Una misteriosa sparizione a Trento ~ quinta parte

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PARTE 1
PARTE 2
PARTE 3
PARTE 4

Parte 5

All’apparenza la stanza in cui si trovava Stefano non aveva nulla di strano: era un normale ufficio dell’Opera Universitaria di Trento, forse un po’ scarno rispetto agli altri, dal momento che c’erano solo una scrivania con un paio di sedie e qualche quadro in bianco e nero, ma in fondo niente di così strano. Ciò che lo spaventava di più era il fatto di non sapere per quale ragione fosse in quel posto: gli era solo arrivata una mail dall’ateneo in cui gli si chiedeva di dirigersi lì il giorno dopo. Nessuna spiegazione, ma un unico sospetto – cioè che in qualche modo fossero coinvolti i poliziotti in incognito che lo avevano fermato qualche giorno prima. Sospetto che, infatti, gli sarebbe stato confermato.

Dopo neanche un paio di minuti di attesa, nella stanza entrò Mika.
“Questa volta c’è soltanto il poliziotto buono?” ironizzò Stefano “Cosa ci faccio qui?”
“Molto divertente,” sorrise Mika “penso tu abbia già capito per quale ragione ti trovi qui.”
Stefano sospirò esasperato: “Come ve lo devo dire che io non c’entro niente con questa storia? Non ho la più pallida idea su chi abbia rapito Mattia!”
“Questo può essere vero, ma non sei stato completamente onesto con noi” ribattè con molta calma Mika.
“Vi ho detto la verità: non sono io l’ultimo che ha visto Mattia, ma il professore e sono certo che lui ha saputo confermarvelo, se avete parlato con lui.”
“Certo, ma parlando con lui siamo venuti a sapere che c’era un’altra persona in quella stanza, per la precisione una ragazza, cosa che tu non ci hai menzionato…”
Stefano si ammutolì.
“Non abbiamo intenzione di accusarti, te lo avevo già detto, ma abbiamo bisogno che tu sia onesto con noi per riuscire a fare un buon lavoro; pertanto, se sai qualcosa che può aiutarci nella nostra indagine, qualsiasi cosa, non nasconderla, anche perché in questo momento la persona più sospetta di tutte sei tu” disse Mika.
“Mi dispiace, ma io… non posso…” disse Stefano, abbassando lo sguardo.
“Per quale ragione?”
“Sentite, per quanto voi vi divertiate a giocare a fare gli investigatori, non tutti i casi sono semplici da risolvere e non ho garanzie che dicendo a voi la verità io poi non abbia alcuna ritorsione” spiegò tutto d’un fiato.
“Dunque questo vuol dire che c’è qualcuno che ti sta ricattando, magari quella ragazza di cui non ci hai parlato giusto? Come ti sta ricattando?”
Stefano tacque.
“In realtà non sei stato tu a scrivere quella lettera, né tanto meno a rapire Mattia, ma ti ha incastrato, usando come pretesto il litigio che c’è stato per il lavoro di gruppo, in modo tale da far ricadere la colpa su di te e uscirne pulita, ho ragione? Per cui deve essere una persona vicina a voi, tanto da sapere tutte queste cose come un vostro fidato amico oppure una fidanzata…”
“Voi non capite!” sbottò Stefano “Non… è assolutamente come pensate, state sbagliando, ma sono certo che se provassi a spiegarmi non andrebbe comunque bene.”
“Non puoi sapere come andrà, finché non ci provi, non credi?”
Stefano sospirò: “D’accordo, ma dovete assolutamente credermi questa volta,” disse “so che è difficile dal momento che ho omesso quel particolare, ma…sapete, inizio a credere che tutto sommato siate delle persone affidabili, per cui forse riuscirete a risolvere questa situazione”
“Di cosa si tratta?”
“All’incirca un anno fa, quando io e Mattia ci eravamo conosciuti, mi disse che si era messo insieme a una ragazza di un altro dipartimento dell’Università di Trento e che aveva intenzione di farla conoscere ai suoi genitori il prima possibile, quindi verosimilmente durante le vacanze estive. Lei mi pare che fosse di Trento, lui invece come sapete è calabrese, per cui, dopo il lockdown, sono andati insieme in Calabria per farsi una vacanza e per farla conoscere ai genitori di Mattia. Tuttavia, le cose non sono andate esattamente come speravano, perché a loro non piaceva molto questa nuova conoscenza, anche se non so per quale ragione, per cui col tempo hanno litigato a causa di questa storia e si sono lasciati.”
“Quindi quella ragazza sarebbe la sua ex?”
“Sì, ma… Non è come pensate voi, non è che mi stia ricattando o qualcosa del genere, mi ha solo chiesto aiuto per riuscire a riconquistare Mattia: aveva detto che avrebbero parlato insieme della situazione, ma onestamente non so come mai sia sparito e non penso sia perché avessero bisogno di tempo per chiarirsi, non avrei mai immaginato che la storia sarebbe diventata di una tal portata tanto da coinvolgere anche la polizia!”
“Se questo è vero, perché il suo telefono non è più rintracciabile? Non è un po’ strano che siano spariti nel nulla così?”
“In realtà, credo che lei sia ancora qui… Mattia l’aveva conosciuta perché lavorava in uno dei negozi qua in centro e mi pare di averla vista qualche giorno fa, per questo credo sia improbabile che sia lei, anzi la mia opinione è che sia successo qualcosa dopo.”
“Perché non lo hai detto subito? Se anche la tua opinione personale fosse stata che lei non c’entrasse nulla, a maggior ragione avresti dovuto dire che non era lei! Ma soprattutto perché mettere in mezzo il professore?”
“Perché temevo che non mi avreste creduto e poi, onestamente, all’inizio non pensavo che fosse stato rapito, ma che magari si fosse preso una vacanza con lei… Poi, quando ho visto che eravate stati coinvolti anche voi, ho iniziato a pensare che fosse una cosa così seria, per cui ho iniziato a sospettare del prof, ma già tutti mi accusavano di essere un sequestratore seriale di persone.”
“D’accordo, come si chiama questa ragazza?”
“Sofia Sartori, ma vi ripeto… non può essere stata lei” ripeté Stefano.
“Va bene, grazie per le tue risposte… penso sia sufficiente questo” disse Mika, alzandosi e uscendo.
“Aspetta… Questo significa che… non avete distrutto tutte le mie possibilità accademiche e lavorative giusto?”
“No, assolutamente no, sebbene il mio consiglio per il futuro sia quello di non omettere più nessun dettaglio se coinvolto in alcune indagini.”
Stefano sorrise:
“Permettete anche a me di darvi un consiglio… non credete a tutto ciò che ascoltate.”

Anna Martinato

"I Wandered Lonely as a Cloud"

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