“Non è Stato il mare”: a Milano la mostra sui 10 anni di Sea-Watch

Ad aprire il percorso espositivo, l’articolo 98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS): Obbligo di prestare soccorso. Un principio fondamentale che diventa filo conduttore della mostra Non è Stato il mare, visitabile gratuitamente fino al 28 settembre presso la Fabbrica del Vapore di Milano.

L’esposizione, curata da Sea-Watch per celebrare i dieci anni di attività nel Mediterraneo centrale, racconta attraverso fotografie, oggetti e testimonianze dirette una storia di impegno e diritti umani. “Non si tratta di un’auto celebrazioneprecisa Giorgia Linardi, portavoce della Ong “ma di un’occasione per riflettere su un’emergenza che continua. Sea-Watch è nata per colmare un vuoto istituzionale e oggi, dieci anni dopo, quel vuoto non solo persiste, ma è diventato una precisa scelta politica. Per questo è fondamentale che la società civile in mare si connetta con quella a terra”.

La mostra si propone come uno spazio di incontro e mobilitazione collettiva, in un momento in cui le rotte migratorie e le politiche di frontiera continuano a segnare profondamente il Mediterraneo. È un luogo aperto, di confronto e consapevolezza che permette di muoversi scomodamente tra installazioni audiovisive che mostrano le azioni e le conseguenze delle attività della guardia costiera Libica nel Mediterraneo Centrale, e filmati che riprendono i “drift-back” (“respingimenti alla deriva”), come molti chiamano la pratica di abbandonare le persone richiedenti asilo in mare, compiuti dalla Guardia Costiera greca nel Mar Egeo. Al progetto espositivo hanno contribuito anche le agenzie di ricerca Forensis/Forensic Architecture, Border Forensics/Forensic Oceanography e Liminal, con quattro investigazioni presentate sotto forma di video e piattaforme interattive.

Al centro della sala, un grande collage composto da circa 200 copertine di quotidiani e riviste richiama l’attenzione sulla responsabilità politica, sociale e civica del linguaggio giornalistico nel raccontare le migrazioni e le operazioni di soccorso in mare. L’allestimento evidenzia come la narrazione mediatica possa influenzare profondamente l’opinione pubblica e il dibattito politico: in pochi anni, le stesse Ong sono passate dall’essere definite “angeli del mare” a “taxi del mare”.

Tra le opere esposte spicca NOT IN TIME, la tela originale della street artist Laika 1954, diventata immagine simbolo e locandina ufficiale della mostra.

“Di cosa parliamo quando parliamo di salvataggio in mare, condizioni migratorie, respingimenti e politiche dell’immigrazione? Non è Stato il mare” spiega la curatrice della mostra Elisa Medde “propone un percorso transmediale, articolato tra immagini, audio, video ed oggetti, che ha come obiettivo facilitare e riportare in cima alle priorità questa fondamentale conversazione. È una mostra che parte dalla necessità di guardare, vedere; si interroga sul come guardiamo e cosa guardiamo, e sul come si possa passare dal guardare all’agire. Non per pietà, ma per giustizia.”.

Il titolo della mostra, “Non è Stato il mare”, porta volutamente una doppia lettura: la “S” maiuscola sottolinea che a essere chiamato in causa non è solo il mare, ma lo Stato. “Da dieci anni” spiega Linardi “assistiamo all’abbandono sistematico di migliaia di persone in mare, in violazione del principio di mutuo soccorso e dell’obbligo giuridico e morale di salvare chi è in pericolo. Sea-Watch è nata per colmare questa assenza, ma oggi siamo diventati testimoni scomodi di politiche che, anziché prevenire le morti, le rendono strutturali.”

In dieci anni, Sea-Watch ha contribuito a salvare oltre 47.000 vite. Ma più di 30.000 persone risultano morte o disperse nel Mediterraneo.

Orari di apertura: dal 5 al 28 settembre, dalle ore 10:30 alle ore 19.30; ingresso gratuito.

Il programma dei prossimi incontri:

Giovedì 18 settembre, ore 18:30: Puntata live del podcast “Scanner” di Valerio Nicolosi: dieci anni di soccorso civile nel Mediterraneo. Con la portavoce di Sea-Watch Giorgia Linardi.

Venerdì 19 Settembre, ore 21:00: Reading teatrale “Pezzi di La Zona Blu: restituzione del diario di viaggio di un attore a bordo di Sea-Watch 5”, di Kepler-452. Con Nicola Borghesi e Enrico Baraldi.

Sabato 20 Settembre, ore 17:00: Talk – Dietro le sbarre, la detenzione come arma politica, tra CPR e lotta all’attivismo. Con Ilaria Salis, Luigi Manconi, Giorgia Linardi, Teresa Florio e Christian Agbor. Conduce Lorenzo Figoni.

Mercoledì 24 Settembre, ore 18:30: Presentazione del libro “Perché ero ragazzo: la storia di Alaa Faraj, condannato a 30 anni di carcere come scafista”. Con Alessandra Sciurba, Daria Bignardi e Giorgia Linardi.

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