Questione movida: intervista agli esercenti

Nel precedente articolo vi avevamo riportato ciò che di importante era emerso dall’incontro con le associazioni di Udu e Unitin.

Questa volta, invece, abbiamo pensato che sarebbe stato davvero interessante ascoltare anche i più penalizzati da tutta questa storia: gli esercenti. Per fare il punto della situazione crediamo sia giusto sentire tutte le parti in causa e ci è sembrato opportuno dare loro voce attraverso questo articolo. Abbiamo ascoltato i loro racconti su come hanno e stanno vivendo il periodo di restrizioni, le loro insoddisfazioni riguardo a ciò che ritengono essere una vera e propria ingiustizia, abbiamo discusso insieme su ipotetiche soluzioni fattibili e siamo uscite da questi incontri con un grado di consapevolezza in più. Sicuramente più nelle competenze di poter giudicare una situazione che non definiremmo poi così semplice.

Nello specifico, ad essere oggetto delle nostre interviste sono stati i proprietari della Locanda del Gatto Gordo e del Matrix.

P.s. Vi consigliamo di leggere fino alla fine, perché vi avevamo promesso delle novità importanti e queste ci sono state davvero!

INTERVISTA AL MATRIX

La prima chiacchierata l’abbiamo fatta con il proprietario del Matrix, ovvero il locale che insieme alla Scaletta è il più colpito dalle ordinanze comunali. I punti fondamentali affrontati sono stati principalmente due: chi sono i ragazzi di cui i residenti si lamentano effettivamente nella zona e la proposta avanzata dal Matrix di creare un tetto unico per tutta la città in termini di orari.

Per quanto concerne la prima questione, ci è stato chiaramente sottolineato come la problematica per i residenti della famosa piazzetta non siano gli studenti che animano le serate trentine fino alla chiusura dei bar e poi tornano nelle loro case. Il vero disagio è causato da quella decina di ragazzi che si intrattengono fino alle quattro del mattino tra uno schiamazzo e l’altro, non permettendo quindi ai residenti un riposo sereno.

Se le dinamiche sono realmente queste, allora, non sarebbe più intelligente e pragmatico contenere il verificarsi di questi eventi invece di penalizzare tutta la comunità studentesca e gli esercenti del posto?

A questo proposito il proprietario del Matrix ha poi ragionato se non fosse più utile e meno discriminatorio istituire un orario di chiusura che fosse uguale in tutta la città, in modo tale da non penalizzare solo alcuni e avvantaggiarne altri.

Si è quindi ribadito come l’utilizzo delle ordinanze come strategia risolutiva non sia effettivamente efficace, a meno che l’intento non sia quello di innervosire tutte le parti sociali, in quel caso possiamo dire che l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto!

INTERVISTA AL GATTO GORDO

La seconda chiacchierata vede invece partecipe il proprietario della locanda e il presidente della Giunta studentesca di Trento. Con piacere abbiamo ascoltato quello che avevano da dirci visto che, come abbiamo già detto, ci teniamo particolarmente a comprendere prima di tutto le dinamiche interne alla PA, in modo tale da poter essere in grado di giudicare l’operato di chi ci amministra.

Di seguito vi esponiamo i punti chiave di questa intervista.

-Chi è Edoardo Signori?

È il presidente della Consulta degli studenti di Trento; Edoardo a questo proposito ha fatto chiarezza sulla composizione dell’organo e sulla sua funzione di raccordo con il comune di Trento.

Cos’è La Consulta degli studenti di Trento? La Consulta è un organismo di collegamento, confronto e collaborazione tra il Comune di Trento e gli studenti che vivono a Trento o frequentano le sue istituzioni scolastiche ed universitarie. Quindi, grazie ai componenti della Consulta degli studenti di Trento, noi universitari possiamo partecipare all’amministrazione trentina e alle decisioni amministrative trentine. È lo strumento che abbiamo per mostrare i nostri punti di vista su determinati argomenti che ci riguardano e render noti i nostri disappunti su alcune decisioni che coinvolgono la vita universitaria in città.

