La Bussola del Pinguino – Lille, Studi Internazionali

l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Tutte le altre interviste della rubrica sono reperibili qui.

Nome e cognome: Chiara Leali

Corso di laurea a UniTN (nel periodo di mobilità): Studi internazionali

Università ospitante: Université Catholique de Lille

Periodo accademico in cui si è svolta l’esperienza: Primo semestre del terzo anno

Progetto a cui si ha aderitoErasmus+

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?
Per quanto riguarda le camere, L’Università di Lille mette a disposizione dei posti letto negli studentati, ma io ho cercato una stanza in appartamento. È stata una scelta personale perché a Trento sono in un convitto, quindi, questa mi sembrava l’occasione giusta per fare un’esperienza diversa. In realtà, la ricerca della casa è stata davvero disperata e mi son ritrovata a fissare un appartamento due settimane prima del mio arrivo a Lille. La sistemazione la definirei “disagiante”, ma in generale l’esperienza è stata positiva. Ho accettato di non aver trovato di meglio e, durante la mia permanenza, ho conosciuto un sacco di persone, vivere in una casa ti dà delle libertà che in uno studentato non hai. In ogni caso, durante il mio periodo Erasmus, sono stata in molti convitti, avevo tanti amici negli studentati che organizzavano feste e gli studentati erano ad accesso libero h24, quindi, non c’erano poi così tante restrizioni.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti?

Io frequento Studi Internazionali, canale di Politica e organizzazione, e durante il periodo all’estero ho scelto di fare in totale 35 cfu a Lille. L’Università di Trento me ne ha riconosciuti 37, infatti, a Lille i crediti non corrispondono a quelli italiani e spesso hanno un numero di cfu inferiore, ma l’Università di Trento permette un margine di differenza per la convalida, quindi, io non ho avuto particolari problemi con l’inserimento a libretto degli esami. Gli esami erano in inglese, ma l’università di Lille obbliga gli studenti a frequentare un corso di grammatica e conversazione francese, c’è un test d’ingresso per formare le classi in cui si viene divisi in base al livello di partenza, e, in generale, io l’ho trovato un corso bello da frequentare.

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?

Sì, ci sono degli esami che mi sono piaciuti particolarmente, uno di questi è stato  Politics of Developement. In generale, ho trovato che gli insegnanti fossero molto preparati e disponibili, soprattutto, ho trovato molti professori italiani. Anche la professoressa che ha tenuto il corso di Politics of Developement è italiana, il suo corso mi ha fatto appassionare al mondo dell’economia e ha in parte influenzato la mia scelta della magistrale. Il corso si concentrava sulla politica dello sviluppo, su quali possibili economie si possono mettere in atto per aiutare i paesi in via di sviluppo, con un’attenzione particolare a come l’Occidente si impone culturalmente sull’Oriente o, in generale, sulle “regioni del Sud del mondo”. Mi sono piaciuti anche i corsi relativi alla politica europea, per esempio il corso di Parties and Party Sysistem in Europe, temi in cui già ero molto preparata perché a Trento mi ero formata sul sistema politico comparato, per me, quindi, sono stati degli approfondimenti, mi hanno dato delle panoramiche nuove, è stato così anche per International Political Economy. Invece, Global History e History of European Integration sono stati corsi elementari per me, avendo fatto a Trento il corso di Storia europea contemporanea, è stato molto facile per me sostenerli, anzi, ho trovato una minore attenzione ai dettagli rispetto al sistema universitario italiano. In generale, durante i corsi c’è un grande margine per intervenire, quindi, è richiesta frequenza e partecipazione attiva alle lezioni.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?

Per quanto riguarda la città, Lille è molto bella, ha superato le mie aspettative, in generale ha un aspetto tipico delle città del nord un po’ fiammingo, è molto caratteristica specie la piazza principale e il centro storico. La sua posizione è molto comoda perché è collegata benissimo a Parigi, a Bruxelles, così come al Nord della Francia, il sistema dei trasporti funziona benissimo per cui sci si può muovere anche in Flixbus, mentre i treni sono più costosi, ma, in ogni modo, se si prenotano con largo anticipo è possibile viaggiare molto. Infatti, ho approfittato sia grazie ai viaggi organizzati dai gruppi Erasmus, sia tramite viaggi personali, consiglio di visitare Bruxelles o, magari, anche la Normandia. Per Lille in sé, il clima può essere un aspetto negativo, è spesso uggiosa e a me non ha trasmesso molta allegria, mentre, per gli spazi ha tanti parchi e c’è molto verde. È importante per la vivibilità e la sicurezza scegliere il quartiere giusto, io ho vissuto a Wazemme che sconsiglio, in particolar modo per le ragazze, non è un quartiere tranquillo, io raramente o quasi mai sono uscita sola. Anche la metro è un luogo in cui fare attenzione perché spesso capita di trovarsi situazioni poco sicure, mentre, il centro è molto controllato anche in termini di polizia. Consiglio quindi di scegliere con largo anticipo una sistemazione in centro città o verso il nord.

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?

In generale, in centro c’è la solita zona in cui ci sono tutti i locali delle città, bar o pub, ad esempio, io ricordo il Latina che è una discoteca spagnola, ma in zona ce ne sono tante altre. Il divertimento Erasmus però è sparso anche nei bar più distanti, anzi, il gruppo di ragazzi ESN organizza tantissimi eventi.  Di solito, ci si ritrovava nei vari bar per chiacchierare con persone provenienti da tantissime parti del mondo. Lille è molto attiva e sicuramente ogni sera puoi trovare qualcosa da fare. Poi, i ragazzi Erasmus a Lille sono molto accolti e accompagnati, quindi, non si è mai soli

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?
La vita è particolarmente costosa, il mio appartamento che definisco “particolarmente brutto”, costava 480 al mese
, ma in generale il costo per una buona sistemazione è sui 550 euro. La mia permanenza non è stata lunga perché sono stata fino a dicembre, quindi, sono riuscita a coprire il costo dell’affitto. Anche la spesa quotidiana, banalmente il cibo o i mezzi di trasporto, ha un prezzo alto. In Francia però è possibile richiedere il Caf, cioè il supporto economico per gli studenti che studiano in Francia, io sono riuscita ad ottenerlo e ricevere 140 euro mensili. In ogni caso, credo quindi che la borsa di studio sia abbastanza per la permanenza.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?
Io sono partita praticamente sola e per me è stata un’opportunità di crescita personale da cogliere, un’esperienza davvero positiva e arricchente. Ho conosciuto tanti Erasmus ma pochissimi francesi, uno dei motivi è stata la differenza di età, anche perché in Francia iniziano l’università prima di noi e quindi mi son trovata con studenti a volte di qualche anno più piccoli di me.

Contatti:

ig: chiaraleali_

Email: chiaraleali.2001@gmail.com

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