Sanremo Hangover 2023

Anche quest’anno è finita quella settimana di notti in bianco, quella settimana di meme e di trash, quella settimana in cui tutti, volenti o nolenti, parlano solo di una cosa: la settimana del Festival di Sanremo! A trionfare nella 73esima edizione, Marco Mengoni con Due vite. La sua incredibile capacità di emozionare, unita alla perfezione tecnica, è riuscita a mettere d’accordo pubblico e critica. In questo podio a 5 ritroviamo al secondo posto Lazza con Cenere, al terzo Mr Rain con Supereroi, al quarto Ultimo con Alba e infine al quinto Tananai con Tango. Ad aggiudicarsi il Premio della Critica Mia Martini Colapesce e DiMartino con Splash, mentre il Premio per il Miglior Testo Sergio Bardotti è andato ai Coma_Cose con L’addio. Ma come è stato lo show? Bisogna dire che mai come quest’anno Amadeus ha provato a stupire e accontentare tutte le età sia con il cast dei big (ben 28 scelti dai più svariati ambiti), sia con le ospitate, sia con co-conduttori e co-conduttrici. Vediamo assieme se queste scelte hanno avuto successo.

La conduzione

AMADEUS: Amadeus, ti si ama. Amiamo vederti sbagliare i nomi dei cantanti, amiamo le tue giacche, amiamo i trashissimi spot dei divani, in fondo amiamo anche la “cura Ludovico” a cui ci sottoponi ogni sera fino alle 2 perché ci tieni compagnia in sessione. Tuttavia, alla lunga, è stato davvero snervante l’aggiornamento sul numero dei tuoi followers e sulle dirette Instagram. È sembrato veramente l’ennesimo tentativo della Rai di mostrarsi a tutti i costi vicina ai giovani senza esserlo realmente.

VOTO: 8

GIANNI: Il titolo di vero mattatore del festival è sicuramente tuo! Sei il nostro Gianni nazionale: l’unico al mondo in grado di conservare la propria dignità presentandosi sul palco con una scopa. Hai affrontato ogni serata, tra duetti con Sangiovanni, devastazioni improvvise dello stage (Blanco ti amiamo, anche se too much) e dissing alle proprie canzoni, con spontanea simpatia ed eleganza. Una sola cosa però: fare le corna esclamando “Bro!” alle esibizioni dei giovani, per favore no!
VOTO: 9-

L’elefante nella stanza: i monologhi. Ormai diventati la tappa obbligata per ogni co-conduttrice od ospite, rischiano di forzare certe tematiche piuttosto che valorizzarle (è un momento impegnativo da gestire, non tutte le personalità dello spettacolo sono in grado di affrontarlo con successo).

CHIARA FERRAGNI: Ferry, apprezziamo la tua spigliatezza e il tuo coraggio, ma il discorso alla piccola Chiara è stato banalotto (troppe frasi fatte). Bel messaggio con il secondo vestito, ma il troppo stroppia.

VOTO: 6 e mezzo

FAGNANI: Senza ombra di dubbio il miglior monologo del Festival. Arriva a toccare temi mai trattati su quel palco centrando in pieno l’obiettivo.
VOTO: 10

EGONU: Conduzione silenziosa probabilmente dovuta alla giovane età. Monologo molto semplice, ma è la tua emozione a colpirci. Con semplicità arrivi al dunque senza troppi giri di parole; magari la prossima volta correggiamo l’italiano.
VOTO: 7

FRANCINI: Molto convincente il monologo sulla maternità che, con pungente ironia, centra bene il problema di una società pronta a giudicare chi non raggiunge certi obiettivi.

VOTO: 8 e mezzo

Ah, dimenticavamo… Fiorello, ci dispiace se hai dovuto aspettare fino alle 2 per iniziare il Dopofestival, ma sei stato il nostro eroe anche durante il Festival. I commenti durante le dirette Instagram di Amadeus non verranno dimenticati.

Siamo tutti d’accordo: il cast dei big nel complesso era davvero di altissimo livello. Se però dobbiamo considerare i singoli brani, sono mancati dei veri instant-classic capaci di colpirci da subito.

GIORGIA: Data come una delle favorite alla vittoria, ha deluso portando un brano non nelle sue corde. Recupera ampiamente con il duetto con Elisa.
VOTO: 7

ULTIMO: Semplicemente uguale a tanti altri brani del suo repertorio. Criticato – forse un po’ troppo – dai giornalisti, rimane sempre umile.
VOTO: 7 e mezzo

MENGONI: Favorito fin dall’inizio, non delude le aspettative. Canzone non tra le sue migliori, ma con la serata duetti si conferma una delle voci più belle d’Italia.
VOTO: 8 e mezzo

ANNA OXA: Ci rimangono impressi solo le sue grida, i suoi outfit e i suoi capelli, identici ai nostri in sessione.
VOTO: 2

CUGINI DI CAMPAGNA: I “padri” dei Colla Zio. Outfit stupendi e canzone orecchiabile.
VOTO: 6 e mezzo

ELODIE: Tra tutti, il fallimento più inspiegabile è il tuo, dato che negli ultimi mesi avevi rilasciato una serie di brani popdance dal sapore internazionale. Il Festival poteva essere veramente l’occasione per spingere sull’acceleratore in direzione Eurovision, ma invece con questa Due hai fatto un po’ di retromarcia, cara! P.S. Rimani una bellezza stratosferica!
VOTO: 6 e mezzo