-Lo sapete che a Trento esiste il Sindaco della notte? quale il peso della sua figura nell’amministrazione?

Il Sindaco della notte è una figura di cui abbiamo parlato anche con i rappresentati delle associazioni nella precedente intervista e il suo ruolo è abbastanza discusso così come la sua effettiva rilevanza in termini di concretezza delle funzioni. Dal momento che né l’assessore comunale alla Cultura, né quello dedicato al Turismo, né il sindaco, né la polizia municipale (che è bene che si concentri sull’ordine pubblico) hanno le competenze e le deleghe per occuparsi di vita notturna a 360°, il problema è stato affrontato sulla falsa riga di altre città d’Europa – come Amsterdam, Parigi, Berlino – istituendo la figura del Sindaco della Notte. Il compito è di coordinare esercenti, amministrazione e cittadini nella gestione della “vita notturna”. Un mediatore sociale che abbia la supervisione sull’ordine pubblico (attento alle istanze e dei residenti e dei fruitori della vita notturna), sull’offerta musicale e sugli eventi culturali.

Chi meglio di questa figura per ascoltare le esigenze di noi universitari in relazione alla vita notturna? a

Abbiamo constatato che il fenomeno della scarsa considerazione da parte del Comune della vita notturna, nonostante Trento si dichiari universitaria, è un problema risentito da molti, anzi troppi e che si sente l’esigenza di una seria presa in considerazione dello stesso. Infatti, la Sindaca della notte Giulia Casonato, sembra calzare a pennello e può rivelarsi la chiave per riunire da un lato le istanze dei residenti e dall’altro quelle degli universitari.

Purtroppo, come si suol dire, troppo bello per essere vero, soprattutto quando c’è di mezzo la politica e le intenzioni iniziali si rivelano troppo ottimistiche ed inattuabili, si piegano a logiche egoistiche e dinamiche di potere che ben conosciamo. Emerge infatti, in diverse situazioni, che il ruolo della Sindaca sia stato surclassato dalle prese di posizione di “persone più alte” e che effettivamente ogni tentativo di mediazione, magari con qualche tentennamento, sia stato messo da parte.

-Chi è il proprietario del Gatto Gordo?

Una volta concluso che ascoltare gli esercenti sarebbe stata una buona idea, abbiamo pensato subito al Gatto, il locale che riesce a riunire sempre qualcuno fuori e dentro, restrizioni o no è una certezza, forse una delle migliori certezze personalmente parlando da quando siamo a Trento.

Carlo è stato davvero molto disponibile e abbiamo molto apprezzato ciò, la sua voglia di indirizzare l’attuale situazione trentina nel verso giusto, con la consapevolezza però che per generare un cambiamento è necessaria l’apertura ai compromessi e la giusta conoscenza circa le procedure amministrative. Carlo ci ha parlato di diverse iniziative e ci ha sottolineato la sua partecipazione attiva in amministrazione ma soprattutto ci ha parlato di un’associazione “Lume” sigla che sta per ‘Locali uniti per una movida educata’. Si tratta di alcuni locali del centro storico di Trento particolarmente frequentati da giovani, universitari e non.

-Quale il peso di Lume e degli studenti in Giunta comunale?

L’associazione LUME è nata con lo scopo di permettere agli esercenti, soprattutto del centro città, di fare chiarezza sulle misure restrittive che regolavano la movida nel periodo covid-19; tuttavia la stessa si è rivelata essere un prezioso strumento attraverso cui, con il coinvolgimento dei locali che hanno intenzione di partecipare al cambiamento, poter suggerire le proprie idee e soluzioni ad una questione che li riguarda direttamente. Lo stesso Carlo, ci ha raccontato quanto effettivamente si sia confermata determinante la combo LUME e rappresentati degli studenti, che attraverso un attento coordinamento di proposte ed idee, sono riusciti, a far sentire con maggior vigore la voce unitaria di studenti e locali, direttamente in sede comunale.

