L’arte sui muri: un’arte per tutti

“Art should comfort the disturbed and disturb the comfortable”

(Cesar A. Cruz)

Vi siete mai ritrovati davanti ad un quadro e accorti di non avere idea di cosa stavate osservando?
Strizzare gli occhi, cambiare punto di vista, eppure non riuscire a decifrarne il significato.
Ecco, quando parliamo di street art cambia tutto: il messaggio si fa chiaro, conciso, non c’è spazio per interpretazioni ermetiche e nascoste o enigmi irrisolvibili.
Un’arte potente, gratuita, svincolata da ogni regola e schema.
Le nostre città si trasformano in musei a cielo aperto dove l’arte diventa protesta, consapevolezza, turba le menti e infiamma gli animi.

La “street art” è un fenomeno socio-culturale che comincia a prendere vita nel corso degli anni ’60 nella periferia newyorkese con le opere di K. Haring e J. M. Basquiat.
Inizialmente denunciata come vandalismo giovanile, nei primi anni 2000 ne viene riconosciuto il valore artistico grazie soprattutto ai lavori dell’inglese Banksy e, nel panorama italiano, del marchigiano Blu.
Una vera e propria forma d’arte che con assoluta libertà espressiva e spirito provocatorio si oppone allo scialbore dell’assetto urbanistico e condanna le controversie politiche, sociali e generazionali che dominano il mondo contemporaneo.


Tra le forme attraverso cui questa disciplina si esprime troviamo i murales, ovvero opere di dimensioni sorprendenti realizzate sui muri degli edifici.
Sono infatti strade, stazioni, piazze e muri le tele di questi artisti, considerati eredi del muralismo messicano di inizio Novecento.
Una realtà artistica dinamica, variegata, senza limiti, che pur spaziando sia per tecniche di rappresentazione sia per tematiche e soggetti rappresentati, riesce a legare queste menti geniali sotto un’obiettivo comune: rivendicare il valore degli spazi pubblici e promuovere un’arte popolare, immediata, libera da ogni forma di persuasione comunicativa, che possa essere accessibile e comprensibile a tutti.
Facendosi portavoce di un linguaggio innovativo, diretto e vibrante, gli street-artist riconoscono in questa attività un efficace mezzo di propaganda e critica finalizzato a veicolare messaggi controversi con trasparenza, condividere idee rivoluzionarie e creare una connessione con le persone attraverso l’arte.
Nonostante nel corso degli anni abbiano acquisito sempre più valore estetico, i murales non hanno mai fallito nel dar voce all’arido vero, nel gettare luce su quelle realtà difficili e trascurate risvegliando così la coscienza e sensibilità umana.
Grazie alla sua forza espressiva e al suo audace modus operandi, la street art è riuscita a portare avanti lotte sociali spesso scomode e costruire un movimento turbolento e disturbante in contrasto con un sistema in cui capitalismo, razzismo, autoritarismo e ipocrisia sono radicati.

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