Giornata al Lago di Cei

articolo di Alessia Balducci, Niccolò Bonato,

Biagio Cerantola, Francesco Moreschi, Luca Perbellini

In questo nuovo articolo della rubrica in collaborazione con la Rete di Riserve Bondone, andremo alla scoperta del Lago di Cei, situato nel Comune di Villa Lagarina, vicino a Rovereto.

Arrivare al Lago di Cei è purtroppo un po’ difficile con i mezzi pubblici, essendoci poche corse a disposizione durante la giornata. Noi siamo arrivati in auto, che è il mezzo più semplice e veloce per giungere a destinazione. Partendo da Trento, si deve prendere la tangenziale verso sud, uscire alla terza uscita per Ravina e seguire la SP90 per Aldeno, per poi prendere la SP25 seguendo l’indicazione per il Lago. Dal centro di Trento ci vogliono circa 25 minuti. E fate attenzione ai caprioli lungo la strada!

Con i mezzi pubblici la faccenda è un po’ più complicata. Si deve prima arrivare a Rovereto (in treno o bus), e poi prendere dalla stazione la linea 3 in direzione Pedersano e in 45 minuti (e numerosi tornanti) si giunge a destinazione. Ci sono solo due orari: alle 13.28 o alle 16.50. Stesso discorso per il ritorno, sempre con due orari: 14.18 o 17.47.

Il percorso è ad anello, si parte e si arriva al parcheggio vicino all’arceria. Il percorso breve è il Cei Green Tour, che costeggia l’intero Lago di Cei e permette di osservare da vicino la biodiversità del lago e i riflessi colorati sull’acqua delle montagne circostanti.

Per chi invece volesse fare due passi in più, può affrontare una variante di questo percorso. Ad un certo punto, lungo il Cei Green Tour, appariranno dei cartelli che indicano un percorso in salita (circa 275 m di dislivello) per la Malga Cimana. In questo sentiero ci si potrà anche fermare su un belvedere, segnalato da appositi cartelli, da cui si può godere di un fantastico panorama seduti su una comoda panchina (e lo diciamo dopo averla testata accuratamente). Proseguendo, si può fare tappa a Malga Cimana per ristorarsi prima di ritornare giù.

Il Biotopo Pra’ dell’Albi si trova alla testata del torrente Arione e la sua area protetta è costituita da due ampie conche. La conca più estesa (quella occidentale) ospita due laghi: il Lago di Cei e quello di Lagabis. Quest’ultimo, di dimensioni minori, si prolunga e scende a nord verso Cimone e Aldeno, accogliendo due zone torbose: le cosiddette “Vallette di Cei” e “Pra’ del Moro”.

Biotopo Pra’ dell’Albi

Il Lago di Cei è una piccola oasi di serenità. Situato a 900 m sopra livello del mare, nella conca sovrastata a nord-ovest dalla catena dei monti Stivo, Cornetto e Bondone, il bacino nacque a causa dell’azione di una frana che chiuse la valle e ostruì il naturale deflusso dell’acqua. Le attività organizzate sul luogo sono numerose, soprattutto in estate e in autunno. Noi consigliamo di visitare la zona nel periodo autunnale: gli incantevoli colori delle foglie degli alberi che circondano il Lago si specchiano nelle sue acque, generando dei suggestivi giochi cromatici e luminosi. Ma anche d’inverno assume un fascino particolare, soprattutto dopo una bella nevicata.

Per maggiori informazioni APT Rovereto e Vallagarina.

Si sa, dove c’è acqua c’è vita e questi laghi ne sono ricchi .

 Se durante i caldi pomeriggi estivi la forma di esser vivente più comune sicuramente è il bagnante, spiaggiato in queste sponde per sfuggire dall’afa della città; l’autunno e l’inverno ci risparmiano tali incontri, permettendone altri più interessanti e non meno vivaci. Infatti è stato un piacere incontrare un vecchio amico conosciuto in precedenza a Terlago: la folaga.

Uccelli simpatici e vivaci , facilmente riconoscibili dal  becco bianco, è sempre un piacere sentirli schiamazzare tra di loro come un gruppo d’amici, mentre prendono il volo a fior dell’acqua.

Ma volendosi inoltrare oltre, per perdersi un po’ tra i boschi magici di questi luoghi, non è da escludere l’incontro con gruppi di caprioli . Animale schivo e vigile, per riuscire a sorprenderlo si consiglia  di muoversi le prime ore del mattino, muniti di una buona dose di  silenzio, e sicuramente un pizzico di fortuna.

Passando alla flora, è in primo luogo apprezzabile la presenza di due piante della famiglia delle Ninfeacee, che però in questo periodo non sono in fiore. Innanzitutto, è possibile osservare la Ninfea comune (Nymphaea alba), pianta acquatica caratterizzata da fiori molto grandi e da un rizoma, cioè un fusto perenne sotterraneo, spesso fino a 7 cm e lungo al massimo 1 metro e il Nannufero (Nuphar lutea), già incontrato ai Laghi di Lamar,  i cui fiori gialli si aprono all’alba e si chiudono al tramonto. Entrambe le piante,  che vegetano da 0 a 1500 metri soprail livello del mare, vivono in acque stagnanti e con correnti deboli: il Lago di Cei ha l’accoglienza perfetta per loro!

In secondo luogo, segnaliamo la presenza di canneti, importanti nel loro ruolo di filtrazione di inquinanti e nutrienti, nonché per il collegamento che creano con l’esterno. Sono inoltre considerevoli siti di rifugio e alimentazione per diverse specie animali e costituiscono un habitat di riproduzione per anfibi, pesci e uccelli.

Infine, ad abbracciare il lago ci sono delle meravigliose faggete, cioè boschi di faggi dal terreno fertile, permeabile e fresco. Durante le stagioni più calde le loro foglie diventano spesse fino a formare un fitto fogliame dal quale la luce fatica a passare e, così, creano un luogo ombroso con microclima fresco-umido. Da fine settembre circa, invece, queste si tingono di mille colori, creando il tanto apprezzato e suggestivo foliage autunnale.

Redazione

La redazione de l'Universitario è composta perlopiù da studenti dell'Università di Trento

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