La Bussola del Pinguino – Tromsø, Economia e management

L’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Nome e cognome: Dario Cavarretta

Corso di laurea a UniTN (nel periodo di mobilità): Economia e management

Università ospitante: UiT- The Arctic University of Norway

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: Secondo semestre secondo anno

Progetto a cui si ha aderito: Erasmus

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?

Io ho trovato posto in uno studentato perché l’università li metteva a disposizione. L’unica cosa è che c’è una graduatoria, quindi prima ti prenoti meglio è. Il criterio con cui ho scelto lo studentato è stato soltanto relativo al prezzo: pagavo circa 300 euro al mese. Era probabilmente una dei più lontani dal centro ma i mezzi funzionano molto bene. Era diviso in blocchi: ogni blocco aveva sei camere singole, una cucina e due bagni. Il mio studentato non forniva altri servizi, ma principalmente perché era il più economico. Gli studentati sono gestiti da un’associazione privata che collabora con l’università e il link per iscriversi è reperibile nel sito dell’università. Personalmente io non mi ero nemmeno interessato agli appartamenti perché ero abbastanza sicuro di passare in studentato in quanto avevo fatto la richiesta molto in anticipo. Lo studentato si chiamava Åsgårdvegen.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?

L’università si trova in pieno centro. Il campus universitario era a nord del centro e ci mettevi 10/15 minuti dal centro in bus. Io ero dall’altro lato dell’isola rispetto al campus e per raggiungerlo ho sfruttato tutte le opportunità: in autobus, in bici, in scii (creano delle vere e proprie piste da scii dato che lì la neve è presente fino a maggio). Per l’autobus c’è l’abbonamento che costa 30 euro al mese e puoi salire su tutti i mezzi della zona; per gli scii e per la bicicletta esiste invece un’associazione che li mette a disposizione e puoi prenderli a settimane alterne gratuitamente. La città in cui alloggiavo io era Tromsø.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti?
CORSO ERASMUS                                                          CORSO TRENTO

Sustainable buisness (10 CFU) 
Social media marketing (10 CFU)Marketing ( 8CFU)
 Internation trade (6 CFU)
 Laboratorio di psicologia (6 CFU)

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

A primo impatto la cosa più visibile è il molto freddo. Quando sono arrivato io era inizio febbraio e c’erano solo due ore di luce, era molto buio e c’erano -15 gradi. La città è molto diversa da come siamo abituati noi. Non c’è niente di storico, è una città moderna come in Italia non se ne trovano. Moderna, buia, fredda ma ospitale. Il giudizio è cambiato per un motivo prettamente stagionale: si è passati poi a sole ore di luce. Diciamo che poi la città in se è cambiata perché hanno iniziato ad esserci un sacco di eventi.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

Ci sono molte cose dal punto di vista ludico: pista da boowling, centri commerciali, escape room e molte attività vengono organizzate, spesso anche gratuitamente, da associazioni studentesche come Student Network e ISU.
C’è una grandissima biblioteca nel centro della città molto grande; c’è poi anche un antico cinema che è stato convertito con un grandissimo bar davanti. Infine ci sono alcune “chicche”, che però non scopri se non conosci qualcuno.
L’esperienza principale rimane prettamente l’attività all’aperto: scii, passeggiate, snowbord.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?

L’ammontare della borsa non è proprio sufficiente. Tra la Norvegia e la Polonia, per dire, c’è una differenza di 50/100 euro che è irreale. La Norvegia costa 3 volte l’Italia per intenderci: per esempio il cibo costa in media il doppio o il triplo. L’unica cosa che costa uguale è il salmone.
Ovviamente ci sono catene come burger king ma una pizza, per esempio, l’ho pagata 18 € e una birra media 10€. Ci sono comunque pur sempre modi per risparmiare, ad esempio con gli all you can eat.
Ovviamente non tutto costa così tanto: infatti, i trasporti e il welfare in realtà costano poco, come in Italia. La cosa buona è che puoi fare molte esperienze gratuitamente. L’università, per esempio, ha una grandissima palestra che costa 30 euro, ma quello che non è collegato all’università o al comune costa tanto.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?

La cosa bella dell’università è che tutto è abbastanza interattivo e facilita la conoscenza. I norvegesi sono molto chiusi e strani, però se per esempio chiedi indicazioni sono molto disponibili, anche se a prima vista appaiono molto freddi. Lì poi ci sono molti studenti erasmus, quindi è facile farsi amici e andare agli eventi. A mio parere conviene molto se ti piace l’attività all’aria aperta.

Contatti

Instagram: @dariocavarretta

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