La Bussola del Pinguino-Maastricht, Studi Internazionali

L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Nome e cognome: Stella Picca

Corso di laurea a UniTN: Laurea triennale in Studi Internazionali

Università ospitante: Maastricht University

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: primo semestre del terzo anno (5 mesi)

Progetto a cui ha aderito: Erasmus+

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Ho trovato alloggio in un appartamento privato in cui, oltre a me, c’erano altre 4 persone, ciascuna con la propria stanza singola. Sono riuscita a trovarlo tramite gli annunci su Facebook e l’ho scelto perché non avevo molte altre alternative dal momento che trovare casa in Olanda è abbastanza difficile (ho impiegato vari mesi per trovarla). In alternativa all’appartamento o allo studentato c’è una struttura offerta dall’università, chiamata Guesthouse, il cui prezzo è giornaliero.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

L’università si trova in centro, da casa mia distava circa 10 minuti in bici; le facoltà, come a Trento, sono dislocate in diversi punti della città, ma sono facilmente raggiungibili perché essendo Maastricht una realtà piccola tutto è molto comodo e agevole. In generale mi muovevo sempre a piedi o in bici (tendenzialmente in Olanda il mezzo di trasporto prevalente è proprio la bici), ma comunque ci sono gli autobus per chi abita lontano dal centro che sono efficienti e funzionali.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

Premetto innanzitutto che l’università di Maastricht non dà la possibilità di scegliere quali esami sostenere: c’è un programma (minor) che prevede un piano di studi predefinito costituito da tre periodi: nel primo e nel secondo ci sono due esami, nel terzo uno solo. Questo piano di studi non è modificabile, ma appunto già prestabilito; anche se apparentemente può sembrare vincolante, in realtà è la cosa migliore, poiché si tratta di un percorso consequenziale e incrementale che quindi favorisce la crescita accademica degli studenti. Io ho dato 5 esami, per un totale di 30 cfu:

  • Great expectation (corrispondente a politica economica internazionale)
  • Back to the sources (riconosciuto come crediti a scelta)
  • The idea of Europe (corrispondente a sistema politico europeo)
  • Europe: a critical reflection (corrispondente a storia delle istituzioni politiche)
  • Negotiation skills (riconosciuto come crediti a scelta)

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Personalmente consiglio in generale l’università, dove il metodo di insegnamento è caratterizzato da un approccio unico, chiamato PBL (Problem Based Learning): questo rende molto interessanti tutti i corsi, dal momento che sono gli studenti stessi a svolgere la lezione. Si parte da una tematica (problem) su cui poi si basa tutto l’apprendimento. Nello specifico, venivano assegnate alcune letture da preparare entro una determinata scadenza e poi, partendo da una serie di domande (learning goal) poste dagli studenti, si apriva un discorso in classe. In questo modo l’apprendimento si basava su una tematica precisa sulla quale noi studenti andavamo ad indagare, e questo non solo facilitava il lavoro di acquisizione e memorizzazione delle informazioni, ma permetteva di sviluppare la capacità di confronto e ragionamento critico. Le classi erano composte da 12 massimo 15 persone, con un tutor che osservava lo svolgimento della lezione. Questo per me è stato molto innovativo e ha contribuito a rendere l’apprendimento più fluido, dinamico. Un corso particolarmente interessante è stato Negotiation skills, un corso pratico in cui si simulavano negoziazioni a diversi livelli tecnici/politici (Consiglio europeo,…) su diverse tematiche; ogni studente aveva il compito di rappresentare uno Stato, quindi doveva capire cosa fosse necessario ottenere e come poterlo raggiungere, con l’aiuto delle spiegazioni fornite dal professore riguardo le diverse tecniche negoziali. Tutti i corsi in generale sono interessanti perché non ci sono solo lezioni frontali ma c’è un apprendimento più dinamico e interattivo.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Maastricht è una città molto giovane, con un’altissima percentuale di studenti internazionali e questo apre la possibilità a un confronto continuo. Inoltre c’è una forte vita associativa, per qualsiasi cosa si voglia fare c’è un grandissimo numero di organizzazioni riguardanti diversi temi sociali (amnesty, unicef, gruppi per la sostenibilità, per eventi universitari, per studenti Erasmus…). La città è piccola, a misura d’uomo, tutto è comodo e facilmente accessibile; è pulita, ordinata, tranquilla, c’è tanto movimento di persone a piedi e in bici. Per certi aspetti ricorda un po’ Trento, però le cose da fare sono molte di più. Un aspetto importante che secondo me va evidenziato è che Maastricht è una città molto sicura, non avevo problemi a camminare da sola anche di sera tardi.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

In centro ci sono molti pub che organizzano serate karaoke che attirano moltissimi studenti internazionali, come anche i bowling e i mini-golf. Sempre in centro ci sono diverse discoteche che la sera organizzano eventi con entrata a 3/5 euro. Inoltre ci sono molti cinema, dove tutti i film che vengono proposti sono in inglese. Per quanto riguarda gli sport c’è invece la UM Sport (University of Maastricht Sports) che propone corsi per gli studenti universitari: ad esempio, per gli alunni del dipartimento di sociologia c’era il corso di yoga gratuito, due volte a settimana. Inoltre Maastricht si trova in una posizione molto strategica, è vicino a Belgio e Germania e non distante dalla Francia, quindi è possibile visitare diverse città facilmente raggiungibili in Flixbus (5/10 euro).

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

In generale il costo della vita è un po’ più alto rispetto a Trento; per quanto riguarda la spesa si trovano tutti i prodotti italiani, ad un prezzo non spropositato. Per gli affitti invece il costo è sicuramente più alto: se a Trento si riesce a trovare una stanza anche a 300 euro al mese, a Maastricht il budget è tra i 400 e i 550 euro, poi dipende ovviamente dalla casa, dalle proprie esigenze e capacità di adattamento. Per quanto riguarda la borsa di studio, io ricevevo 500 euro al mese e li utilizzavo per pagare l’affitto.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

In generale consiglio fortemente l’esperienza Erasmus a Maastricht per l’approccio innovativo dell’università, per tutte le opportunità accademiche, associative e professionali. Questa esperienza permette non solo di conoscere persone, divertirsi e partecipare a eventi, ma permette di collegare il percorso accademico a quello professionale, attraverso un programma di studio meno mnemonico ma più costante e duraturo, con numerose proposte per esperienze che permettono di fare curriculum. A livello pratico consiglio vivamente di iniziare a cercare casa con largo anticipo.

Contatti:

@stellapiccante

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