La Bussola del Pinguino – Kuala Lumpur, Interfacce e Tecnologie per la Comunicazione

l’Universitario ci tiene ad avvisare che le persone intervistate esprimono innanzitutto la loro personale opinione sull’esperienza fatta. Considerazioni riguardo, ad esempio, una stessa città possono infatti divergere abbastanza da persona a persona. Pertanto, si invita a prendere tali interviste come suggerimenti e impressioni personali, piuttosto che come fedeli fotografie dell’esperienza.

Tutte le altre interviste della rubrica sono reperibili qui.

Corso di studio: Interfacce e tecnologie per la comunicazione
Università: Universiti of Kuala Lumpur
Semestre: primo semestre del terzo anno (a.a. 2023-24)
Progetto: Accordi bilaterali

Hai trovato posto letto in uno studentato o in un appartamento privato? Se in un appartamento, quali sono stati i criteri con cui l’hai scelto?
L’Università non mette a disposizione le camere degli studentati agli studenti coinvolti in progetti di mobilità, tuttavia ti consiglia delle agenzie private a cui puoi rivolgerti per trovare un alloggio. Queste però mi avevano richiesto un numero di telefono malesiano per poter operare, perciò mi sono affidata ad un’altra agenzia che mi trovato un appartamento in un grattacielo – in città ci sono praticamente solo grattacieli – con una buona offerta.
A tal proposito consiglio di prestare attenzione al costo dell’affitto perché c’è la tendenza a gonfiare il prezzo agli stranieri. Per dare un’idea, lì 500 euro di affitto sono davvero tanti.

L’università è vicina al centro oppure no? Di solito come ti muovevi per andare a lezione o per la città?
Il mio campus era vicino al centro, per cui io in una quindicina di minuti a piedi ero lì, ma è comunque facilmente raggiungibile in metro perché c’è la fermata lì di fronte.
Tuttavia, l’Università ha più di una trentina di campus, alcuni fuori dalla città e altri addirittura sparsi per tutto lo stato malesiano, perciò bisogna capire bene dove prendere l’alloggio e valutare i conseguenti spostamenti.

Quali esami hai dato durante quest’esperienza nell’università ospitante e in sostituzione di quali di UniTN? In termini di CFU, quanto ti sono stati riconosciuti?
Durante questa esperienza ho dato cinque esami da sei cfu ciascuno. Tutti i corsi che ho frequentato prevedevano un obbligo di frequenza pari all’80%, però erano molto pratici, più di quanto non siamo abituati qui. Infatti ogni corso prevedeva dei compiti da svolgere e alcuni anche dei laboratori. Ho sostenuto 5 esami da 6 cfu ciascuno.

Ci sono esami particolarmente interessanti che vuoi segnalare?
A me personalmente è interessato molto Visual communication perché, oltre a interessarmi particolarmente la materia, ho potuto sperimentare diversi software, così da mettere in pratica quanto appreso durante il corso.
Vorrei anche aggiungere che c’è un’ampia scelta di corsi che si possono frequentare, per cui ognuno può trovare ciò che meglio si abbina ai propri interessi.

Qual è stato il tuo primo impatto della città? Come la descriveresti?
Meraviglioso. Sono stata subito affascinata dalla città: era tutto diverso, dagli edifici al modo di vivere. A tal proposito vorrei consigliare di non essere impauriti per questa diversità, ma anzi partire con tanta curiosità!

Quali luoghi, ludici e culturali, segnaleresti?
All’interno della città molto bella è Merdeka square (piazza dell’Indipendenza) e merita di essere visitato il quartiere di China town perché è molto carino. Tuttavia, consiglierei caldamente di viaggiare sia le varie regioni malesiane, perché ognuna di esse ha le sue particolarità, sia gli stati vicini, dato che la Malesia è in una posizione davvero strategica da questo punto di vista.
Io mi sono innamorata delle isole Perhentian, che sono davvero suggestive, ma visitabili solo da marzo a ottobre a causa del periodo dei monsoni. Vicina alla città di Kuala Lumpur consiglierei di visitare Ipoh, una città davvero bella.
Per gli spostamenti di lunga durata, la scelta più conveniente e comoda sono sicuramente gli autobus. Quando dovevo fare viaggi di 6 o 7 ore prendevo quelli notturni. Per muoversi si può anche utilizza Grab, che è una specie di Uber locale.

Come valuti il costo della vita in quella città? L’ammontare della borsa di studio è stato sufficiente?
Sì, la borsa di studio è stata più che sufficiente. Il costo della vita è basso, anche se poi dipende molto da cosa uno fa. Per contenere le spese io consiglio di mangiare il cibo tipico perché, oltreché essere già questa di per sé un’esperienza da provare, è più buono e costa meno delle pietanze che potremmo trovare anche in Italia; non vale la pena quindi mangiare male e a caro prezzo i piatti a cui siamo abituati. Tra i piatti tipici consiglio il nasi gorig, un piatto a base di riso fritto, e il roti, una specie di pane. Per quanto riguarda i servizi, bene o male trovi gli stessi che ci sono in Italia.

Vuoi aggiungere qualcos’altro o dare qualche consiglio riguardo la tua esperienza?
Vorrei dare un consiglio sull’abbigliamento. La Malesia è uno Stato a maggioranza islamica, per cui puoi muoverti con i pantaloncini corti ma è opportuno comunque indossare un abbigliamento consono. Per dire negli ultimi mesi mi sentivo più a mio agio coprendomi un po’.
Poi voglio tranquillizzare chi vorrebbe andarci che lì parlano tutti l’inglese e c’è un grande senso di accoglienza.

Contatti
ig: @silviaarossii

Niccolò Bonato

Appassionato di relazioni internazionali, giornalismo e comunicazione in generale. Originario di Treviso, ma a Trento per studi (internazionali)

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