GIANMARIA, WILL, OLLY, SHARI, COLLA ZIO e SETHU: Flop per i 6 giovanissimi scelti a Sanremo Giovani. Nessuna delle loro canzoni è stata davvero memorabile e capace di competere con quelle dei big. Ama, non ti sembrano un po’ troppi 6 posti per loro? Unica nota positiva: un ringraziamento speciale a Sethu per averci regalato un sacco di punti al FantaSanremo.
VOTO: 5

MODA’: Avevate scritto solo una canzone decente e lì dovevate fermarvi.
VOTO: 4 e mezzo

LAZZA: Fa piacere vedere sul podio Lazza (ha dominato il palco in ogni esibizione), forse una delle poche canzoni adatte all’Eurovision. Se il tuo obiettivo era quello di farti conoscere, che dire: ci sei riuscito alla grande. Dalla periferia milanese a Sanremo: quanti chilometri ‘ste Foamposite
VOTO: 9

MR PIOGGIA: Canzone uguale a tutte le altre (non si può essere squalificati per auto-plagio?). In più, puntare sul coro dei bambini – tra l’altro in playback – non ti sembra un po’ un “vincere facile”?
VOTO: 6 e mezzo

MADAME: Sicuramente la tua canzone sarà un vero tormentone! Per noi meritavi pure il podio.
VOTO: 7 e mezzo

TANANAI: È incredibile quanto tu sia maturato artisticamente, da ultimo in classifica fino al podio. Dopo Sesso Occasionale ci aspettavamo qualcosa di più: Tango è una canzone troppo Sanremese.
VOTO: 7

GRIGNANI: il duetto con Arisa ci ha fatto sognare ma, onestamente, potevi rimanere dov’eri. La frase “Abbiamo fatto un casino, Gianlù!”, insieme alla faccia contrariata del Direttore della Rai, rimarrà per molto tempo impressa nelle nostre menti.
VOTO: 3

LEO GASSMAN: Si vede che c’è lo zampino di Riccardo Zanotti. Ci sei piaciuto ugualmente.
VOTO: 7

ROSA CHEMICAL: La vera rivelazione del Festival. La tua Made in Italy si è rivelata un pezzo leggero, capace di ironizzare su feticismi e ipocrisie degli italiani senza mai risultare retorico o di cattivo gusto. Certo, Rosa, dopo anni di Achille Lauro non bastano un sex toy e un bacio a Fedez per scandalizzarci, ma apprezziamo la tua simpatia e la tua voglia di metterti in gioco. L’Italia non è ancora pronta per il tuo successo, avresti potuto farci vincere l’Eurovision.
VOTO: 9 e mezzo

PAOLA e CHIARA: Con Furore ci avete svegliato alle 2 di notte. Piacevole ritorno.
VOTO: 7

ARIETE: Non una delle sue canzoni migliori. Finirà presto nel dimenticatoio.
VOTO: 4

LEVANTE: Ci si aspettava qualcosa di più. Comunque, la frase “Vivo un sogno erotico” rimane iconica e verrà cantata a squarciagola ogni volta che la sentiremo.
VOTO: 5

ARTICOLO 31: L’urlo “Giorgia, legalizzala!” nella serata dei duetti rimarrà impresso a lungo. Canzone orecchiabile, ma dimenticabile.
VOTO: 5 e mezzo

COMA_COSE: Testo toccante, ma canzone prettamente fatta su misura per Sanremo. Ci congratuliamo comunque con i futuri sposi.
VOTO: 8-

LDA: Spoiler, il palco di Amici non è lo stesso di Sanremo. Sicuramente ne hai ancora di strada da fare, ma parti da buone basi, forse grazie a papà Gigi.
VOTO: 5

COLAPESCE e DI MARTINO: Preferiamo Musica leggerissima di due anni fa, ma vi sentiremo sicuramente in radio.
VOTO: 6-

Gli ospiti

Abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che Ranieri, Di Capri e tutti gli artisti della loro generazione sono davvero dei mostri sacri della musica italiana, dato che a 80 anni e anche più non sbagliano una nota. Al Bano, tu sei perfetto anche nel fisico, con quella serie di flessioni da far invidia a Rkomi l’anno scorso!

C’è un però in tutto questo. Good vibes trash nel vedere Ornella Vanoni che parla di carciofi e un disorientato Gino Paoli che dispensa aneddoti, ma viene da chiederci se sia davvero necessario continuare a puntare su ospiti che, data l’età, ormai hanno la testa su Marte. Diamo però ad Amadeus il merito di aver migliorato, rispetto agli scorsi anni, la serata cover con ospiti inaspettati e featuring più azzeccati del solito.

Riflessioni finali

Alla fine, nonostante la smisurata macedonia di proposte, è stata un’edizione piacevole che ci ha regalato sia qualche sorpresa a livello musicale sia qualche momento di sano disagio (sempre ben accolto). Volendo darti qualche suggerimento, caro Ama, l’anno prossimo punta più sulla qualità che sulla quantità e prova a mettere da parte l’usato garantito smuovendo un po’ le acque.

Riflessioni e pagelle a cura di Vincenzo Acerenza, Alessia Nicolosi e Beatrice Bizzotto.

Redazione

La redazione de l'Universitario è composta perlopiù da studenti dell'Università di Trento

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