Voto ‘fuori sede’: opportunità o fallimento?
Annuntio vobis gaudium magnum avrebbe potuto dire la politica italiana tutta, in occasione della concessione del voto agli studenti e alle studentesse c.d. ‘fuori sede’1 alle elezioni europee del 2024 e ai referendum di giugno 2025, per mezzo, rispettivamente, della legge 25 marzo 2024, n. 38, e della legge 15 maggio 2025, n. 72.
Questo articolo si concentra principalmente sull’esperimento che, durante le Elezioni europee di giugno 2024, ha permesso agli studenti ‘fuori sede’ di votare in una circoscrizione diversa dalla propria. Anche per i referendum di giugno 2025 è prevista una disciplina simile, anche se è stata estesa la platea di ‘fuori sede’ anche ai non studenti.
In occasione dell’interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati del 12 febbraio 20252, il Ministro dell’Interno Piantedosi ha definito il dato dell’effettiva partecipazione al voto dei ‘fuori circoscrizione’ alle elezioni europee «non soddisfacente», lasciando capire che inserire strutturalmente la possibilità di votare fuori dalla propria circoscrizione in – quasi – tutte le consultazioni non è una priorità.
Ma è davvero così insoddisfacente il dato?
DEFINIZIONE
La Commissione Affari costituzionali del Senato ha pubblicato una Nota breve, il 14 febbraio 2024, intitolata Voto degli elettori fuori sede3, in cui, all’inizio del testo, viene data una definizione di elettore ‘fuori sede’: «Per elettore ‘fuori sede’ può intendersi il cittadino elettore che si trovi per motivi di studio, di lavoro, di cure mediche o assimilabili, in territorio diverso da quello di residenza. La disciplina italiana vigente è differenziata per il caso che il territorio diverso da quello di residenza sia all’estero ovvero entro i confini nazionali».
ALCUNI DATI DELLE ELEZIONI EUROPEE DI GIUGNO 2024
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, per le elezioni europee di giugno 2024 – prima volta che è stata concessa la possibilità di votare fuori dalla propria circoscrizione – sono pervenute 23.734 istanze di ammissione al voto ‘fuori sede’ e 21.699 di queste «hanno riguardato studenti/elettori domiciliati in una circoscrizione diversa da quella di residenza»4. Questo numero è molto basso rispetto al totale degli studenti ‘fuori sede’, che è di 591.507 studenti, stimati dal Governo nella relazione Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto (consegnata nell’aprile 2022 da una Commissione di esperti istituita con decreto dell’allora Ministro per i rapporti con il Parlamento, l’on. D’Incà)5.
Inoltre, bisogna considerare che non tutti i richiedenti si sono poi recati alle urne: l’affluenza è stata intorno all’80 per cento (con 17.561 votanti6), percentuale riferita al 4 per cento che ha presentato l’istanza.
E dunque, a una prima lettura dei dati, sembra avere ragione il Ministro Piantedosi, quando parla di «dato non soddisfacente»2. Tuttavia, per una migliore analisi di questi dati, è necessario esaminare le principali problematiche e criticità, anche attraverso un confronto con altri Stati europei.
PROBLEMI PRINCIPALI
In primo luogo, come sottolinea l’articolo La sperimentazione del voto ‘fuori sede’. Atto II, pubblicato nella rivista «federalismi.it»7, il dato dei 591.507 studenti ‘fuori sede’ è calcolato considerando il numero di studenti domiciliati in una provincia diversa da quella di residenza anagrafica. Invece, alle europee, ad avere avuto diritto al voto ‘fuori sede’ sono stati solo gli elettori domiciliati – per ragioni di studio – in una regione diversa (i domiciliati, dunque, nella stessa regione, ma in una provincia diversa, non hanno visto accogliere la loro istanza). Quindi la platea potenziale si riduce. Inoltre, il dato dello studio sopra citato si riferisce – come scritto nella nota n. 4 – alla situazione corrente nell’anno 2018, dunque 7 anni fa; è evidente che il numero dei 591.507 è cambiato e, dunque, inesatto.
DISCIPLINA IN ALTRI STATI
In secondo luogo, per capire se davvero si possa parlare di «dato soddisfacente» o meno riguardo al voto ‘fuori sede’, è utile capire come il problema del voto per chi risiede temporaneamente fuori dalla propria circoscrizione elettorale venga affrontato in altri stati.
In proposito, la Commissione Affari costituzionali del Senato nella Nota breve del 14 febbraio 2024 (sopra citata3) si concentra anche sulla disciplina comparata, prendendo come riferimento gli stati del continente europeo.
Le principali modalità utilizzate per affrontare la questione, infatti, sono le seguenti:
- Il voto presso un seggio elettorale nel Comune di domicilio (o altro) anziché di residenza; questa è la modalità scelta per il voto dei ‘fuori sede’ alle elezioni europee del 2024 e ai referendum del 2025 in Italia;
- Il voto anticipato presidiato, modalità utilizzata, ad esempio, in Portogallo;
- Il voto per procura, previsto, tra gli altri, in Francia e Regno Unito;
- Il voto per corrispondenza, previsto in Spagna e Germania;
- Il voto elettronico, previsto solo in Estonia (oltre che in Francia per i residenti all’estero).
Le soluzioni trovate sono, dunque, molto diverse tra loro. È interessante notare, in particolare, i sistemi di Francia e Germania, i due principali stati – per valore economico – dell’UE.
