“Fumetto: Un genere minore? Gender Queer: A memoir”

Per il numero di questo mese, abbiamo deciso di descrivere una delle graphic novel più controverse e contestate negli Stati Uniti tra il 2022 e il 2023: Gender Queer. A memoir. Questa graphic novel racconta il percorso, dall’infanzia fino all’inizio dell’età adulta, della scoperta dell’identità sessuale dell’autrice Maia Kobabe, un’illustratrice e fumettista non-binaria.
Questa graphic novel autobiografica tratta il tema della scoperta della propria sessualità e del proprio genere, approfondendo il percorso personale di identificazione dell’autrice come una persona asessuale (una persona che non prova attrazione sessuale per nessun individuo e che considera il sesso come un elemento non necessario all’interno di una relazione) e non-binaria (una persona che non si identifica né come uomo né come donna). Il temine non-binario significa non riconoscersi nella tradizionale distinzione uomo/donna, non identificarsi esclusivamente come uomo o come donna, ma come entrambi, una combinazione dei due o direttamente “altro”; non esiste un termine univoco per definire non-binario.
Un altro tema cardine della graphic novel è quello del genere, tema che viene trattato ed analizzato attraverso una prospettiva costruttivista: secondo questo pensiero sono gli individui e le istituzioni sociali a definire cosa sia femminile e maschile; l’autrice tratta, quindi, anche il tema dei ruoli di genere cioè come noi definiamo e classifichiamo un data pratica, habitus o standard in quanto “maschile” o “femminile”. Su questo punto, l’autrice fornisce una serie di riflessioni che aprono un confronto tra l’educazione familiare e le differenti forme di socializzazione a cui si è esposti.
La storia affronta anche le fasi cruciali che hanno portato l’autrice stessa alla scoperta della propria identità sessuale; il concetto di identità sessuale è un concetto molto ampio e complesso che include orientamento sessuale, identità di genere, ruolo di genere e sesso biologico.
Il percorso, illustrato attraverso i suoi disegni, non è lineare ed è costellato di riflessioni interpersonali che mettono a confronto le definizioni dell’autrice e quelle convenzionali proposte dalla società.

All’interno del suo percorso, l’autrice pone degli interrogativi attorno al discorso dell’orientamento sessuale, parte essenziale dell’identità sessuale, ed elemento chiave nel comprendere come instaurare e vivere le proprie relazioni romantiche.
In questa graphic novel viene trattata anche la questione dei pronomi: come le persone vorrebbero essere nominate dalle altre persone. I pronomi più utilizzati, anche nella burocrazia di determinate organizzazioni ed associazioni, sono: he/him, she/her e they/them. Molto spesso si utilizza il pronome they/them per indicare le persone non binarie, però l’autrice ci presenta altre tipologie di pronomi, come i pronomi Spivek. Non approfondirò questo tema in quanto non ho le competenze adeguate per trattare di un tema delicato e fortemente discusso sia all’interno che all’esterno della comunità LGBTQIA+.

Questa graphic novel è stata bandita sia nelle librerie scolastiche sia all’interno delle classi di scuole medie, licei e università. Significa che nessuno studente può chiedere di prendere in prestito il libro per poter leggere la storia, e il contenuto dell’opera non può essere oggetto di discussione in classe, nemmeno come lettura opzionale scelta dagli studenti. Inoltre, sono state prese delle decisioni che sanzionano chi decide di trattare questo argomento e di diffondere qualsiasi tipo di informazione sul testo e i suoi contenuti all’interno delle scuole.
Secondo l’Index of School Board Banned Books redatta da Pen America, nel 2022, la graphic novel è stata bandita in 43 distretti scolastici in seguito all’emanazione di leggi federali che limitano la circolazione di determinati testi e che sanzionano coloro che ne permettono la circolazione.
La decisione di rimuovere il testo dalla circolazione, motivata sia dai singoli Stati che dalle assemblee scolastiche, è causata dal fatto che questa graphic novel tratta esplicitamente i temi di genere, LGBTQ+ e che, nel farlo, utilizza immagini sessualmente esplicite.
Concordo sul fatto che certi aspetti contenutistici siano maggiormente adatti ad un pubblico più adolescenziale (alcune vignette esplorano il tema della scoperta del piacere in maniera molto esplicita), ma questo non giustifica assolutamente quest’opera di censura.

L’edizione dell’Index Book of School Board Banned Books del 2023 rivela che questa graphic novel è stata ufficialmente bandita in 15 distretti scolastici per le medesime motivazioni descritte nel paragrafo precedente. Questi dati ci illustrano che negli Stati Uniti istituzioni e gruppi di pressione cercano di eliminare dal discorso pubblico la trattazione e la discussione di temi di interesse pubblico e di forte natura politica, oppure tentano di instaurare una sola chiave di lettura per la discussione di questi temi. Negli Stati Uniti sta vigendo un forte dibattito su ciò che gli studenti possono studiare, approfondire e perfino discutere pubblicamente; questo dibattito coinvolge sia gruppi di pressione di estrema destra che di estrema sinistra e sta limitando sia gli studenti che i professori nel parlare liberamente di queste tematiche senza subire delle ripercussioni in termini professionali, a causa dell’emanazione di leggi restrittive, della pressione da parte gruppi di interesse e della comunità locale


Sebbene in Italia questa pratica sociale e politica non sia particolarmente usata, a causa delle proposte di legge promosse e recentemente discusse dall’attuale Governo e la crescente presenza di movimenti sociali nello scenario politico, anche qua c’è la possibilità che le tematiche di genere, dell’orientamento sessuale e LGBTQ+, rischino di non poter essere trattate all’interno di un informato e non monopolizzante dibattito pubblico.

Ho deciso di trattare questa graphic novel per comprendere perché è stata bandita da molti contesti scolastici, e cercare di indentificare la relazione presente tra questo atto di censura e il clima politico in determinati stati degli USA.
Non vi chiedo di apprezzare la graphic novel, ma di non dimenticare che tutti noi abbiamo l’obbligo morale di garantire alle persone la libertà di leggere, informarsi e discutere liberamente.

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