L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

• Corso di laurea a UniTN: Giurisprudenza
•  Università ospite: Université du Luxembourg
• Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: Primo semestre del quinto anno
•  Progetto a cui si ha aderito: Erasmus +

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Ho trovato posto in studentato perché l’università mi aveva inviato tramite e-mail le istruzioni per fare domanda lì. Sono andato nel 2017 e c’erano molti posti disponibili, bastava seguire la procedura online; è stato molto facile trovare posto e, tra l’altro, è stata una fortuna perché il costo della vita è alto, specialmente per gli alloggi: almeno così si ha l’opportunità di avere una camera singola a prezzo ridotto.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

Lussemburgo è una città che, come dimensioni, è abbastanza paragonabile a Trento. Se una persona trova alloggio a Lussemburgo-città si può muovere in autobus o a piedi; molti alloggi sono vicino le sedi universitarie. La questione principale è che l’università ha 2 campus, un po’ di strutture a Lussemburgo-città e altre a Esch-sur-Alzette, cittadina a 20 km da Lussemburgo. Io ero a Esch quindi dovevo fare da pendolare e mi spostavo in treno. La linea ferroviaria che passava era una delle più importanti quindi c’era un treno ogni 15 minuti. I trasporti erano gratuiti per gli studenti.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospite e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di cfu, quanto ti sono stati riconosciuti?

A giurisprudenza ci sono tanti crediti liberi, quindi in Erasmus ho dato quelli. Ho dato materie che vertevano sul diritto europeo anche perché Lussemburgo è un po’ il cuore delle sedi europee, pertanto su questo sono molto ferrati.

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Certo, ho dato degli esami particolari come “diritto internazionale dello spazio”, ciò che riguarda l’esplorazione spaziale, e poi un corso simile ma che riguardava l’ambito della comunicazione. Quest’ultimo può sembrare strano ma era molto utile lì proprio in quel periodo perché vi erano tante start up per l’esplorazione spaziale privata o commerciale e, quindi, offrivano corsi su questo nuovo argomento; se una persona fosse rimasta lì più tempo le avrebbero dato anche opportunità di tirocinio in questo ambito.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Lussemburgo è molto carina, sembra uscita dalle favole. È una città centro europea e come stile assomiglia a Francia e Germania. Esch è un po’ più piccola ed è quasi città-dormitorio. Lussemburgo è molto vivibile, scomodo per visitare luoghi fuori da Lussemburgo perché ci sono problemi di traffico anche a causa dei molti pendolari; ma la città di per sé è tranquilla e vivibile. Per essere piccola c’è una grande offerta culturale, per esempio dal punto di vista dell’intrattenimento, come concerti ed eventi culturali. Non c’è un bel clima perché è un po’ fredda e le ore di luce sono poche, questo è stato un po’ pesante e mi mancava il calore dell’Italia.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

A Lussemburgo le due attrazioni principali sono il Museo di arte contemporanea e “Casematte” che risalgono all’epoca medievale. Per visitare altro, Lussemburgo ha una posizione geografica strategica perché in poco tempo raggiungi la Francia, il Belgio e la Germania. Inoltre, a nord di Lussemburgo ci sono dei castelli visitabili come quello di Viandem.

Ovviamente non è la città dove vai a fare festa ogni sera, ma nel fine settimana ha un’offerta di locali notturni ed eventi culturali. Le opzioni non erano comunque tantissime, solitamente andavi a ballare e bere gin tonic.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

Il costo della vita è un po’ alto, ma in realtà comprare alimentari è come a Trento, semplicemente un po’ più cara della media italiana; una spesa di 20€ dura una settimana. Solo l’appartamento, mangiare fuori e le forme di intrattenimento come bere qualcosa al bar hanno costi più elevati. La borsa di studio non era sufficiente, copriva solo l’alloggio.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

La mia unica paura era la barriera linguistica, ma fortunatamente la mia università e miei corsi erano in inglese. Lì si parla inglese, tedesco, francese e lussemburghese e io non sapevo bene le ultime tre lingue, ma ho trovato una città piena di italiani e con la lingua inglese puoi andare ovunque. Addirittura, mi è capitato più di parlare in italiano che in francese, tedesco o lussemburghese (quest’ultima lingua non la parla quasi nessuno). È stata una bella esperienza e l’università sicuramente ha avuto un valore aggiunto perché ha un approccio pratico alle materie – questione in cui l’Italia pecca – e questo la valorizza senz’altro.

Contatti

mail: marco3bat@gmail.com – Instagram: marco.battistata

Alessia Nicolosi

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