Università e Palestina, Marchetti (UNITiN): «Necessità di prese di posizioni forti da parte dell’Università»

Nelle ultime settimane la questione palestinese ha trovato spazio anche all’interno del dibattito universitario, con diversi comunicati e prese di posizione da parte delle associazioni studentesche. Tra queste, Unitin – che detiene la maggioranza negli organi centrali dell’Università di Trento – è stata chiamata a esprimere la propria linea e a confrontarsi con le critiche arrivate da altri gruppi.

Per fare chiarezza e comprendere meglio il ruolo e le scelte di Unitin, abbiamo intervistato Daniela Marchetti, senatrice accademica e voce di riferimento dell’associazione, chiedendole come viene vissuta la questione all’interno dell’ateneo e quale direzione intende prendere il gruppo.

Negli ultimi giorni sono circolate diverse petizioni e mozioni sulla questione palestinese. Qual è la posizione di Unitin e in che modo avete deciso di esporvi pubblicamente?
«Abbiamo scelto di sostenere l’appello dei professori e, al tempo stesso, abbiamo approvato una mozione inizialmente proposta da UDU, poi votata all’unanimità dal Consiglio studentesco. Non è la prima volta che Unitin si espone su questi temi: già la prima mozione di questo Consiglio aveva sostenuto un evento organizzato con Amnesty International, e negli anni precedenti erano state presentate e approvate altre due mozioni simili. Non si tratta quindi di un intervento isolato, ma di un percorso coerente per portare la questione dentro gli organi dell’Ateneo, stimolando un dibattito costante e concreto.»

Avendo la maggioranza negli organi centrali, Unitin pensa di fare abbastanza su questo tema?
«È difficile dire che sia “abbastanza”. Noi come Unitin ci impegniamo a portare avanti il nostro disaccordo su come l’Università gestisce la situazione, perché la linea ufficiale non è sufficiente. Da due anni chiediamo la lista completa degli accordi con partner israeliani, ci è stata fornita solo in parte, e continuiamo a insistere sulla cessazione di questi rapporti. La responsabilità di Unitin è grande: come rappresentanti eletti dobbiamo portare le istanze e le indignazioni della comunità studentesca, e anche se non sempre è facile, è nostro dovere alzare la voce e fare pressione concreta sull’Ateneo.»

Articolo integrale disponibile al link: https://www.ladige.it/cronaca/2025/10/11/universita-e-palestina-marchetti-unitin-necessita-di-prese-di-posizioni-forti-da-parte-dell-universita-1.4197390#

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