La Francia ha optato, come detto, per il voto per procura, procura che deve essere formalizzata dinanzi a un pubblico ufficiale; dal 2022 è stata prevista la possibilità di conferire procura a un mandatario iscritto in un comune diverso dal proprio, e questo è il caso degli studenti ‘fuori sede’.
In Germania, invece, si può esercitare il voto per corrispondenza. Gli elettori, infatti, possono decidere, secondo le modalità stabilite dalla legge, di esprimere il loro voto per posta (Briefwahl). Non è contemplato, invece, il voto elettronico oppure per delega. In questo caso, la possibilità di voto per corrispondenza è estesa a tutti (senza distinzione tra ‘fuori sede’ e non).
‘GEN Z’ E VOTO
In terzo luogo, per capire se davvero si possa parlare di sperimentazione fallimentare o non soddisfacente è, forse, opportuno considerare il rapporto tra i giovani (e, in particolare, la ‘Gen Z’) e il voto. Come sottolinea Milena Gabanelli nel Dataroom di settembre 2022, Generazione Z e astensionismo: chi sono e perché possono cambiare i sondaggi elettorali 8, la percentuale di votanti nella fascia di età tra i 18 e i 34 è calata drasticamente dal 1992 a oggi. È impressionate notare che, se nel 1992 ‘solo’ il 9 per cento dei 18 – 34enni non votava, nel 2018, invece, il 38 per cento dei 18 – 34enni non si è recato alle urne9. Poiché la gran parte di studenti – ‘fuori sede’ compresi – ha tra i 18 e i 34 anni, l’astensione è salita anche tra essi.
Alla luce di questi dati, sembra necessario mettere in campo ogni misura per fare tornare gli elettori alle urne. Il «dato non soddisfacente» non è quello delle poche istanze presentate, ma è quello dell’astensione che è salito – e continua a salire – vertiginosamente. E, dunque, non senza preoccupazione, sarebbe utile cercare ogni modo per invertire tale tendenza.
DATI SUI REFERENDUM 2025
Per una maggiore completezza, è opportuno analizzare i dati dei cinque quesiti referendari di giugno 2025. Secondo quanto riporta il Ministero dell’Interno, sono pervenute 67.305 richieste di voto ‘fuori sede’, di cui 39.372 da parte di studenti ‘fuori sede’.
Alle urne si è recato l’88,7 per cento dei richiedenti, percentuale molto più alta rispetto a quella dell’intera popolazione elettorale, che si attesta intorno al circa 30 per cento10. Il numero di richiedenti è aumentato, segno che la misura, nel tempo, sta avendo e avrà successo. Inoltre, l’alta affluenza tra coloro che hanno richiesto il voto ‘fuori sede’ dimostra che questa soluzione è utile per contrastare l’astensionismo e facilitare l’esercizio del diritto di voto.
CONCLUSIONE: NON SI PUÒ PARLARE DI UTILITÀ E INUTILITÀ
In conclusione, è forse necessario, per la politica e il suo linguaggio, cambiare paradigma nel valutare il successo o meno di tale esperimento. L’unico elemento da guardare, infatti, è e dovrebbe essere il numero dei 17 mila voti circa che si sono aggiunti al totale dei voti (alle europee 2024), proprio grazie alla concessione del voto ai ‘fuori sede’; probabilmente molti di questi votanti non si sarebbero, altrimenti, recati alle urne.
Inoltre, i veri dati non soddisfacenti sono quelli dell’affluenza a tutte le consultazioni: alle europee è stata intorno al 49 per cento11, dato grave, oltre che preoccupante.
Dunque, è corretto parlare di «dato non soddisfacente» se si intende che deve essere adottata ogni misura possibile (compreso il voto per i ‘fuori sede’ o i fuori circoscrizione) per aumentare l’affluenza; non è per nulla corretto parlare di «dato non soddisfacente», invece, se si intende che non ha senso inserire questo diritto in modo strutturale nelle leggi elettorali proprio per la sua irrilevanza numerica.

NOTE
- Questo articolo sceglie di usare la forma del ‘maschile sovraesteso’ al singolare e al plurale, senza fare riferimento, ogni volta, anche alla forma femminile, per motivi di brevità e scorrevolezza del testo.
- Resoconto stenografico dell’Assemblea Seduta n. 427 di mercoledì 12 febbraio 2025.
- Nota breve voto degli elettori ‘fuori sede’.
- Ministero dell’Interno: Elezioni europee 2024, sono 23.734 gli studenti che hanno chiesto di votare ‘fuori sede’; dati confermati dalla piattaforma Eligendo: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=E&dtel=09/06/2024&es0=S&tpa=F&lev0=0.
- Per la partecipazione dei cittadini Come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto; NB: il dato si riferisce alla fine del 2018.
- Dati Eligendo: https://elezionistorico.interno.gov.it/index.es0=S&tpa=F&lev0.
- La sperimentazione del voto fuori sede. Atto II.
- Generazione Z e astensionismo: chi sono e perché possono cambiare i sondaggi elettorali.
- L’articolo del Dataroom cita la fonte dei dati: «Fonte: Elaborazione per Dataroom di Luca Carrieri (UnitelmaSapienza) e Davide Angelucci (Luiss Guido Carli) su dati Italian National Election Studies (Itanes)».
- Dati Eligendo aggioranti al giorno 11 giugngo 2025 e dati presenti nella rivista Open. Dati Ministero dell’Interno: https://dait.interno.gov.it/documenti/dossier-referendum2025.pdf.
- Dati Eligendo.
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