Insieme a Ulisse nello spazio

di Irene Da Pont

 


Lunedì 5 marzo si è svolta la seconda giornata del Festival Co.scienza, ideato e organizzato dalle associazioni universitarie UNITiN e OWL-Open Wet Lab, allo scopo di avvicinare gli studenti universitari alla ricerca e alla divulgazione scientifica.
L’evento del pomeriggio ha quindi visto coinvolti in qualità di relatori Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, e Adrian Fartade, youtuber e divulgatore scientifico, i quali hanno discusso sull’utilità dell’esplorazione spaziale e sulle ragioni che spingono l’uomo a conoscere al di là dei propri confini.
Sono stati toccati numerosi argomenti tra cui la space economy, lo space mining e la ricerca in generale, discutendo ogni tematica a partire da due punti di vista completamente differenti, quello di un fisico sperimentale, di un vero e proprio tecnico e quello di un eclettico esperto dello spazio con una lunga esperienza d’attore. E’ stata proprio la coesistenza di queste due diverse prospettive a rendere la conferenza dinamica e ricca di spunti di riflessione alla portata di tutti, alternandosi spiegazioni tecniche sul funzionamento di una sonda spaziale con aneddoti sui primi tragicomici tentativi di esplorazione della superficie di Marte.
Durante la conferenza sono stati chiaramente individuati i vantaggi economici e di sviluppo tecnologico che l’esplorazione nello spazio ha portato e potrà portare in futuro, ma ciò che davvero è stato posto al centro della discussione è la sete di conoscenza e di risposte, quale primaria motivazione che da sempre spinge l’uomo a superare i propri limiti e a portare la ricerca ben oltre il pianeta Terra. Emblematico in questo senso l’esempio, più volte citato, di Elon Musk: infatti egli rappresenta forse la dimostrazione che il guadagno non è tutto, ma che al contrario vale sempre ed in ogni caso la pena investire nella conoscenza e nella possibilità di espandere la coscienza umana.
I relatori e gli organizzatori di Co.scienza hanno dunque il merito di aver avvicinato il pubblico alla tematica spaziale, suscitando l’interesse non soltanto di universitari della collina, ma anche di una non addetta ai lavori come me, dimostrando come la scienza possa davvero essere patrimonio di tutti.

Redazione

La redazione de l'Universitario è composta perlopiù da studenti dell'Università di Trento

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