La Bussola del Pinguino – Barcellona, Studi Internazionali

l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Tutte le altre interviste della rubrica sono reperibili qui.

Nome e cognome: Maria Vittoria Trafori

Corso di laurea a UniTN (nel periodo di mobilità): Studi internazionali

Università ospitante: Pompeu Fabra di Barcellona

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: 10 mesi, terzo anno

Progetto a cui si ha aderito: Erasmus+

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto? 

Non ho riscontrato troppe difficoltà nel trovare alloggio, però ho saputo che per molti altri è stato un problema. Ho avuto la fortuna di trovare una bella camera in una casa molto carina vicino all’Arco di Trionfo, quindi in una bella zona. Pagavo 460 euro al mese per una singola, tutto incluso. Invece so che l’altro ragazzo di UniTrento in Erasmus a Barcellona aveva trovato posto uno studentato molto bello, con tanto di piscina, palestra e molte proposte per attività di vario genere. A lui però l’alloggio costava molto di più, una cosa come 600/700 euro al mese.  

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città? 
L’università è divisa in due o tre campus e il mio campus era vicino al Parco de la Ciudadella, che è una zona molto centrale. Era possibile raggiungerla in metro, in tram o anche in bus, io però ho sempre preferito andarci a piedi. Dal punto di vista dei trasporti in generale, Barcellona come città è davvero ottima, si riesce ad andare ovunque con i mezzi pubblici, sono organizzati benissimo. Inoltre ci sono un sacco di sconti per gli studenti e in generale per i giovani. 

l’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti? 

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Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare? 

Ti dico la verità: ho apprezzato molto di più il sistema spagnolo che quello di Trento, innanzitutto perché i corsi erano molto più interessanti, molto più vari, duravano un trimestre, e avevi quindi la possibilità di farne di diversi. In classe eravamo massimo 20/25. Tanta possibilità di dialogo, dibattito, si fanno molti progetti e lavori di gruppo, che è una cosa che noi non facciamo. Lo studio secondo me è minore rispetto a quello che facevo a Trento, però io mi ricordo molto di più di quello che ho studiato a Barcellona che tutti i corsi che ho fatto Trento. Durante il primo trimestre ho seguito un corso che si chiamava Borders, identities and geopolitics, che poi è stata la base per la mia tesi di laurea, perché abbiamo parlato tra le varie cose, del processo di esternalizzazione delle frontiere dell’Unione europea. Ho apprezzato molto anche il corso di diritto internazionale, che era più che altro un corso di risoluzione dei conflitti internazionali, molto interessante.  

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti? 

Mi spaventava l’idea di trasferirmici perché io vivo in un paesino di 1000 abitanti. Però alla fine fare trasferirsi a Barcellona non è stato così complicato, anzi, secondo me Barcellona è la città ideale per fare questo grande passo e io mi sono trovata benissimo. È grande ma non troppo grande, hai veramente tutto. Puoi spostarti in maniera veramente semplice, è una città pulita, con persone gentili, hai il mare, ci sono tantissime cose da fare, hai veramente l’imbarazzo della scelta. Dal punto di vista culturale hai moltissimi posti da visitare, c’è tantissima vita notturna, con locali più internazionali e club più da locals. Si sente tantissimo parlare inglese, l’unico fastidio che ho incontrato verso la fine dell’anno, quando mi ero già ambientata, erano i turisti.  

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?  

Non me la sento di elencare luoghi ludici e culturali da visitare e frequentare perché ce ne sono veramente troppi. Mi limito a dire che l’esperienza che fai venendo a studiare a Barcellona ti porta a fare una crescita umana ed emotiva senza paragoni. L’esperienza che ti porti dietro sarà positiva a prescindere dagli alti e bassi che sicuramente vivrai. 

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente? 

 Considerando che Barcellona è comunque una città del Nord della Spagna, in una regione molto ricca.. Comunque non sono pezzi tipo Milano, cioè per farti un esempio, un caffè lo paghi 1,10€, caffè con leche (caffè con latte) lo paghi 1,20€. La pizza la pagavo molto meno che a Trento. I prezzi rientrano nella normalità, per esempio il kebab costava 3,50/4 €. Una cosa che ho apprezzato tantissimo è che hai la varietà di tutto, puoi trovare di tutto e di più. La borsa di studio mi ha coperto sicuramente l’alloggio e una parte della spesa, poi fai conto che tra spesa e costi extra per uscire, andare in discoteca, utilizzare i mezzi di trasporto, ecc. io al mese aggiungevo di mia tasca circa un centinaio di euro. 

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza? 

Consiglio di partecipare alla welcome week. Ci sono tantissime associazioni, oltre alla più famosa ESN, che aiutano i ragazzi che sono appena arrivati ad orientarsi e a farli ambientare proponendo attività di qualsiasi genere a prezzi modici. Consiglio quindi di partecipare a queste iniziative senza però farsi mangiare dalla FOMO, l’importante è godersi l’esperienza!  

Contatti: 

IG: @marvigliosa 

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