Dal Trentino ad Harvard per una ricerca sui grandi mammiferi
TRENTO. Il progetto che ha portato alla reintroduzione dell’orso in Trentino ha fatto molto discutere. Come convivere con la sua presenza, soprattutto in zone in cui è più forte la concentrazione antropica? Un dubbio teorico, passato al lato pratico per alcuni fatti di cronaca.
Anche a livello internazionale l’argomento ha suscitato una certa curiosità. In un articolo pubblicato il 13 marzo, il New York Times scriveva:
Fifteen years ago, biologists in Trentino, Italy, traveled to Slovenia to capture 10 European brown bears, smaller cousins of grizzlies. These bears were released into the Italian Alps with extraordinary success; 10 bears are now 50.
“It’s exciting to have these large, iconic carnivores roaming Central Europe where they were extirpated centuries ago,” said Francesca Cagnacci, a researcher on a follow-up project.
Predictably, a few of the brown bears in Italy began to eat farmers’ chickens, tear up commercial beehives and generally wreak havoc. Wildlife managers initially responded by outfitting problem bears with collars that allowed precise mapping of their movements. Then a pilot project tested sensors placed around local farms and other temptations. These sensors detect a signal broadcast by collars attached to bears and other wildlife, and then communicate with one another in a wireless network that delivers deterrents in random patterns: bear spray fired by hidden guns, followed the next time by sirens and bright lights, and then by robotic dogs lurching out of robotic doghouses accompanied by the prerecorded sound of barking bear hounds. If all goes according to plan, the entire system — collars, sensors, deterrents — will be operational at the end of the summer.
Francesca Cagnacci, citata nell’intervista, è una ricercatrice alla Fondazione Edmund Mach a San Michele all’Adige. Attualmente si trova all’Università di Harvard come Professoressa a invito in Biologia della conservazione.
Quest’oggi (mercoledì 13 aprile) terrà una presentazione pubblica al Museo di Storia Naturale di Harvard, intitolata Mammiferi in movimento. Fra l’altro sarà anche visibile in diretta alle 18 (orario di Boston, mezzanotte in Italia) sul canale Youtube del Museo.
Francesca Cagnacci racconterà la propria esperienza di ricerca nell’ambito dello studio degli spostamenti dei grandi mammiferi in Europa ed illustrerà come le nuove tecnologie siano di decisivo supporto nell’ottenimento di informazioni utili a valutare gli impatti del cambiamento climatico sugli ecosistemi e definire strategie efficaci di conservazione delle specie e della biodiversità.