Perché festeggiare la giornata internazionale dell’uomo?

Nonostante in pochi lo sappiano, il 19 novembre è la giornata internazionale dell’uomo che, proprio come l’8 marzo, si propone di promuovere l’uguaglianza di genere, anche dal lato maschile. Un dubbio lecito è, però, chiedersi che senso abbia festeggiare una giornata di questo tipo: esiste già quella delle donne, che mira anch’essa alla parità di genere e che, in fondo, celebra i “privilegiati” del sistema. Le ragioni sono presto dette.


Prima di tutto, pur esistendo già la festa del papà, era necessario, e lo è ancora oggi, porre l’attenzione sulle tematiche che riguardavano uomini e adolescenti che non rientravano in questa categoria. Uno degli scopi di questa giornata è infatti questo: sensibilizzare gli uomini stessi e anche le donne alle problematiche che riguardano tutti coloro che si prefigurano nel ruolo maschile. Tra queste, una delle più importanti è sicuramente il fatto che ancora oggi sono gli uomini coloro che rischiano maggiormente la vita nel luogo di lavoro, come dimostrato dai rapporti INAIL. Vi è poi il tema, in questi giorni abbastanza dibattuto, della paternità e del congedo parentale, che in Italia è ancora fissato a soli 10 giorni per i padri, ma di anno in anno si sta ampliando sempre di più: per quanto possa sembrare qualcosa di trascurabile – almeno rispetto alle lotte per la parità di genere femministe – , è importante ricordare che è anche dalle piccole cose che si combatte la disuguaglianza di genere e permettere ad entrambi i genitori di occuparsi allo stesso modo dei figli è di certo un grande passo.


In secondo luogo, oltre che occuparsi della sfera sociale, la giornata si propone di migliorare la salute e il benessere maschile: non a caso, è stato scelto il mese di novembre, dedicato alla prevenzione delle patologie che interessano gli uomini non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico. Ogni anno fin troppi uomini compiono gesti estremi come il suicidio: come riportato dal rapporto Istat del 2012, in qualunque fascia di età a morire sono soprattutto gli individui di sesso maschile, complici ansia e stress di non essere abbastanza.

Vi sono poi ulteriori tematiche a cui la giornata cerca di dare la dovuta attenzione, come ad esempio l’elevato tasso di abbandono scolastico maschile. Con questa festa si vuole mostrare un lato diverso dell’universo maschile, che si distacca molto da ciò che sentiamo e vediamo ogni giorno, influenzati dell’elevato numero di femminicidi: un lato positivo, fatto di buoni esempi che spesso tendiamo a dimenticare. Sebbene forse passino più inosservati, tutti coloro che sono buoni padri di famiglia, aiutano in casa, credono nella parità di genere e, nella loro gentilezza, si dimostrano più veri uomini di tutti gli altri, meritano di essere celebrati. A tutti loro, dunque, è dedicata questa giornata, nella speranza che, ricordando non soltanto le grandi donne ma anche i grandi uomini, ci possa essere una leale collaborazione tra i due sessi per risolvere insieme i problemi di oggi.

Questo è ciò che si propone di fare in ultima (ma non meno importante) istanza: migliorare le relazioni tra uomini e donne, sapendo che non è percorrendo una strada di discriminazioni che possiamo raggiungere la parità, ma soltanto rispettandoci l’un l’altro.

Vi ho convinti?
Se è così, allora ricordatevi di fare gli auguri per la giornata internazionale dell’uomo a tutti coloro che per natura o per scelta si sentono tali e, a tutti gli uomini in lettura, buona giornata internazionale dell’uomo!

Anna Martinato

"I Wandered Lonely as a Cloud"

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