Protagonisti Poplar 2023 – Intervista a Giuse The Lizia

Nel 2021 si esibì al Poplar come artista emergente, nel 2022 molti rimasero delusi dalla sua eliminazione a Sanremo giovani, nel 2023 abbiamo la fortuna di riaverlo qui con noi al Poplar.
Giuseppe Puleo, in arte Giuse The Lizia, conclude il suo riuscitissimo tour estivo esibendosi al Doss di Trento davanti a centinaia di ragazzi di cui, attraverso i testi delle sue canzoni, riesce a farsi portavoce. Futuro, progetti, ansia, amore e delusioni. Questi sono solo alcuni dei temi che è riuscito ad affrontare facendo cantare, ballare ed emozionare tutti quanti. Finita l’esibizione Giuse si è unito al pubblico del Poplar per godersi il resto della serata ballando e cantando davanti alle esibizioni dei Bnkr44, dei Coma Cose e di Mace.

Ciao Giuse, intanto complimenti per la performance! Come molti si ricorderanno, tu sei stato il primo ad esibirsi davanti al Mausoleo illuminato nell’edizione del 2021, quando su Spotify vantavi appena 2 pezzi. A distanza di due anni, cosa pensi sia cambiato in te e, soprattutto, nella tua musica?

Grazie cara!

Sai, penso che a distanza di due anni siano cambiate veramente molte cose in me e nella mia musica. In primis, a livello di consapevolezza, ho guadagnato un sacco di autostima. Esibirmi e cantare mi risulta decisamente più facile rispetto a due anni fa, inoltre devo dire di essere davvero fiero della musica che sto facendo. Quindi per me essere di nuovo al Poplar dopo due anni, avendo nel mentre fatto uscire un disco, è un bellissimo modo per chiudere un ciclo, anche se in realtà, ovviamente, si spera sia solo l’inizio di un qualcosa di più grande. Il cambiamento è stato davvero grande, sia musicalmente che personalmente parlando, e questo lo noto dal fatto che ora sono molto più sicuro di me nel capire cosa voglio fare, sia a livello di suoni, sia a livello di testi: ora so meglio cosa voglio dire e cosa voglio raccontare.

Com’è stato tornare a Trento? Hai ritrovato la stessa accoglienza di due anni fa o addirittura di più? Credo che molti di noi, nel mentre, si siano presi una CRUSH per te…

E’ stato fico, davvero bello. Ho ribeccato un sacco di persone che avevo visto due anni fa. Poi c’è da dire che il contesto del Poplar è proprio bello, è pieno di gente giovane, non solo tra il pubblico ma anche tra gli organizzatori. Si respira quest’aria di gioventù che si attiva per portare un festival del genere nella propria città. È come se avesse un cuore universitario vero e proprio, ed è bello vedere che “dal basso”, attraverso uno scambio di idee, si possa giungere alla creazione di una realtà come questa. Poi secondo me in questo Trento è molto simile a Bolo, proprio per l’aria che si respira durante queste occasioni. Mi è piaciuto davvero molto.

A proposito di “CRUSH” (il titolo del suo nuovo album, ndr), credo che molti di noi, appartenenti a quella che tu qui chiami “generazione Z, zero futuro”, si rivedano nei tuoi testi. Credi che la musica possa aiutare a sentirsi più compresi e, di conseguenza, meno soli?

Per me è sicuramente così, cioè io scrivo di cose che vivo e mi piace vedere che le persone che mi ascoltano, in qualche modo, le vivano a loro volta. Alla fine viviamo tutti una stessa serie di eventi, delusioni, speranze, ansie, stress e quant’altro. Quindi, quando scrivo i testi, non cerco di parlare per tutti, io parlo innanzitutto per me stesso, proprio perché anch’io ho una vita assolutamente ordinaria, e questa, a dire il vero, è una cosa che mi fa sentire benissimo. Portare fuori da me le canzoni mi fa capire quanto effettivamente siano simili le esistenze tra coetanei e quanto poi, alla fine, ci capiamo in tutto quello che è vivere la vita a questa età.

CRUSH”, il titolo del tuo nuovo disco, cosa sta a significare?

Ha un doppio significato, l’abbiamo scelto da una parte proprio perché è una parola che ricorda lo scontrarsi con qualcosa (anche se è “Crush” con la “u” e non con la “a”). Considerando poi che “Crush” è una parola molto generazionale che si riferisce ad un innamoramento, mi piaceva questa associazione di significati. Che poi non è altro che quello che spesso succede quando ti innamori, ovvero che c’è questo scontro con la realtà che spesso non è delle migliori e a volte ti fa pure soffrire. Ho scelto questo titolo per il disco anche perché “Crush” è una parola molto iconica della Gen Z e in un certo senso anche una cosa brutta. La parola per me indica proprio il modo iper superficiale che abbiamo nell’approcciarci alle persone, ai sentimenti: “ah, quella è la mia crush”, e magari non l’hai mai vista, non ci hai mai parlato ed è pure una persona di merda. L’era digitale secondo me è proprio la matrice di questo termine e del fatto che soffriamo di sentimenti e innamoramenti precoci, il mio intento quindi era trovare una parola che racchiudesse tutti questi concetti.

Ultimissima domanda, per curiosità. Sappiamo che pure tu, come molti di noi, sei uno studente fuorisede. Svelaci un segreto. Qual è il tuo piatto salva vita mentre sei in sessione e non fai la spesa da due settimane?

Sono un fuorisede medio: conto sempre molto sui cibi pronti tipo sughi pronti, pizze surgelate, saikebon e cordon bleu. Le classiche cose che ti svoltano la vita quando non c’hai voglia di usare neanche mezza padella e perdere più di di 5 minuti ai fornelli. Per le sessioni in realtà è sempre un bordello perché facendo anche musica devo coordinare un sacco di cose. Sto tentando in questi anni di trovare una quadra, diciamo che il mio metodo è contattare l’etichetta dicendo “Guardate, io questo mese non ci sono, fate come se non esistessi, devo dare un esame e studiare come un porco”. Così. Secco.

Diciamo che la prendo con una certa serietà, quella giusta e che serve in un percorso universitario.

Grazie Giuse! Sappiamo che a breve inizierà il tuor autunnale nei club: Bologna, Torino, Milano, Firenze e Roma. Ti facciamo un enorme in bocca al lupo e sono sicura che, anche “Senza una mappa un navigatore,
Senza nessuno che ci spieghi come”, molti di noi verranno
più che volentieri ad ascoltarti di nuovo!

Crediti foto: Elisa Caroppo, Alice Zanotto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi