PandemicData: tutti i dati sul Covid-19 in Italia e nel Mondo

E’ sempre più difficile informarsi correttamente e trovare fonti attendibili sull’andamento della pandemia che da qualche mese affligge il nostro globo. Ogni sera la protezione civile fa un triste comunicato in televisione annunciando il numero di morti, di malati e di guariti. Quelli che ci vengono forniti sono però dati sterili, cifre di difficile interpretazione se non si ha sott’occhio un quadro completo e preciso. Sergio Povoli e Nicola Fiorello, laureati alla triennale in Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni presso l’Università di Trento, hanno creato una piattaforma che può risolvere questo problema. Il sito (https://pandemicdata.info/) raccoglie infatti ogni giorno i dati provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, visualizzabili in semplici grafici e fruibili gratuitamente da chiunque.

La piattaforma, incredibilmente semplice e intuitiva, permette infatti di selezionare lo Stato o la regione italiana d’interesse e di vedere l’andamento dei contagi, dei decessi, dei guariti, dei pazienti ospedalizzati ammalati di Covid-19. Inoltre, il sito permette di normalizzare la scala per quanto riguarda le regioni, ovvero vedere la percentuale di ammalati rispetto al totale della popolazione regionale. Per quanto forse possano sembrare un po’ tecnici, questi grafici sono in grado di fornire a chiunque una visione d’insieme dell’andamento della pandemia, regione per regione, stato per stato.

Abbiamo fatto una chiacchierata con i due creatori del sito, i quali ci raccontano da dove nasce questa idea. “Volevamo dare un contributo anche noi in questa situazione” mi racconta Sergio Povoli (che ora studia a Trento Master of Science in Information and Communications Engineering in field of Signal Processing and Understanding), “mancava infatti una piattaforma di confronto dei dati e del loro andamento, qualcosa che mostrasse anche la differenza tra uno Stato e l’altro. Numeri puri, senza un grafico esplicativo, non permettono di capire molto a chi non è esperto del settore.” Nicola Fiorello (studente di Cloud and Network Infrastructures, un progetto dell’European Institute of Innovation & Technology tra l’Università di Trento e il KTH di Stoccolma) aggiunge inoltre che l’idea nasce dallo scopo di fornire un canale di comunicazione rigorosamente scientifico in mezzo a tante informazioni spesso contaminate dall’opinione di chi parla, che mancano di chiarezza ma soprattutto di completezza, poiché fornire un numero senza una contestualizzazione ha un significato molto limitato. Lo stesso numero rispetto ai giorni precedenti, se messo in relazione alla popolazione, allo stato o alla popolazione di cui si parla può avere significati differenti, “ad esempio si dice sempre che la Lombardia sia la più colpita, ma se si va a vedere la percentuale della popolazione la Valle d’Aosta è un disastro; oppure guardiamo la Basilicata dove il 27% della popolazione ammalata viene messa in terapia intensiva”.

Lo strumento vuole essere semplice ma rigoroso. Infatti, le fonti a cui fanno riferimento sono autorevoli: per l’Italia è la protezione civile mentre per la sezione mondiale si basano sui dati raccolti dal Johns Hopkins University Center for Systems Science and Engineering, i primi a costruire una piattaforma che valutasse l’andamento del virus nel mondo. Le fonti sono il loro punto di forza: dati ufficiali elaborati in modo da essere fruibili da tutti.
La loro elaborazione comprende anche dati spesso difficilmente reperibili, come il numero di ospedalizzati e di ricoverati in terapia intensiva, i quali permettono di capire la pressione sugli ospedali.

Il progetto ha avuto un incredibile successo: il primo traguardo è stato raggiunto con la Protezione Civile Trentina, alla quale hanno comunicato dell’esistenza della piattaforma. L’ingegner De Col – capo della PCT – l’ha infatti trovata particolarmente utile, soprattutto per quanto riguarda la comparazione tra le regioni che consente di fare, e si è subito instaurata una collaborazione. “Ci hanno chiesto qualche implementazione, come ad esempio la normalizzazione della scala: i grafici vengono infatti normalizzati in base al numero della popolazione, il che permette di vedere come sta andando realmente la regione. Utilizzando proprio la piattaforma, prima della conferenza stampa giornaliera consultano il nostro sito”.

Seconda grande soddisfazione è stato il successo della piattaforma presso gli utenti, oltre che presso le autorità. “Non l’abbiamo tanto pubblicizzata in realtà, ma tramite Google e qualche social siamo arrivati in quasi tutto il mondo”. Dall’Italia, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia e altri 32 paesi (seppur con percentuali molto meno importanti rispetto ai primi paesi) gli utenti accedono al sito, più del 50% ci trascorre qualche minuto e in molti tornano periodicamente. “Sono numeri che ci fanno comprendere che lo strumento è universale, utilizzabile in tutto il mondo” mi racconta Nicola.

Il successo della piattaforma viene sicuramente da due importanti fattori: la validità empirica dei dati elaborati attraverso grafici e la necessità urgente di potersi informare con una fonte scientifica. “L’utente si deve impegnare” mi ricordano i due studenti di Trento “perché è molto più facile ascoltare quello che ci viene detto piuttosto che cercare i dati”, ma avere delle informazioni scientifiche ci permette di giudicare e validare correttamente ciò che dicono coloro che portano solamente le proprie opinioni.

Guardare i loro dati dà molta speranza: “Siamo ingegneri e ci piace riassumere tutto secondo modelli matematici. Però noi guardiamo i grafici e ci viene da considerare: questa è una gaussiana, deve per forza scendere”.

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