mosca a una colonia penale in Mordovia, in cui le condizioni detentive sono estremamente più dure. Nella mattinata di giovedì 8 dicembre, invece, Biden ha incontrato alla Casa Bianca Cherelle Griner, moglie di Brittney, per comunicarle la svolta positiva del caso. In tutti i 294 giorni di detenzione, il mondo dello sport è rimasto unito nel dimostrare affetto per la ragazza, che vestiva la maglia di Ekaterinburg in EuroLeague Women prima dell’arresto e dello scoppio del conflitto Russia-Ucraina.

La campagna We Are BG, ideata per supportare Griner, ha portato il caso al centro dell’attenzione mediatica in tutto il pianeta, Italia compresa, per convincere la presidenza USA a fare di tutto per riportare a casa la giocatrice: la risoluzione della vicenda è avvenuta grazie a uno scambio di detenuti che ha visto il trafficante di armi Viktor Bout fare il percorso inverso, dall’America alla Russia.

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