-Quale la vostra proposta nel breve e nel lungo periodo? cosa si farà?

Andiamo con ordine:

In linea generale, sia Carlo che Edoardo danno valore alla proposta di riqualificare piazza Dante e altre zone di Trento, sempre facilmente raggiungibili dal centro, che magari possono garantire sia ai ragazzi di godere della movida notturna che ai residenti di dormire sogni tranquilli.

Infatti, in relazione al breve periodo: si prevede che saranno le associazioni studentesche stesse a organizzare i propri eventi, tipo spritz e musica, in piazza Dante; un modo anche per valutare se effettivamente l’idea di spostare i ragazzi in piazza Dante possa rivelarsi quella vincente per un futuro più prossimo.

In relazione al lungo periodo: la soluzione, si pensa, potrebbe essere quella di indirizzare la movida verso piazza Dante ma optando per un iter un po’ più strutturato. Il problema infatti, dice Carlo, è che se l’ordinanza proibisce ai ragazzi di sostare in una determinata zona, come è logico che sia, questi si sposteranno altrove e questo altrove spesso è proprio il Gatto Gordo. A questo punto il problema del chiasso e disordine, non si risolve e anzi si sposta semplicemente in un altro punto della città. Ecco che si suggerisce di prevedere prima di tutto che, fino ad una certa fascia oraria, per es. le 12, i ragazzi possano tranquillamente sostare in centro, per poi pensare ad uno spostamento della movida in piazza, dove gli stessi locali potranno continuare a vendere da appositi gazebo.

-Avete sentito parlare del Regolamento per la convivenza?

Il regolamento per la convivenza è stato presentato dal Vicesindaco Stanchina che con una bozza di regolamento ha sottolineato come tale documento debba essere condiviso tra le categorie. L’obiettivo è di contemperare i diritti della popolazione residente e degli studenti con gli interessi dei titolari degli esercizi pubblici. Il regolamento quindi andrà a rimpiazzare le prorogate ordinanze dei mesi precedenti in modo da attuare un quadro definitivo di regolamentazione.

La finalità del regolamento è quella di intervenire in situazioni di reiterate violazioni delle regole di civile convivenza, con delle misure restrittive ad hoc. In questo caso si chiederà al singolo operatore di rispettare determinati comportamenti mettendo in atto una serie di azioni definite nel regolamento.                                        Per quanto riguarda la tempistica, l’amministrazione comunale conta di approvare nel mese di novembre il Regolamento definitivo e di renderlo operativo, in via sperimentale, con l’inizio del 2022.

Anche in quest’occasione, Carlo ha sottolineato il fatto che la sua presenza in riunione, altresì in qualità di associazione in grado di riunire gli interessi degli esercenti, sia stata davvero essenziale affinché certe restrizioni fossero viste pure dall’ottica di chi le avrebbe subite, con il tentativo di apportare delle modifiche più giuste in ogni caso.

A questo punto ci sentiamo di dire che nonostante le continue lamentale, la continua sensazione di sentirci estranei come universitari in una città che ha tanto da offrirci dal punto di vista accademico e che più di tutte aspira ad una dimensione internazionale; nonostante ciò, ci è sembrato di vedere una luce in fondo al tunnel, abbiamo sì potuto sentire l’indignazione e il rammarico degli esercenti ma pure la loro voglia di contribuire, insieme al Comune ed in un’ottica di adattamento, a creare una Trento sempre più aperta ad accogliere la possibilità di una migliore vita notturna.

“Siamo arrivati ad un punto di rottura che non si era mai visto prima d’ora a Trento e noi siamo uniti e dalla vostra parte per trovare una soluzione”.

Margherita Frare

Studentessa di Sociologia e aspirante giornalista, nel tempo libero amo "meriggiare pallida e assorta" tra una poesia montaliana e l'altra.

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