Formula Sae: il prototipo di un’auto da corsa creato all’Università di Trento

TRENTO – Circa un anno fa un professore d’ingegneria, Paolo Bosetti, ha aperto la strada per la creazione del primo team Trentino di Formula SAE.

La Formula SAE è una competizione tra studenti universitari organizzata dalla Society of Automotive Engineers (SAE) che prevede la progettazione e la produzione di un’auto da corsa, valutata durante una serie di prove in base alle sue qualità di design e di efficienza ingegneristica. Sono previsti due gruppi di prove, statiche e dinamiche. Le prime comprendono: cost analysis (analisi dei costi sostenuti in relazione al budget disponibile), business presentation (spiegazione del contenuto, dell’organizzazione e illustrazione del progetto) e engineering design (come le scelte prese si adattano alle esigenze del mercato).

Le seconde, invece, prevedono: acceleration (un test volto a valutare le capacità d’accelerazione dell’auto), skid pad (test volto a valutare le capacità in curva della vettura), autocross (una prova di sprint per valutare la maneggevolezza della vettura), endurance and fuel economy (questo è l’evento che chiude il week-end delle prove e ha come obiettivo quello di valutare le performance complessive del prototipo).

Le competizioni si svolgono in tutto il mondo e coinvolgono numerose università e aziende, le quali tendono ad assumere con più facilità gli studenti che hanno deciso di cimentarsi in un progetto di così ampio respiro e impegno durante la loro formazione universitaria.

Sono addirittura presenti aziende che giungono a riconoscere la partecipazione a un team SAE come equivalente di un periodo di tirocinio, considerando le energie che vengono richieste da ogni contribuente di ogni team.

Una nota di merito va alla Germania, la quale permette agli studenti di congelare il proprio percorso universitario per partecipare al processo ed evitare di finire fuoricorso, ponendosi come uno degli Stati più all’avanguardia nella promozione di progetti extra universitari.

Abbiamo incontrato alcuni componenti della squadra trentina, Lara Bombardelli, responsabile dei rapporti con gli sponsor, Luca Albini, responsabile della comunicazione e Riccardo Geretti, tesoriere, i quali hanno confermato che il tempo investito è molto, ma che, in fondo, altro non si tratta che di lavoro, gratuito e volontario, ma pur sempre lavoro, soddisfacente.

I ragazzi ci hanno spiegato qualcosa sul campionato italiano di formula SAE, nonché raccontato la loro esperienza nel team dell’università di Trento, E-Agle. Dalle loro parole si può dedurre non tanto la determinazione di imporsi a livello nazionale come miglior progetto ma la volontà di costruire qualcosa di buono e bello che possa tramutarsi in un progetto stabile offerto dall’Università.
Hanno colto un’opportunità e se ne stanno prendendo cura con affetto e come ogni oggetto d’amore che si rispetti, hanno come unico vero desiderio, quello di vederlo crescere.

Il campionato italiano comprende numerose università, tra cui il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, le università di Padova e di Parma, La Sapienza di Roma, Roma Tor Vergata, Firenze, Pisa, il Politecnico delle Marche e, appunto, da quest’anno, l’Università degli studi di Trento.

Il team di Bosetti è nato a giugno 2016 e sta riuscendo nell’impresa di costruire un prototipo di auto da corsa in meno di un anno. Il gruppo si è costituito come associazione sportiva dilettantistica nell’inverno 2016/2017 ed è ora alle porte della sua prima competizione, a luglio all’autodromo Riccardo Poletti in provincia di Parma.

Risulta quasi paradossale parlare e scrivere di campionato e competizione poiché ci è stato sottolineato il rapporto di amicizia e disponibilità che intercorre fra i vari team italiani. Le università s’incontrano e lavorano, su progetti diversi, in tempi e luoghi diversi, ma lo fanno insieme.

Una piccola delegazione trentina ha trascorso del tempo nelle Marche e l’ospitalità è stata ricambiata dagli studenti trentini, i due atenei hanno sviluppato un buon canale di comunicazione e collaborazione. È una buona notizia la scoperta di chi s’incontra con uno scopo comune e cerca di raggiungerlo insieme, seppur battendo bandiere di colori diversi.

Nonostante sia già difficile costruire un modello d’auto per degli studenti universitari, il gruppo trentino è già riuscito a distinguersi, decidendo di cimentarsi fin dal primo anno nella progettazione di un’auto con motore elettrico.

Non è facile entrare in un qualsiasi motore per capirne le dinamiche di funzionamento, tuttavia, per spiegare in breve la differenza fra un motore a combustione ed uno elettrico, basta sottolineare il fatto che il secondo deve essere acquistato e programmato mentre il primo solo comprato. La differenza fra le due tipologie di motori risiede anche nel costo, molto più economico quello a combustione. La scelta è stata comunque ben motivata, il Trentino, infatti, è conosciuto per essere una delle regioni con un forte e indissolubile legame con il proprio territorio, una delle più grandi palestre a cielo aperto in Italia, gli studenti hanno voluto mantenere il legame con la terra e la natura, lavorando su un progetto che fosse il più possibile ecosostenibile.

L’idea di un progetto che ben potesse inserirsi nella relazione fra uomo e territorio è stata proposta dal professor Bosetti, il quale ha, quindi, involontariamente, incentivato la squadra a cercare (e trovare) numerosi sponsor che si potessero fare carico delle ingenti spese collegate e conseguenti al progetto. Non è stato facile convincere le aziende ad aiutare un gruppo di universitari senza (ancora) nulla di concreto da mostrare, non è stato facile vendere un’idea, per quanto valida. È quindi degno di nota il lavoro svolto dagli studenti della facoltà di economia, i quali hanno trovato numerosi sponsor e sono riusciti a instaurare un collegamento con il polo della meccatronica di Rovereto e, in particolare, con Trentino Sviluppo.

Il polo sta offrendo numerosi macchinari all’avanguardia ai progettatori e realizzatori dell’auto, i quali possono giovarsi di tecnologie all’avanguardia e spazi idonei alla realizzazione di un sogno.

In linea con lo spirito che aleggia costantemente tra le mura delle facoltà trentine, il team E-Agle sta sviluppando non solo un progetto audace, ma anche un desiderio di autorealizzazione, plasmato sulla passione e la volontà di mettersi in gioco, nonostante le innumerevoli difficoltà e i tempi stretti.

Ci sarebbero tante altre storie da raccontare e altre ancora ne avremo in futuro, per ora è sufficiente complimentarsi con chi, in tempi stretti e stringenti, è riuscito a vedersi aprire le porte del polo della meccatronica, nonché a strappare un invito al motorshow di Bologna.

Carlotta Maria Capizzi

Diplomata al liceo delle scienze umane di Chiavenna (SO) nel 2015. Ho frequentato un anno di superiori a Greeley, Colorado, alla Northridge High School. Ho lavorato come organizzatrice di eventi per il Consorzio turistico di Madesimo. Attualmente studio giurisprudenza all'Università degli studi di Trento.

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